L’alluce valgo
Dott. Enrico Parino, Medico Chirurgo Specialista in ortopedia, Chirurgia del Piede e della Caviglia.
Cos’è l’alluce valgo?
Si tratta della deviazione laterale del primo dito del piede, detto alluce, come conseguenza, nella maggioranza dei casi, dello spostamento verso l’interno del piede ( in termini medici “varismo” ) del primo osso metatarsale ( l’osso che si trova alla base dell’alluce)
Esiste una prevenzione o una possibilità di rallentarne l’evoluzione?
Una volta instauratasi, la deformità tende, come conseguenza di diversi fattori, a progredire: per il disassamento dei tendini rispetto al centro di rotazione dell’articolazione, per il cedimento dei tessuti capsulari sottoposti a continue trazioni o per il ripetersi di episodi infiammatori ( borsiti). A nulla servono i tutori notturni perché è durante il passo che l’alluce viene spinto lateralmente. Si trovano in commercio piccole ortesi separa dito, da posizionarsi tra l’alluce ed il 2 dito, che non hanno dimostrato efficacia nel prevenire il peggioramento della deformità. Le scarpe femminili con tacco alto e punta stretta contribuiscono sicuramente ad accelerare il processo anche se la causa iniziale va ricercata in fattori anatomici pre esistenti. Utilizzare scarpe comode con suola semirigida contribuisce a limitare il conflitto dell’osso sporgente contro la tomaia e preserva l’alluce da sollecitazioni meccaniche.
Quando operare l’alluce valgo ?
Il primo criterio è di esclusione, ovvero non bisogna operare l’alluce valgo per un motivo solamente estetico. Si tratta di una chirurgia da eseguire con tecnica operatoria accuratissima perché si agisce su una articolazione fondamentale per lo svolgimento del passo ed ogni variazione della sua funzione si riflette su l’avampiede intero. Una condizione non sintomatica lo può diventare dopo un intervento pur a fronte della correzione della deformità. L’evento più frequente nel post operatorio è la diminuzione di mobilità del dito. Da questa premessa consegue che l’indicazione chirurgica si pone quando la perdita di funzione dell’alluce, deviato in valgismo, è tale da creare scompenso funzionale all’avampiede . La paziente avverte dolore plantare nella regione anteriore del piede, il sintomo è descritto come metatarsalgia, e/o per la deformità a martello del 2 / 3 dito.
Un’altro motivo, molto frequente, è la presenza di una voluminosa sporgenza medialmente al I metatarsale detta pseudo esostosi ( volgarmente definita “cipolla” o “nocetta”) che spinge la cute contro la tomaia della scarpa provocando infiammazione, tumefazione, sino alla comparsa di borsite.
La terza indicazione è la presenza di una grave deformità dell’alluce, deviato verso all’ esterno del piede di parecchi gradi. In presenza di una grave deformità l’articolazione tra l’alluce ed il primo metatarsale va incontro ad una degenerazione della cartilagine quindi all’artrosi .
In tutti questi casi l’intervento va eseguito alla comparsa dei sintomi, cercando di non rimandare troppo a lungo la chirurgia, perché tutte le conseguenze funzionali si sommano, peggiorando la prognosi.
Quale tecnica chirurgica adottare?
Non esiste un singolo intervento universalmente adottato e sempre efficace per risolvere il problema “alluce valgo” perché le cause sono varie. Questo dato ha portato allo sviluppo di moltissime tecniche ed in letteratura medica se ne contano più di cento. Molte di queste sono ormai obsolete o si sono rilevate non efficaci e quindi oggi ne possiamo adottare un numero abbastanza limitato. L’obiettivo finale è quello di ripristinare la funzione dell’alluce e per raggiungerlo è necessario rimettere in asse l’articolazione rispetto al carico ed alla funzione dei tendini che muovono il dito. Abbiamo detto che il principale fattore che determina la deformità è la divaricazione tra il I ed il II metatarsale; la chirurgia si prefigge lo scopo di riportare questo angolo a valori normali attraverso una sezione dell’osso, detta osteotomia, ed un suo spostamento. La rotazione dell’articolazione consente inoltre di correggere l’angolazione congenita dell’epifisi del I metatarsale.
L’osteotomia sarà eseguita in sedi diverse a seconda della gravità della deformità, talvolta in più sedi, e generalmente associata alla asportazione della pseudo esostosi ( la “cipolla”).
L’osteotomia può essere eseguita attraverso una piccola incisione, con tecnica mini invasiva, o attraverso una incisione più ampia che permetta la visualizzazione di tutto l’osso; può essere fissata con un sottile chiodo introdotto attraverso la cute e che viene rimosso dopo 4-5 settimane o con una micro vite che non ha bisogno di essere rimossa. Nessuna di queste tecniche, quando eseguite correttamente, ha dimostrato dei vantaggi tali da poter essere ritenuta migliore di altre per numero di complicanze o risultati a lungo termine. Il paziente va sempre informato che una piccola percentuale di recidiva della deformità è presente in tutte le casistiche.
Nel post operatorio si utilizza una speciale scarpa che consente di camminare senza forzare sull’avampiede.
Trascorse dalle 4 alle 6 settimane si esegue una radiografia di controllo per verificare che l’osteotomia sia consolidata e per riprendere l’uso di scarpa comoda. Per il completo recupero bisognerà attendere circa due mesi, tempo necessario perché il piede sgonfi e l’alluce riprenda completamente la sua funzione.
In conclusione l’alluce valgo è una patologia frequente con una forte predisposizione famigliare, tende a peggiorare con il tempo e può essere trattata in modo efficace solo chirurgicamente. Utilizzare scarpe comode a suola semirigida aiuta a diminuire i sintomi ma una volta instaurata la deformità questa non torna spontaneamente indietro.
É possibile contattare il Dott. Enrico Parino presso la Cilinica Fornaca, corso Vittorio Emanuele II 91, 10128 TORINO
Tel. 011 5574292 Fax 011 5574399
oppure presso
Studio COCSA. Via Briuccia 84 PALERMO, Tel. 091 588386
Il Dott. Parino svolge anche attività chirurgica convenzionata con il SSN presso Maria Pia Hospital , Strada Mongreno 180, TORINO
Buonasera dopo quanto tempo posso fare l’intervento all’alluce valgo sx visto che da un mese ho fatto il piede dx.grazie Giovanna
Buonasera professore ho sentito che questo problema si può curare anche con una specie di intervento con ultrasuoni cosa mi può dire di piu
Egr. dr. Parino,
sono stata da lei il 23 di dicembre a Rivarolo per una visita. Sono stata operata (non da lei) di alluce valgo a dx il 27 di agosto ma non ho avuto nessun miglioramento, anzi. Il piede ha ricominciato a dolere, il bernoccolo si è ulteriormente ingrossato e non riesco assolutamente ad indossare le scarpe per comode che siano. Il dubbio che mi perseguita é: potrà essere ancora riparato questo piede? Se si, quanto tempo dovrò aspettare prima che si possa nuovamente intervenire? La ringrazio per l’attenzione.
mbre
Gentile sig.ra mbre,
la recidiva dell’alluce valgo è purtroppo l’inconveniente che si verifica più spesso in questo tipo di chirurgia.
Le cause sono molteplici. Un re-intervento è possibile anche in tempi brevi ma ogni caso va discusso con il chirurgo perché in genere è tecnicamente più complicato.
Cordiali saluti,
Enrico Parino
Egr. dr., lei non è a conoscenza del ruolo delle ortesi su misura tecnica collaudata dal prof. Villadot. La valenza dell’ausilio è certificata con studi pubblicati sia in prevenzione che post operatoria.
In italia esistono gli specialisti che realizzano ciò, sono i podologi e i tecnici ortopedici.
Distinti saluti,
enzo
Gentile Sig. Enzo,
il ventaglio delle possibilità di cura dell’alluce valgo è ampio. Dipende da cosa si cerca di ottenere. Credo che la chirurgia sia il metodo più efficace, in quanto in grado di correggere in modo incisivo le cause e gli effetti biomeccanici che ne sono all’origine.
Ritengo di aver ottenuto un buon risultato quando, dopo l’intervento, non c’è necessità di ortesi.
Cordiali saluti,
dott. Enrico Parino
Buonasera Dr.Parino, sono stata operata a meta’ luglio 2013 di alluce valgo e osteotomia 2° 3°4°MTT e stabilizzazione con fili di k rimossi il 21/08 e 2 viti nell’alluce, a distanza di tempo quando ho ricominciato ad appoggiare il piede, ho cominciato a sentire come un bottone duro (del diamentro come una moneta da 20 cent.) che mi impedisce di appoggiare il piede senza che io non senta dolore, poi è peggiorato e dai primi di ottobre, mi fa’ molto male anche quando spingo il piede sul pedale della frizione a rischio che col dolore lasci andare il pedale, sono tornate dal chirurgo che mi ha operato che dopo avermi fatto fare una rx, mi ha detto che dovremo fare un ritocco, ma di non preoccuparmi, che non è niente, a me sembra stia peggiorando, che l’alluce si stia di nuovo voltando a sx e spinga sul 2° dito operato, sono in lista d’attesa per correzzione a Ravenna, ma non essendo tranquilla, ho prenotato una visita al Rizzoli di bologna,giovedi’, il medico che mi ha visitato mi diagnostica_: recidiva della deformità dell’alluce, rigidità delle MTf esterne, si consiglia intervento di osteotomia distale lineare del 1° MTT e correzzione della dita a snx., a voce mi dice che l’intervento è sbagliato ed è tutto da rifare, cosa faccio??? grazie per la cortese risposta.
Giuseppina
Buongiorno sig.ra Giuseppina, il suo è una caso “delicato” nel senso che riprendere chirurgicamente deformità recidive delle dita del piede presenta delle difficoltà tecniche maggiori. Talvolta è necessario farlo e se si ravvisano gli estremi per ricorrere nuovamente al bisturi conviene non aspettare . Parlare di ” ritocco ” forse è un po’ generico e le consiglio di farsi spiegare bene cosa intende fare il suo chirurgo.
Cordiali saluti,
dott. Enrico Parino
Sono stata operata di alluce valgo da più di tre mesi. Non riesco ancora ad indossare scarpe normali, se pur comodissime, perché nella zona dell’intervento è rimasta una protuberanza notevole, che fa male, pari a quella dell’altro piede ancora da operare. E’ inoltre presente un gonfiore sul collo del piede molto evidente. Gradirei un suo commento. La ringrazio e la saluto cordialmente.
Buongiorno,
il gonfiore al piede nei postumi di un intervento chirurgico è un evento molto comune e, se prima dell’intervento c’era già una certa tendenza al trattenere liquidi (le così dette “caviglie gonfie”) o più francamente una patologia venosa, l’edema si mantiene per parecchi mesi. Quindi il primo approccio al gonfiore persistente è di tipo vascolare, magari consultando uno specialista del settore.
Riguardo alla protruberanza cui fa cenno non è possibile dare delle risposte senza aver il quadro clinico obbiettivo e le radiografie del caso.
Cordiali saluti,
dott. Enrico Parino
Gentile Dott. Sono una signora di 42 anni. E da circa 4 mesi avverto un dolore all’alluce del piede sx. E ho notato una consistente sporgenza. E da intervento o vi e’ possibilita’ di rimediare in un altro modo?
Nella attesa di una sua risposta Le invio distinti saluti.
Salve dottore,
Io ho sempre avuto la pianta del piede larga a causa di 2 ossi prorompenti vicino all alluce e al mignolino.. Ultimamente (credo a causa dell uso di scarpe economiche) noto un ingrossamento dell osso vicino all alluce e l inclinamento dell alluce verso l interno..secondo lei cosa dovrei fare?
É possibile contattare il dott. Enrico Parino presso la Clinica Fornaca, corso Vittorio Emanuele II 91, 10128 Torino tel. 011 5574292 Fax 011 5574399, oppure presso lo Studio COCSA, via Briuccia 84 Palermo, Tel. 091 588386.
Il dott. Parino svolge anche attività chirurgica convenzionata con il SSN presso il Maria Pia Hospital, Strada Mongreno 180, Torino
buongiorno dottore, circa 15 gg fa al risveglio ho accusato dolore nel camminare… ho un dolore continuo sotto il primo metatarso del piede sx, che a vista sembra anche più gonfio rispetto al piede dx… sul dorso non ho dolore mentre è presente fortemente sotto ed appena lateralmente…
provo beneficio al trattamento del ghiaccio e riposo notturno… sesamoidite? alluce valgo? è bene rivolgersi ad un ortopedico o podologo? abito in provincia di Forlì
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Il dott. Parino svolge anche attività chirurgica convenzionata con il SSN presso Maria Pia Hospital , Strada Mongreno 180, TORINO
Buongiorno dottore, soffro di alluce valgo bilaterale. Ho sentito parlare di intervento percutaneo, cosa ne pensa?
Lei effettua questo tipo di intervento e in quale ospedale di Torino? Io abito in Valle d’Aosta. Gradirei avere il suo parere. Grazie!
Buonasera, scrivo per avere un’informazione. Ho 23 anni e da pochissime settimane ho notato una nocetta sul piede sinistro che prima non c’era. Ho notato che il fenomeno coincide con il fatto che da un paio di mesi ho indossato degli stivali bassi ma un po’ stretti. E’ possibile che questa nocetta (che prima non c’era ma che non è di certo un callo) sparisca ora che non indosso lo stivale e sia quindi un’infiammazione, o è più probabile si tratti di valgismo?
La comparsa di una tumefazione sul bordo
mediale dell’alluce , dopo aver indossato calzature strette, è
generalmente espressione di una patologia da conflitto tra osso e
tessuti molli conosciuta come borsite. Di per sè non è sinonimo di
valgismo dell’alluce ma molto spesso il ripetersi di questi episodi
sono l’esordio della patologia.
Il ripresentarsi di tali fenomeni
infiammatori stimolano in questa sede la formazione di osso che si
traduce con il tempo nella ” nocetta”.
Cordiali Saluti
Dr. Enrico Parino
Buongiorno, in riferimento a quanto risposto alla sig.ra Valentina, anche io da tempo ho un’artrosi dell’alluce che talvolta mi provoca dolori insopportabili. Cosa mi consiglia di fare?
Grazie
Buona sera sig.ra Carmen
L’artrosi dell’alluce ha una spiccata tendenza peggiorativa verso la rigidità, dolorosa del dito. La scelta giusta delle scarpe può diminuire i sintomi. La consiglio inltre di eseguire una radiografia del piede in carico e di consultare uno specialista ortopedico per definire lo stadio dell’artrosi, per porspettare la progoni futura e se è il caso di proporre intervento chirugico,
Cordiali saluti
dott. Enrico Parino
Buona sera Sig.ra Flavia,
esiste sicuramente una famigliarità nella comparsa dell’alluce valgo. Non conoscendo un gene che porta all’alluce valgo non possiamo parlare di ereditarietà in senso stretto. I casi di famigliarità per l’ alluce valgo, si presentano generalmente sin dalla giovane età e si riconosce nelle radiografie una morfologia dell’articolazione metatarso falangea, che favorisce la deviazione dell’alluce in valgismo. Sono questi i casi che vengono trattati chirurgicamente prima rispetto alla maggioranza dei pazienti nei quali la patologia compare nella quarta o quinta decade di età.
dott. Enrico Parino
Salve,
desideravo sapere se l’alluce valgo è legato a fattori di ereditarietà.
Grazie
Buonasera,
da qualche tempo ho notato un arrossamento e un leggero gonfiore alla base dell’osso dell’alluce. Premettendo che per lavoro indosso scarpe con il tacco anche per tante ore consecutive, pensa che potrebbe trattarsi di alluce valgo?
Grazie in anticipo
Buona sera sig.ra Valentina,
per poter parlare di alluce valgo occorre notare la presenza di deviazione laterale del dito alluce che si avvicina al 2 dito.
Talvolta la protuberanza ossea alla base dell’alluce compare in sede dorsale ( piuttosto che mediale come nella tipica “cipolla”) e può essere il primo segno dell’artrosi dell’alluce.
Una radiografia, nelle proiezioni in carico, risolve il dubbio.
cordiali saluti
dott. Enrico Parino