Giornata del Parkinson, arriva “Gondola”, il plantare che aiuta a camminare
30 novembre, Giornata Mondiale del Parkinson: l’evento al San Raffaele di Roma
Tra i protagonisti GONDOLA, il plantare tecnologico che favorisce il cammino dei parkinsoniani
Sono 230 mila i malati di Parkinson in Italia, cui si aggiungono le altre sindromi parkinsoniane. Un esercito numeroso, dunque, spesso però silenzioso, perché è forte il senso di impotenza e umiliazione che vive chi si trova a incorrere in una qualsiasi malattia neurologica. Per darvi voce, sabato 30 novembre è stata indetta la Giornata nazionale dedicata alla patologia, giunta alla sua quinta edizione, promossa dal comitato medico scientifico Limpe Dismov-Sin. Su tutto il territorio nazionale si terranno iniziative e incontri di informazione e confronto che coinvolgeranno le strutture locali aderenti, attraverso il supporto di personale medico qualificato.
“In Italia la malattia colpisce circa 6 mila persone ogni anno e in un caso su quattro il suo esordio avviene prima dei 50 anni. Il riconoscimento dei sintomi premonitori, l’intervento precoce, uniti ai progressi della ricerca scientifica, possono rappresentare un’arma in più nella lotta contro la malattia”, afferma Fabrizio Stocchi, direttore del centro di ricerca sul Parkinson e sui disturbi motori del San Raffaele Pisana di Roma. L’istituto aprirà le porte al pubblico dalle 9.30 alle 14 e all 11 il professor Stocchi terrà un seminario divulgativo sul presente e il futuro della ricerca sul Parkinson, seguito da una tavola rotonda sui falsi miti che ruotano attorno alla malattia.
In occasione dell’evento sarà presentato al pubblico “Gondola“, un rivoluzionario dispositivo portatile che stimola in maniera meccanica la pianta del piede e che mira alla riabilitazione dei parkinsoniani. È già stato sperimentato nel centro di ricerca dell’istituto romano e nella struttura di Neuroriabilitazione Parkinson guidata da Maria Francesca De Pandis del San Raffaele di Cassino. “La stimolazione plantare meccanica (Foot mechanical stimulation, Fms) – spiega Stocchi – si basa su stimolazioni del sistema nervoso periferico. È una terapia di riabilitazione che, nei soggetti che rispondono positivamente, può portare un miglioramento nella qualità di vita, permettendo di recuperare parte delle capacità motorie e dell’autonomia nell’esecuzione di molte attività personali quotidiane”.