Dalla scoliosi all’ernia al disco, a Milano il gotha della chirurgia vertebrale per il 37° congresso Sicv&Gis
Esperti italiani ed esteri a confronto sulle diverse patologie della colonna vertebrale in una tre giorni a Milano in cui si svolgerà, a partire da domani e fino al 17 maggio, il Congresso nazionale della Società italiana di chirurgia vertebrale e Gruppo italiano scoliosi (Sicv&Gis), giunto alla sua 37^a edizione. Organizzatore e presidente del congresso è Bernardo Misaggi, direttore della struttura complessa di Chirurgia vertebrale e scoliosi dell’Istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano, centro di eccellenza e di riferimento regionale.
Verranno trattate tutte le patologie della colonna. Innanzitutto le deformità, la scoliosi e il dorso curvo, che interessano i ragazzi, e anche i loro genitori e nonni: infatti oggi, rispetto al passato, grazie a nuovi studi e anche nuovi materiali, è possibile trattare queste patologie, non solo nei ragazzi, come in passato, ma anche negli adulti e negli anziani. Tra i temi trattati la patologia degenerativa del rachide cervicale e lombo-sacrale, la cervicalgia, la lombalgia, spesso accompagnate da brachialgia e sciatalgia, come nelle ernie discali o nelle discopatie e instabilità della colonna vertebrale. Sessioni sono dedicate al tema delle fratture e dei tumori vertebrali. Inoltre si discuterà del trattamento conservativo delle patologie degenerative e delle deformità della colonna vertebrale, oggi sempre più importante sia per la prevenzione che per i costi sociali, e su questo tema è in programma un particolare corso per fisioterapisti.
Verranno discussi casi clinici ed evidenziate nuove tecniche chirurgiche. Sono previste anche tre lectio magistralis di esperti a livello internazionale. “La scuola italiana della chirurgia vertebrale – dice Bernardo Misaggi – è di alto livello e molto apprezzata dalla comunità scientifica internazionale. La presenza di molti stranieri che hanno accettato il nostro invito a partecipare al congresso è certamente un motivo di particolare orgoglio. A questo proposito vorrei sottolineare la presenza, per la prima volta in Italia, del professor Lenke, statunitense, in quanto rappresenta, nel trattamento delle deformità, una delle massime autorità scientifiche mondiali. Abbiamo anche tra i relatori altri colleghi di grande fama internazionale, come i francesi Mazda, Dubois e Le Huec, il tedesco Mayer, lo svizzero Marchesi. Sicuramente per la presenza di ortopedici e neurochirurghi italiani, europei e americani, l’opportunità del confronto sulle diverse metodiche di trattamento della patologia vertebrale sarà l’elemento di successo di questo congresso che prevede comunicazioni brevi, proprio per lasciare più spazio alla discussione”.
Il congresso metterà a confronto anche ortopedici e neurochirurghi, perché sono due figure professionali che oggigiorno collaborano positivamente per arrivare a una uniformità nel trattamento della patologia vertebrale. “Sono sicuro – sottolinea Missaggi – che dal confronto possa mettersi in moto quel meccanismo di formazione in grado di arricchire reciprocamente le diverse figure professionali. Questo in attesa, mi auguro, dalla creazione di un corso di specializzazione universitaria in chirurgia vertebrale, in grado di unire le competenze di entrambe le specializzazioni”.