Il dipartimento di prevenzione. Le funzioni dell’area della sanità pubblica veterinaria incidenti sulla salute umana
Le funzioni dell’area della sanità pubblica veterinaria sono svolte dalle strutture di:
- sanità animale;
- igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati;
- igiene degli alimenti e delle produzioni zootecniche.
Esse, dovendo operare (ex dettato del comma 4 dell’art. 7-quater del D.Lgs. n. 502/1992 come novellato in ultimo dal D.L. n. 158/2012 convertito in Legge n. 189dello stesso anno) quali centri di responsabilità dotati di autonomia tecnico-funzionale e organizzativa nell’ambito della struttura dipartimentale, vanno configurate come strutture complesse o unità operative complesse. Ciò non esclude che, laddove le attività di una o più delle tre tipologie strutturali in questione sia di scarsa rilevanza, l’atto aziendale chiamato a definire l’organizzazione complessiva dell’Asl possa prevederne il loro svolgimento da una struttura semplice ovvero unità operativa semplice. Qualunque sia comunque la loro configurazione ciascuna di esse oltre ad essere tenuta a coordinare il proprio agire quotidiano con quello di tutte le altre strutture aggregate nel dipartimento deve:
- avvalersi, ogni qualvolta si renda possibile, delle prestazioni e della collaborazione tecnico-scientifica degli istituti zooprofilattici sperimentali;
- integrare le rispettive attività con quelle proprie dei “posti di ispezione frontaliera veterinaria” nonché degli “uffici veterinari di confine, porto, aeroporto, deputati agli adempimenti degli obblighi comunitari ai quali spetta lo svolgimento delle funzioni di profilassi internazionale, tra l’altro, sulle merci.
La sanità pubblica veterinaria, oltre a doversi fare carico della sorveglianza epidemiologica delle popolazioni animali, della profilassi delle malattie infettive e parassitarie e della farmaco-vigilanza veterinaria, deve, con riferimento alle attività che hanno influenza sulla salute dei singoli e delle collettività, assicurare l’igiene delle produzioni zootecniche e la tutela igienico-sanitaria degli alimenti di origine animale. In tale contesto a ciascuna delle suddette strutture sono, di norma, attribuite le competenze in materia di seguito indicate:
- sanità animale:
- vigilanza e profilassi sugli animali allevati nel territorio di competenza nonché su quelli introdotti ed esportati,
- monitoraggio e controllo delle malattie trasmissibili e non su animali selvatici e sinantropi,
- profilassi e controllo delle zoonosi e delle altre malattie infettive e infestive,
- igiene veterinaria urbana e territoriale;
- igiene della produzione, trasformazione, commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro:
- vigilanza microbiologica sugli alimenti di origine animale (es: carne, latte e rispettivi derivati),
- vigilanza sui prodotti della pesca e derivati,
- vigilanza sulla produzione, trasformazione e commercializzazione degli alimenti di origine animale,
- vigilanza sulla distribuzione e somministrazione degli alimenti di origine animale,
- controllo residui produzione/trasformazione alimenti origine animale;
- igiene degli alimenti e delle produzioni zootecniche:
- controllo della qualità del latte e dei prodotti a base di latte,
- controllo dei farmaci, dell’alimentazione e dei sottoprodotti di origine animale,
- controllo sul benessere, trasporto e riproduzione degli animali utilizzati per l’alimentazione umana,
- valutazione impatto ambientale,
- prevenzione contaminazioni chimiche, fisiche e biologiche nella fase di produzione primaria e nella vendita diretta degli alimenti di origine animale.
L’elencazione delle funzioni attribuite dalle disposizioni vigenti alle strutture dell’area di sanità pubblica veterinaria fa emergere in maniera evidente che la promozione della salute umana ha strette connessioni con la salute degli animali, in quanto potenziali cause di sviluppo di epidemie sia come produttori di alimenti che come animali da compagnia. Ciò in quanto gli agenti patogeni di cui essi sono potenziali portatori hanno un grande tasso di adattabilità sia nei confronti del mondo animale in generale che della popolazione umana.
Di tali rischi dobbiamo essere tutti consapevoli onde porre in essere comportamenti in grado di eliminarli del tutto o, almeno, di contenerli in ambiti non pregiudizievoli del nostro rispettivo stato di salute.
Gianfranco Carnevali
Esperto in legislazione e organizzazione sanitaria
www.gianfrancocarnevali.com
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