Primo progetto europeo di mobile-Health per i pazienti psicotici
Ha preso il via il 1 gennaio 2015 il progetto europeo m-Resist, che per la prima volta svilupperà un programma terapeutico basato sull’utilizzo di dispositivi mobili e indossabili dai pazienti resistenti alle cure contro la schizofrenia nella gestione diretta della loro malattia.
Si calcola che, in Europa, circa 5 milioni di persone soffrano di disordini psicotici, tra i quali la schizofrenia rappresenta la patologia più conosciuta. Circa il 30-50% dei pazienti schizofrenici sono considerati resistenti ai trattamenti. Gli interventi standard su tali pazienti risultano particolarmente complessi e sono inoltre caratterizzati da lunghi periodi di degenza, con conseguente aumento di rischi per la salute e possibilità di insorgenza di altre malattie. Tutto ciò genera quindi un alto grado di sofferenza per il paziente stesso, per i suoi familiari e, a livello sociale, anche un elevato costo a carico del sistema sanitario. Allo stato attuale diventa quindi fondamentale lo sviluppo di nuovi interventi che si affianchino ai trattamenti farmacologici e psicosociali.
Sotto questo punto di vista, strategie basate sul mobile Health possono costituire un approccio efficace per monitorare meglio i pazienti resistenti ai trattamenti tramite processi terapeutici personalizzati e ottimizzati.
Finanziato per 3 anni con 4 milioni di euro dal programma europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020, m-Resist (Mobile Therapeutic Attention for Patients with Treatment Resistant Schizophrenia) aiuterà a prevedere il comportamento dei pazienti e permetterà la creazione di un sistema di allerta per consentire loro di aver un ruolo attivo nella gestione della propria malattia con l’obiettivo di una riduzione di sintomi, di ricadute e di ospedalizzazione. M-Resist rappresenta quindi un passo avanti nel miglioramento e nell’ottimizzazione dei processi clinici decisionali.
Il progetto, coordinato da Fundació TicSalut (Spagna), coinvolge 12 partner provenienti da Spagna, Israele, Finlandia, Belgio, Ungheria e Italia.
Il programma Horizon 2020, che finanzia questo progetto, è il principale strumento di finanziamento europeo che ha come obiettivo il supporto alla ricerca scientifica e tecnologica ottenuta tramite collaborazioni transnazionali di imprese, università, centri di ricerca, ospedali. L’attuale programmazione comunitaria coprirà il settennio 2014 – 2020 e prevede un totale di 80 miliardi di euro destinati a progetti con una forte valenza scientifica, non solo nel settore della salute, per rafforzare il ruolo dell’Europa nella ricerca. Ab.Acus, unico partner italiano della cordata, è un’azienda specializzata nella progettazione e sviluppo di prodotti e servizi tecnologicamente avanzati.