Dall’Europa agli Usa crescono i casi di vaiolo nelle scimmie
Regno Unito, Portogallo, Usa, Spagna. E ora Italia. Crescono i casi di vaiolo delle scimmie in Europa e nel mondo, e non sono più tutti legati a viaggi in aree a rischio come la Nigeria. Se una spia d’allarme si era accesa il 7 maggio con un primo caso importato segnalato dal Regno Unito, il 13-14 maggio nuova segnalazione sempre dal territorio britannico: altri 2 casi (e un altro probabile, secondo quanto riporta l’Organizzazione mondiale della sanità) sono stati identificati fra persone della stessa famiglia, ma “senza una storia recente di viaggi e nessun contatto con il caso segnalato il 7 maggio”, fa il punto anche il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie Ecdc.
“Altri 4 casi sono stati confermati dall’Uk Health Security Agency il 16 maggio, anch’essi senza una storia di viaggi recenti in aree endemiche, e non contatti dei casi segnalati il 7 e 14 maggio. Tutti i casi segnalati il 16 maggio erano uomini che si identificavano come uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (Msm)”, riporta l’Ecdc. Il 18 maggio tocca al Portogallo: 5 casi confermati di vaiolo delle scimmie, più di 20 i sospetti, tutti giovani uomini e tutti a Lisbona e nella valle del Tago. Anche la Spagna ha segnalato 8 casi sospetti”. Questa, evidenzia l’Ecdc, “è la prima volta che vengono segnalate catene di trasmissione in Europa senza collegamenti epidemiologici noti con l’Africa occidentale e centrale. Questi sono anche i primi casi al mondo segnalati tra gli Msm”.
Casi di ‘monkeypox’ sospetti e confermati sono oggetto di indagine anche negli Stati Uniti, dove il Dipartimento di salute pubblica del Massachusetts ieri ha confermato un caso in un maschio adulto con un recente viaggio in Canada. E in Canada, secondo quanto riporta la ‘Bbc online’, ci sarebbero verifiche in corso su oltre una decina di casi sospetti.
L’eruzione cutanea è un’espressione caratteristica di questa malattia. I sintomi sono febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi ingrossati, brividi. Causata da un virus appartenente alla famiglia degli orthopoxvirus, il vaiolo delle scimmie può essere trasmesso per contatto o esposizione a droplet. Contatto con un animale o un essere umano infetto o con materiale corporeo umano contenente il virus. Il periodo d’incubazione è 6-13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni. La malattia presenta sintomi che di solito si risolvono spontaneamente entro 14-21 giorni, sono le informazioni diffuse dall’Oms. Esistono due cladi di virus del vaiolo delle scimmie, il clade dell’Africa occidentale (quello rilevato nel caso Uk) e il clade del bacino del Congo (Africa centrale).
“Si ritiene che il virus del vaiolo delle scimmie abbia una trasmissibilità moderata tra gli esseri umani. In questo caso, la trasmissione tra partner sessuali, a causa del contatto intimo durante il sesso con lesioni cutanee infettive, sembra la probabile modalità di trasmissione tra gli Msm – prosegue l’Ecdc – Data la frequenza insolitamente alta di trasmissione da uomo a uomo osservata e la probabile trasmissione a livello di comunità senza una storia di viaggi in aree endemiche, la probabilità di un’ulteriore diffusione del virus attraverso uno stretto contatto, ad esempio durante le attività sessuali, è considerata alta. La probabilità di trasmissione tra persone senza stretto contatto è considerata bassa”.
Quanto all’entità della trasmissione comunitaria, prosegue l’Ecdc, “è attualmente sconosciuta. Tuttavia, nei paesi colpiti dell’Ue/Spazio economico europeo stanno iniziando test mirati su persone con manifestazioni cliniche” compatibili col vaiolo delle scimmie.
In genere la manifestazione clinica del vaiolo delle scimmie è lieve. “Negli studi condotti nei Paesi africani è stato osservato che il clade dell’Africa occidentale, che è stato finora rilevato nei casi segnalati in Europa, ha un tasso di mortalità del 3,6%. La mortalità è maggiore tra i bambini e i giovani adulti e gli individui immunocompromessi sono particolarmente a rischio di malattie gravi”, riferisce l’Ecdc, che sta “monitorando strettamente la situazione”.
“Una rapida valutazione del rischio sarà pubblicata all’inizio della prossima settimana”, annuncia l’ente Ue, invitando nel frattempo i sanitari a mantenere alta l’attenzione, così come devono essere vigili le persone che fanno “sesso occasionale” e hanno “più partner sessuali”.
“I casi sospetti devono essere isolati, testati e notificati tempestivamente. Per i casi positivi dovrebbe essere avviato il tracciamento dei contatti a ritroso e in avanti – sono poi le raccomandazioni sanitarie dell’Ecdc – Se nel paese sono disponibili vaccini contro il vaiolo, la vaccinazione dei contatti stretti ad alto rischio dovrebbe essere presa in considerazione dopo una valutazione del rapporto rischio-beneficio. Per i casi più gravi, può essere preso in considerazione il trattamento con un antivirale registrato, se disponibile nel Paese”.
(Fonte: Adnkronos)