Dal bastone per ciechi ai
“comunicatori” per ragazzi autistici
Dal 16 al 18 ottobre torna la terza edizione della Maker Faire Rome, la più grande fiera europea dell’innovazione che trasformerà la Città universitaria della Sapienza di Roma in una città del Futuro. Una polis di oltre 100 mila metri quadrati, workshop, seminari e più di 600 stand dove i visitatori potranno scoprire le tante invenzioni in mostra: bijoux stampati in 3D, biciclette intelligenti, la cuccia domotica per gli amici a quattro zampe, la lampada che insegna le lingue, il kit per fare l’aceto con Arduino, l’abito musicale, la lampada che insegna le lingue e tanto altro oltre alla grande attrazione per il pubblico, un’enorme voliera dove i droni si esibiranno con le loro performance.
Alcune invenzioni in mostra riguardano anche il mondo della salute, eccole in anteprima.
Un multisensore per i ragazzi con autismo (Roma)
In base alla manipolazione effettuata sul cuscino, questo emette suoni e luci, ossia stimoli atti a mantenere viva l’attenzione del bambino autistico durante le sedute terapeutiche. Il cuscino è connesso tramite bluetooh ad un tablet, che il terapista usa in tempo reale per modificare le risposte luminose e sonore del cuscino. In tal modo i comportamenti stereotipati e ripetitivi tipici della sindrome autistica possono essere interrotti, facendo sì che il cuscino risulti come un oggetto sempre nuovo ed interessante. L’utilizzo del tablet permette inoltre la registrazione di parametri comportamentali, da utilizzarsi per una successiva analisi scientifica.
Bastone elettronico per non vedenti (Monza e Brianza)
Il bastone è dotato di un’elettronica in grado di fornire indicazioni sugli ostacoli presenti durante il loro cammino, sia in ambienti chiusi che all’aperto. Il sistema dà informazioni in tempo reale di tipo sensoriale (tramite vibrazione) e di tipo vocale sulla natura degli ostacoli che si possono incontrare.Il tutto è alimentato da batterie che forniscono un’autonomia di circa cinque ore di uso continuo.
Un comunicatore per ragazzi autistici, inventato da un insegnante di sostegno, un insegnate di elettronica e tre ragazzi delle superiori (Macerata)
Marco (nome di fantasia) è un ragazzo autistico che frequenta la scuola, l’IPSIA “F. Corridoni” di Corridonia (MC). Marco non può parlare e non può neanche utilizzare l’I-Pad a causa delle sue stereotipie. Per questo motivo un insegnante di sostegno e tre ragazzi della classe 4E a indirizzo elettronico, supportati da un insegnante di elettronica, hanno deciso di aiutare Marco realizzando un comunicatore basato sulla Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA). Si è scelto di utilizzare Arduino e una Shield per gestire le tracce audio. Tramite un selettore l’insegnate sceglie il contesto (azioni, bisogni, si/no, ecc.) e l’alunno avrà la possibilità di scegliere tra due o tre alternative. Un sensore attiverà il file vocale corrispondente all’immagine scelta. Le piccole dimensioni e il peso esiguo rendono il dispositivo leggero da trasportare e il rivestimento antiurto lo protegge dalle cadute accidentali.
“Parloma”, un sistema di comunicazione remota per utenti sordociechi basato sulla lingua dei segni tattile (Torino)
Un Sistema di Comunicazione Remota per Utenti Sordociechi. Il progetto Parloma mira a progettare un sistema per la comunicazione a distanza tra utenti sordociechi. Il sistema è in grado di trasferire messaggi LSt da un segnante a un utente sordocieco ricevente. Il segnante comunica ricorrendo alla LS, il sistema cattura il segno, lo elabora digitalmente, lo trasmette e lo fornisce al destinatario tramite un’interfaccia basata su braccia e mani robotiche antropomorfe low-cost. Questo progetto pone le basi per la prima sperimentazione in assoluto di un “telefono per sordociechi” basato sulla lingua dei segni tattile.
“Think-It”, comunicatore per malati di SLA (Catania)
Molti pazienti con la SLA perdono completamente la capacità di parlare e usare le mani. Think-It permette loro di comunicare e diventare più indipendenti. Un dispositivo BCI (ricevitore di onde cerebrali) è capace di catturare determinati segnali dal cervello. Esso invia i dati a un pc che fa parlare e muovere la testa robotica e controlla luci e altri dispositivi. La testa robotica è anche in grado di guardare l’ambiente circostante e tracciare le persone, grazie alle webcam, e quindi fornire al paziente una visione del mondo circostante da una differente prospettiva.