In Europa 25 mila morti ogni anno

Sempre di più e sempre più forti i super-batteri
La causa è un uso fai-da-te degli antibiotici

di oggisalute | 20 novembre 2013 | pubblicato in Attualità,Cure e terapie,Prevenzione,Ricerca
farmaci

Il rischio è un balzo indietro, all’epoca precedente all’introduzione degli antibiotici, prima della penicillina. Com’è possibile? Il motivo è che se noi ci difendiamo dai batteri con gli antibiotici, questi nostri piccoli nemici sviluppano a loro volta forme di difesa. Sono i cosiddetti super-batteri o batteri killer, un nome meritato, dato che ogni anno, nella sola Europa, provocano 400 mila infezioni e 25 mila morti, con un danno anche per il sistema economico complessivo, stimato a 1,5 miliardi di euro tra spese sanitarie dirette e perdita di produttività.

L’allarme è stato lanciato in occasione della sesta Giornata degli antibiotici, promossa dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) di Stoccolma: il rischio è tornare vulnerabili a infezioni comuni, al momento considerate ‘sciocchezze’. I dati di antibiotico-resistenza in Europa non sono affatto confortanti. E l’Italia? L’Italia purtroppo non si distingue in positivo, dato che è la nazione con il maggior consumo di antibiotici in Europa, preceduta solo dalla Grecia. Un antibiotico su cinque sarebbe usato in maniera inappropriata, fornendo al ceppo batterico un’opportunità maggiore di rafforzarsi. Maglia nera per la resistenza dei batteri va al centro e al sud del Paese, dove non a caso è più elevato il consumo di antibiotici, come confermato dall’Istituto superiore di sanità.

I livelli di resistenza sono maggiori proprio negli ospedali, dove vi è una maggiore concentrazione di pazienti fragili, ovvero con un sistema immunitario indebolito. Come spiega Ercole Concia, professore ordinario di Malattie infettive all’università di Verona, “negli ospedali i batteri più pericolosi appartengo alla classe dei Gram positivi, di cui fanno parte gli stafilococchi, tra i quali l’Mrsa, cioè lo Stafilococco aureo, particolarmente noto per la sua resistenza alla meticillina: una causa comune di gravi infezioni della cute complicate e difficili da trattare”.

In crescita anche i Gram negativi, come la Klebsiella e l’Escherichia coli, batteri con livelli di resistenza sempre più elevati. A questi sono legate infezioni urinarie, sepsi e altre infezioni. Le due specie hanno sviluppato un aumento nella resistenza alle cefalosporine di terza generazione, fluorochinoloni e aminoglicosidi, a volte in maniera combinata, generando batteri multi-resistenti, praticamente quasi immuni a ogni attacco farmaceutico. Negli ultimi anni molti batteri hanno sviluppato una resistenza anche ai carbapenemi, ovvero gli antibiotici di ultima generazione, diventando in questo modo praticamente intrattabili.

I super batteri sono responsabili di circa il 10 per cento delle infezioni legate alla Cap, ovvero la polmonite acquisita in comunità, che colpisce ogni anno 585 soggetti in Italia. I pazienti più esposti sono chiaramente gli anziani, non a caso ogni due soggetti colpiti uno ha più di 75 anni. Spesso si tratta di pazienti con difese immunitarie deboli, che magari convivono con altre patologie croniche e quindi è più elevato il rischio di contrarre infezioni batteriche. Se gli antibiotici non riescono a sconfiggere i ceppi responsabili il rischio di complicazioni anche gravi diventa più che reale. I batteri killer sono infatti responsabili del 30 per cento dei decessi di questo tipo di soggetti.

Sebbene bisognerebbe lavorare molto sull’uso mirato degli antibiotici, la ricerca va avanti e in Italia è stato introdotto da pochissimo un nuovo antibiotico efficace contro ceppi batterici resistenti e difficili da trattare. Stiamo parlando della ceftarolina fosamil, efficace anche contro l’Mrsa. “Questo farmaco presenta un profilo davvero interessante – afferma Ercole Concia – perché è un battericida che agisce distruggendo e non solo rallentando i patogeni Gram positivi comunemente all’origine delle infezioni complicate della cute e della polmonite”.

L’allarme europeo ha sensibilizzato anche la Commissione europea, che ha finanziato quindici progetti di ricerca e adottato norme armonizzate in materia di raccolta di dati sulla resistenza antimicrobica connessa agli animali e agli alimenti. Quanto alla sensibilizzazione dei cittadini, l’Ecdc ha prodotto un breve filmato multilingua nel quale l’uso improprio degli antibiotici viene paragonato a una lampadina che, restando accesa giorno e notte, al momento del bisogno è esaurita.

Ecco i consigli che danno gli esperti:

  • Non prendere antibiotici in caso di raffreddore o influenza: combattono solo i batteri e non i virus.
  • Assumili solo su prescrizione del medico e non autonomamente.
  • Segui esattamente la posologia indicata dal medico
  • Se ne aumenti le dosi o interrompi o sostituisci spontaneamente la cura, rischi di renderli inefficaci rafforzando il ceppo batterico e rendendo più difficile la guarigione.

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