Malattie neurodegenerative

Ministero, blocca Stamina: “Pericoloso”
Vannoni: “Voleremo in Usa”

di oggisalute | 11 ottobre 2013 | pubblicato in Attualità,Ricerca
Metodo-Stamina

Fermi tutti. Il ministero della Salute mette punto anzitempo al programma di sperimentazione del metodo Stamina. La decisione, già annunciata nei giorni scorsi, è arrivata dopo i pareri negativi del Comitato scientifico e dell’Avvocatura di stato. Le parole del ministro Beatrice Lorenzin sono chiare: “La sperimentazione non può essere proseguita perché il metodo Stamina è pericoloso per la salute dei pazienti”.

L’equipe nominata ad hoc per esaminare le cartelle cliniche dei pazienti sottoposti alla sperimentazione (di cui facevano parte l’Istituto superiore di sanità, il Centro nazionale trapianti e l’Agenzia del farmaco) aveva parlato di “potenziali rischi, inadeguata descrizione del metodo, insufficiente definizione del prodotto e mancanza di basi scientifiche“.

Non si è lasciato attendere il commento di Davide Vannoni, fondatore e presidente della Stamina Foundation, che ha attaccato: “Non è il metodo a essere pericoloso per i malati, bensì il ministro Lorenzin e chi sta gestendo così male questa situazione, a fronte di una legge votata dal Parlamento che stabilisce l’avvio della sperimentazione”. Per Vannoni non è la fine definitiva, pensando già di proseguire la sperimentazione fuori dall’Italia, nessuno è profeta in patria, avrà pensato: “Ora l’obiettivo – ha detto – è attuare la sperimentazione all’estero, possibilmente in Usa dove i contatti con il professor Camillo Ricordi dell’Università di Miami sono già avviati”, ma non prima di attendere l’esito del ricorso al Tar del Lazio contro il Comitato scientifico e la pronuncia del Tar della Lombardia sulle cartelle cliniche dei pazienti in trattamento agli Spedali Civili di Brescia. Pazienti che, secondo Vannoni, “proseguiranno la terapia poiché il ministero non può fermare le ordinanze dei giudici, nonostante il palese boicottaggio che sta avvenendo e a causa del quale da giugno ad oggi nessun nuovo paziente è entrato in trattamento”.

In realtà questa rassicurazione non appare del tutto scontata: sono 36 i malati in trattamento a Brescia e altri 123 in attesa, tutti su disposizione dei giudici. Il governo non potrà contrastare forse le sentenze dei tribunali ma questi potrebbero ora decidere di revocare il loro sì all’infusione di staminali. Il ministro ha spiegato che per sapere se i pazienti in trattamento potranno continuare con la sperimentazione si dovrà attendere il giudizio del Tar.

C’è anche un’altra questione: che ne sarà dei tre milioni di euro già stanziati dalla legge votata a maggio per la sperimentazione? Lorenzin immagina di dirottarli sulla sperimentazione sulle malattie rare.

Ma che ne pensano i veri protagonisti di questo dramma a puntate? Sia i pazienti in cura che quelli in lista di attesa sia le loro famiglie stanno dalla parte di Vannoni. Alcuni si dicono “pronti a gesti clamorosi”, rivolgendosi al papa e promettendo di ricorrere alla Corte europea dei diritti umani. Sui social network fioccano commenti contro la decisione del ministero.

Come funziona il metodo Stamina? Come è noto si basa sulle cellule staminali mesenchimali, estratte dal midollo osseo, che hanno il potere di differenziarsi in cellule diverse, rigenerando i tessuti di ossa, cartilagine e pelle. Il presupposto su cui si basa la terapia è che queste cellule abbiano anche il potere di trasformarsi in neuroni dopo averle tenute in coltura in acido retinoico diluito con etanolo. In questo modo si potrebbero curare malattie neurodegenerative come l’atrofia muscolare spinale.

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