Si allunga la vita e aumenta il rischio salute
Il 7 aprile è stata presentata dall’Oms la Giornata mondiale della salute, dedicata a ‘invecchiamento e salute’. La condizione essenziale, in un mondo che invecchia sempre di più – avverte l’Organizzazione mondiale della Sanità – è una sola: la salute. Entro il 2050 ci
saranno almeno 400 milioni di persone over 80, contro i 14 milioni del 1950, e l’80% vivrà nei Paesi a reddito medio-basso contrariamente a quanto avviene oggi. Bisogna quindi intervenire per migliorare le condizioni di vita dei più anziani.
In un mondo sempre più popolato il numero di ultrasessantenni supererà quello dei bambini sotto i cinque anni: saranno due
miliardi. E proprio tra gli over 60, si stima, avverrà l’80% di tutte le morti. Ma vivere anni in più non significa necessariamente viverli in salute. La vita da anziano, rileva l’Oms, non è facile per i numerosi problemi di salute cui i meno giovani devono far fronte: innanzitutto la disabilità che riguarda più del 46% degli ‘over 60′. C’è poi la sordità, che affligge più di 40 milioni di anziani nei paesi a basso e medio reddito, ma anche l’ipertensione che riguarda dal 32% all’80% degli anziani mentre solo dal 4 al 14% riceve un adeguato trattamento. Altro problema le cadute: tra il 28 ed il 35% degli over 65 cade ogni anno, e questa proporzione aumenta al 32-42% per gli over 70. E’ necessario pertanto dotarsi per tempo di strutture e sistemi assistenziali soprattutto in quei Paesi dov’è previsto il
maggior aumento di anziani, ovvero quelli a basso e medio reddito, che al momento si affidano principalmente all’assistenza in
famiglia. Secondo l’Oms è venuto il momento di agire e prepararsi.