Dopo una vita in Comunità…si va in scena!
Good Friday Night è una pièce per due attori che prende vita da un fatto di cronaca nel quale un padre assiste la propria figlia nell’atto del suicidio.
Racconta la storia di Sarah, giovane donna cui è stata diagnosticata una depressione senza tristezza e di James, suo padre.
Elementi della storia: l’amore, l’aborto, il senso di colpa, la decisione di preferire la libertà alla vita.
La realizzazione di questa prima pièce teatrale, sostenuta dalla Fondazione Augusta Pini e rappresentata nei giorni scorsi all’interno della rassegna WOMEN H’n’N theatre summer collection 2013, ha coinvolto i ragazzi frequentanti i servizi della Fondazione Augusta Pini il corso di Drammaturgia organizzato presso il Centro Scalo.
E’ un progetto di Assurdo Teatro che indaga il tema del femminile. Declinato in modo non banale e non retorico. Un femminile a teatro, progetto ambizioso e originale, che mette assieme artisti che rendono particolarmente interessante il progetto stesso: a partire da Vitaliano Trevisan, autore del testo e direttore artistico. Mettendo assieme un attore capace, di alta qualità e maturo come Giancarlo Previati con due giovani attrici che provengono da un percorso laboratoriale di tre anni costruito in collaborazione con la Fondazione Augusta Pini e l’Associazione Verba Manent; e affidando la regia a Vitaliano Trevisan, affiancato da persone giovani, capaci e sensibili, scelte tra i partecipanti ai laboratori della Fondazione. Infine con la narrazione musicale ad opera di Daniele Roccato.
Good Friday Night si presenta come l’occasione per la promozione di un progetto di più ampio respiro, policentrico: mette insieme realtà di diversa dimensione e di diversa localizzazione. Unisce due centri: Bologna e Schio in provincia di Vicenza.
Questo permette di sviluppare una produzione più articolata e gestibile, di inserire questo evento in un cartellone più ampio e di garantire un debutto adeguato.
Dice Giorgio Palmeri, presidente della Fondazione Augusta Pini: “Non è solo un’offerta di teatro sociale o di laboratori per ragazzi in difficoltà . Si punta ad un’offerta di alta qualità artistica, facendo lavorare i ragazzi del Centro Scalo assieme agli artisti, al medesimo livello professionale”.