I rischi delle punture estetiche: i consigli del chirurgo
Tutte le punturine (fillers) estetiche sono rischiose. Perfino quelle riassorbibili naturalmente dall’organismo e ritenute le più innocue, come il collagene e l’acido ialuronico. Comunemente fatte per levare in un colpo solo le rughe e gonfiare labbra e zigomi possono provocare la formazione di granulomi, noduli di tessuto che si formano intorno alla sostanze iniettate e che creano tumefazioni irreversibili che non si riescono a curare.
Lancia l’allarme Alain Tenenbaum, chirurgo plastico facciale a Zurigo che ha stilato un decalogo ‘anti-granuloma’ che vale per tutte le tipologie di punturine: 1)Prima di sottoporsi ad una punturina ringiovanente è necessario dichiarare sempre al medico se ci si è già sottoposti in passato a filler perchè i vecchi, insieme ai nuovi, possono scatenare reazioni; 2)Sottoporsi ad un esame del cavo orale prima dell’iniezione estetica perchè le infezioni dentali e le parodontosi predispongono all’insorgenza dei granulomi post-punturina; 3)Non sono solo i filler permanenti (di sintesi) la causa delle maggiori complicanze ma la loro associazione con altri prodotti iniettati prima o dopo.
4)Tutti i filler contenenti acrilati non dovrebbero essere impiegati in chi ha già effettuato un filler; 5)Avere fatto un lifting predispone all’insorgenza dei granulomi post-punturina; 6)Mesoterapia, agopuntura e iniezioni di botulino, eseguite anche sei mesi prima o dopo le punture estetiche favoriscono le complicanze; 7)I filler misti (mix di sostanze di sintesi e no) nella stessa area portano alla più alta percentuale di granulomi.
8)Per scovare il granuloma fin nelle primissime fasi di sviluppo e curarlo in tempo è fondamentale effettuare un esame ecografico (a 20 Mhz) per verificarne lo stato. 9)L’ecografia va ripetuta ogni sei mesi, considerando che i granulomi possono sussistere per anni senza però manifestarsi clinicamente. 10)Il marchio CE non è sinonimo di garanzia e sicurezza, ma soprattutto di burocrazia.
Il decalogo è stato presentato ai medici riuniti recentemente a Roma per il congresso della Società italiana di medicina estetica. Nella stessa giornata Giorgio De Santis, direttore della struttura di chirurgia plastica e ricostruttiva del Policlinico di Modena dove ha sede il Centro di riferimento regionale sui danni da fillers, ha presentato i risultati di una nuova metodica laser usata per salvare 140 pazienti affetti da granulomi da filler di sintesi che non miglioravano con le terapie farmacologiche.
“Il laser dà risultati senza dubbio migliori rispetto ai farmaci perchè sioglie le sostanze che vengono drenate attraverso i fori di inserimento delle sonde stesse” spiega De Santis.