Tumori, aumenta sopravvivenza
in Europa a 5 anni dalla diagnosi
La sopravvivenza per tumore in Europa, a 5 anni dalla diagnosi, aumenta costantemente. Lo rivela il programma di ricerca EUROCARE 5, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità e dalla Fondazione IRCSS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano. I risultati saranno presentati domani 26 settembre a Vienna in occasione dell’annuale appuntamento dell’European Cancer Congress (The European Cancer Congress is the 18th congress of the European CanCer Organisation, ECCO, e The 40th Congress of the European Society for Medical Oncology, ESMO). Tutti gli approfondimenti dello studio saranno pubblicati nel prossimo numero dell’European Journal of Cancer in 11 articoli scientifici che analizzano la sopravvivenza dei pazienti Europei per tutti i tumori solidi (testa-collo, apparato digerente, melanoma cutaneo, mammella e tumori dell’apparato riproduttivo maschile e femminile, apparato urinario, encefalo) e del sangue (leucemie e linfomi).
“Questo studio, che ha riguardato oltre 10 milioni di pazienti adulti in 30 Paesi Europei, ci dice che la sopravvivenza dei tumori continua a migliorare – afferma Walter Ricciardi, presidente dell’ISS – Anche in Italia sono stati compiuti passi davvero significativi. Tuttavia persistono diseguaglianze e criticità su cui è necessario intervenire per migliorare la performance dei sistemi sanitari. Diagnosi precoce, qualità e appropriatezza dei trattamenti sono sicuramente determinanti, ma anche la biologia dei tumori, l’intensità diagnostica, gli stili di vita e i fattori socio-economici influenzano la prognosi dei tumori. Questi dati ci dicono anche quanto sia importante rafforzare la rete epidemiologica per raccogliere informazioni su tutti questi fattori e tentare di ridurre le diseguaglianze nelle diverse aree europee e nelle diverse regioni italiane”.
Lo studio EUROCARE-5 copre mediamente il 50% della popolazione Europea. Sono stati analizzati i dati di oltre 10 milioni di pazienti adulti diagnosticati per 40 diversi tipi di tumore nel periodo 1995-2007 e seguiti fino al 2008.
Lo studio rivela che la percentuale di pazienti oncologici che sopravvivono 5 anni dopo la diagnosi, pur essendo migliorata rispetto alla fine degli anni novanta, è ancora molto variabile tra Paesi Europei. Le differenze sono più accentuate per i tumori ematologici, per i quali ci sono stati importanti avanzamenti terapeutici nel corso degli anni 2000.
In generale, nel periodo considerato, la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi aumenta costantemente in tutte le regioni Europee per la maggior parte dei 40 tipi di tumore esaminati, e aumenta in modo particolare nei paesi dell’Est Europa, che sono in genere i più svantaggiati. Tuttavia le differenze tra Paesi permangono e il divario maggiore si osserva proprio per le patologie interessate da notevoli progressi terapeutici, come le leucemie mieloidi croniche, i linfomi non Hodgkin e due suoi sottotipi (linfomi follicolari e linfomi diffusi a grandi cellule B).
In Italia la sopravvivenza per i tumori ematologici è generalmente in linea con il valore medio Europeo in particolare per i linfomi di Hodgkin (82% contro 81%) e non Hodgkin (62% contro 60%), per le leucemie mieloidi croniche (53%) e acute (16% contro 17%). La sopravvivenza dei pazienti italiani affetti da mieloma multiplo è invece significativamente più elevata della media (46% contro 39%). In Italia ci sono margini di miglioramento rispetto ai paesi del Centro-Nord Europa, in particolare per i linfomi follicolari (72% contro 75% ), linfoma diffuso a grandi cellule B (50 contro 60%), leucemia/linfoma linfoblastico (38% contro 44%) e leucemia mieloide cronica (53% contro 58%).
“La sopravvivenza media a 5 anni per la leucemia mieloide cronica è del 53% in Europa – sottolinea la dott.ssa Roberta De Angelis del Centro Nazionale di Epidemiologia dell’Istituto Superiore di Sanità, autrice dello studio sui tumori ematologici – ma presenta la più grande variabilità geografica, da un minimo di 33% nei paesi dell’Est, fino a valori che oscillano tra 51 e 58% nel resto d’Europa. Le differenze tra paesi sono ancora più ampie con valori intorno al 65-70% in Francia, Svezia e Scozia e molto al di sotto della media regionale in Lettonia (22%)”.
Tra le nuove analisi riportate nella monografia EUROCARE-5 su European Journal of Cancer c’è la comparazione della sopravvivenza per il complesso di tutti i tumori in Europa. La stima è stata aggiustata per età e per tipologia di tumore (case-mix), per tenere conto della diversa incidenza per Paese dei vari tipi di tumore.
“Questa analisi ha mostrato che i Paesi dell’Est, la Danimarca e UK hanno i valori di sopravvivenza più bassi del resto d’Europa – dice il Dottor Paolo Baili dell’Istituto Tumori di Milano, autore dello studio – La sopravvivenza per tumore è più elevata nei paesi del Nord (59.6%) e Centro Europa (58%), intermedia nel Sud Europa (54.3%) e in Irlanda e UK (50%), e ai livelli più bassi nell’Est Europa (45%). La sopravvivenza è correlata con la spesa sanitaria nazionale totale e i maggiori incrementi di sopravvivenza si sono registrati nei paesi dove la spesa è aumentata maggiormente. Danimarca e UK continuano ad avere livelli di sopravvivenza per tumore più bassi di quanto atteso in relazione alla loro spesa sanitaria”.
Il programma di ricerca EUROCARE è coordinato da un consorzio tutto Italiano (Istituto Superiore di Sanità e Fondazione IRCSS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano) e vede la partecipazione di una rete di oltre 110 registri tumore di popolazione Europei. I registri tumore Italiani (rete AIRTUM) che hanno partecipato allo studio coprono circa il 35% della popolazione Italiana e sono prevalentemente dislocati nel Nord del Paese.