Malattie della pelle: psoriasi e cheratosi sempre più curabili
Una grande fiducia nelle prospettive della dermatologia e nella figura del dermatologo che oggi, grazie alle innovazioni degli ultimi anni, dispone di opzioni terapeutiche in grado di curare sempre meglio importanti patologie cutanee, come la psoriasi e la cheratosi attinica, per le quali fino a poco tempo fa mancavano trattamenti soddisfacenti.
Se ne discute in questi giorni al XV Corso di aggiornamento sulle “Malattie Infiammatorie della Cute” organizzato dalla Sidemast – Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse che si svolge a Viareggio.
L’iniziativa mira a consolidare il ruolo del dermatologo, interlocutore primario a cui rivolgersi al primo comparire dei sintomi di malattie cutanee, e poter accedere così a terapie efficaci in grado di migliorare la qualità di vita, evitando, nel caso di patologie tumorali in fase precoce come la cheratosi attinica, l’evoluzione in un carcinoma invasivo.
Le patologie della pelle sono certamente molto diffuse; per esempio l’acne colpisce circa il 90% dei giovani; la psoriasi, invece, interessa il 3% della popolazione mondiale, 125 milioni di pazienti in tutto il mondoi, di cui oltre 2,5 milioni solo in Italia, eppure studi recenti dimostrano che un paziente su due (50%) non riceve trattamenti soddisfacentiii; la cheratosi attinica, una lesione di tipo neoplastico allo stadio iniziale, colpisce l’1,4% della popolazione italiana sopra i 45 anni di etàiii, ed è spesso misconosciuta e sotto diagnosticata.
La psoriasi, a causa dell’impatto negativo che spesso ha sulla qualità di vita dei pazienti, arrivando a condizionarne anche progetti nella sfera personale e lavorativa, viene equiparata ad una patologia invalidante: si manifesta con la comparsa di chiazze rossastre e rotondeggianti, ben delimitate da margini netti. Con il progredire della patologia, le chiazze possono confluire e ricoprirsi di squame di colore bianco-argenteo. La maggior parte delle persone affette da psoriasi (circa l’80%) soffre di psoriasi a placche, nella forma lieve o moderataiv.
“Per questa patologia le prospettive di trattamento sono molto migliorate ed è davvero fondamentale invitare i pazienti a rivolgersi al dermatologo per avere una terapia adeguata – afferma Giampiero Girolomoni, direttore di Dermatologia all’Università degli Studi di Verona e Presidente della Società Italiana di Dermatologia (Sid) – in generale, quando una persona si accorge delle lesioni tende a sottovalutare il problema, lo nasconde, e spera che passi da solo. Quindi può passare del tempo prima che si arrivi a una diagnosi e alla prescrizione di una terapia che oggi può fare leva su terapie topiche in gel a base di un derivato della vitamina D, calcipotriolo, e un cortisonico, betametasone, con un ottimo profilo di efficacia, sicurezza e tollerabilità”.
Meno conosciuta ma ben più pericolosa è la cheratosi attinica, una lesione neoplastica epiteliale cutanea che si sviluppa spontaneamente come conseguenza di un’esposizione prolungata ai raggi ultravioletti: la sua insorgenza è quindi correlata all’effetto cumulativo dell’esposizione non protetta ai raggi solari o ad altre fonti Uv, come i lettini abbronzanti, e all’avanzare dell’età. Le lesioni possono evolvere in carcinoma squamocellulare invasivo e per questo motivo devono sempre essere diagnosticate e trattate precocemente. La diagnosi tempestiva, infatti, permette di instaurare un’adeguata terapia che oggi può avvalersi di diverse opzioni: la strategia ottimale consiste nel curare non solo la lesione, ma anche la cute fotodanneggiata circostante, il cosiddetto campo di cancerizzazione.
“La terapia della cheratosi attinica può essere o diretta alla singola lesione, attraverso la distruzione selettiva con terapie fisiche (crioterapia, elettrochirurgia), o diretta al “campo di cancerizzazione”, bonificando, in un’area di alcuni centimetri, non solo le lesioni superficiali visibili, ma anche le lesioni subcliniche circostanti – afferma Stefano Cavicchini, professore a contratto della Scuola di Specializzazione in Dermatologia dell’Università degli Studi di Milano – negli ultimi anni sono stati messi in commercio alcuni farmaci utili proprio a questo scopo che, in aggiunta alle terapie classiche, rispondono efficacemente alle specifiche necessità dei vari tipi di pazienti. In particolar modo, l’ingenolo mebutato, ultimo in ordine di tempo e con un innovativo meccanismo d’azione, coniuga l’elevata efficacia terapeutica con la brevità del trattamento, circa 2-3 giorni, garantendo così una miglior aderenza alla terapia da parte deI paziente. Questi elementi, la durata del trattamento e l’efficacia clinica, unitamente alla rimborsabilità da parte del Sistema Sanitario Nazionale, differenziano l’ingenolo mebutato dalle altre terapie topiche, venendo incontro alle esigenze dei clinici e dei pazienti”.
Mi trovo pienamente d’accordo nel rivolgersi al dermatologo quando si presentano delle forme di acne o psoriasi. E’ anche vero che la prevenzione come una corretta alimentazione e l’uso di prodotti di qualità per la pelle dovrebbero essere presi per prima in considerazione.