Il “terzo genitore” nelle famiglie allargate: ecco tutti i consigli utili
Oggi parlare di famiglie ri-composte non è cosa straordinaria. Tra gli amici, tra i colleghi o semplicemente tra le persone che conosciamo, esiste quasi certamente una famiglia che, ad un certo punto, si sia dissolta e sia passata per la tappa di una ri-costruzione.
Il divorzio rappresenta un “allontanamento” per tutte le persone che ne sono coinvolte (coniugi, figli, parenti, amici). Per quanto possa essere difficile per i coniugi, essi hanno sempre un bagaglio esperienziale, in quanto la vita stessa ha già mostrato loro ostacoli, distacchi, delusioni e dolori. Difatti la maggior parte di queste coppie è giunta al divorzio con una certa consapevolezza di come si possa re-agire. Questo non è altrettanto ovvio per i figli. In diversi casi il divorzio costituisce il primo importante evento critico della loro vita. Proprio per questo ogni bambino ha bisogno di sentire che, anche se molte cose potrebbero o sono cambiate, una rimane costante: in qualunque luogo la mamma e il papà gli saranno sempre vicino. Quando i bambini sentono con certezza questo attaccamento, possono in modo equilibrato spostare il focus dei propri pensieri e bisogni proprio nella direzione in cui dovrebbero essere: sul gioco, sugli amici, sull’essere bambini.
La maggior parte dei genitori che vivono il divorzio temono che si tratti di un percorso irto di difficoltà, incertezze, paure e che per sentire il desiderio o la spensieratezza di ri-fare tutto dal principio sia necessario non solo tanto coraggio ma anche un grosso dispendio di energie e incoscienza. Il Principe Azzurro dei vent’anni è ormai diventato grigio e la bella Cenerentola ha piedi con troppe artriti per indossare scarpine di cristallo…ma paradossalmente proprio da questo processo di dissoluzione di una coppia dipende la ri-costruzione di un’altra unione sentimentale; pertinente appare ciò che suggerisce Confucio “la gloria più grande non è cadere, ma rialzarsi ogni volta”.
La vita per fortuna, riprende a fiorire e molte famiglie ri-composte sono un fenomeno così comune che spesso non si considera il modo in cui queste nuove forme familiari estremamente complesse- funzionano. Far sì che le famiglie ricomposte siano unite e salde richiede un notevole sforzo sia prima che dopo la costituzione del nucleo familiare. Appare dunque evidente come la nostra comprensione/accettazione del divorzio si sia evoluta nel corso degli anni, e di come le rappresentazioni della seconda relazione e del suo impatto sui membri familiari, siano cambiate. Difatti, capita sempre più spesso che nascano nuove coppie dove ci sono già dei figli avuti da relazioni precedenti. E spesso i nuovi partner non sanno bene come relazionarsi con questi figli acquisiti.
In questa nuova visione, ri-accompagnarsi significa riunire i membri di una famiglia: la madre, il padre, i figli. Non dimenticando che il ruolo materno e quello paterno all’interno di una famiglia non possono essere sostituiti. I bambini i cui genitori divorziano e si risposano hanno già una madre e un padre. E’ fondamentale evidenziare come ci siano molte cose positive che una famiglia ri-composta possa portare nella vita di tutti i suoi membri: una nuova fonte di supporto per i bambini, la presenza positiva di un altro adulto nella loro vita, maggiori disponibilità finanziarie, relazioni funzionali tra il genitore acquisito e quello biologico. Allo stesso tempo non è possibile tralasciare le difficoltà e i conflitti che anche la più sana e funzionale delle famiglie ri-composte può affrontare: litigi con i genitori acquisiti, figli arrabbiati o rifiutati, gelosie, modificazioni dello stile di vita etc. La “nuova famiglia” sarà vissuta come una transazione dolce e felice per i figli se i genitori procederanno lentamente e secondo strategie efficaci, ponendo così le basi per un rapporto stabile e duraturo.
Se pensate che sia il momento adatto di far conciliare finalmente le cose per presentare il nuovo partner al proprio figlio e creare una nuova famiglia, allora ecco di seguito otto punti che esorto a considerare in questo passaggio. Otto piccole strategie da seguire passo passo, senza fretta alcuna.
1. PARLARE CON I FIGLI – I genitori dovrebbero parlare con i figli, discutendo del divorzio e delle sue finalità in modo tale che il bambino non concepisca l’inizio di un nuovo amore come la causa della fine del matrimonio. Essere chiari: papà e mamma non torneranno insieme. “Mamma e papà si vogliono bene e resteranno per sempre la tua mamma e il tuo papà ma non torneranno insieme”. Usate una comunicazione dolce ma esplicita. Eviterete idee errate, frustrazioni e delusioni profonde quando il bambino si troverà dinnanzi a nuovi fidanzati.
2. UN NUOVO COMPAGNO PRESENTE E STABILE – I genitori dovrebbero compartecipare i bambini che stanno uscendo con una persona senza addentrarsi in troppi dettagli. All’inizio il nuovo compagno sarebbe funzionale presentarlo in un gruppo di amici o con titolo di amico di famiglia. Solo dopo che si è visto come va questo rapporto si può pensare di presentarlo come compagno. Bisognerebbe presentare ai bambini SOLO le persone che vedono con una certa frequenza e importanza. I figli potrebbero stabilire un attaccamento nei confronti delle nuove figure adulte che frequentano con una certa regolarità. Per evitare che subiscano nuove “perdite” meglio non presentare tutti i fidanzati che intercorrono tra il padre e il nuovo compagno di una vita.
3) LA FATICA DEL BAMBINO VS IL TERZO GENITORE – I genitori divorziati e le persone con cui essi sviluppano una relazione stabile e duratura devono prendere atto che i bambini potrebbero faticare ad accettare una nuova figura adulta nelle loro vite. Potrebbero sviluppare sentimenti come gelosie o vivere la nuova presenza come un intruso. Conoscere il punto di vista e le sensazioni dei figli, può aiutare il nuovo compagno a non forzare la relazione e accettando i tempi del bambino.
4) COSTRUIRE CON DELICATEZZA GLI INGRANAGGI TRA BAMBINO E TERZO GENITORE – I nuovi compagni non dovrebbero aspettarsi di assumere immediatamente il ruolo di genitori, ma lavorare per diventare amici dei figli. Assumere il ruolo di genitori è un premio che solo i bambini possono conferire loro. Appare consigliabile come la modalità dei primi incontri debba essere breve e gioiosa. L’ideale sarebbe fare tutti insieme qualcosa che conquisti il figlio, ad esempio un classico della Disney, una passeggiata alle giostre o andare a mangiare la pizza. Momenti unici, in cui si dovrebbe avere l’accortezza di non fare domande ma cercare di raccontare qualcosa di se stessi, della propria famiglia, dei propri interessi. Creare un clima autentico, empatico e personale.
5) CONDIVIDERE LA NOTIZIA CON L’EX CONIUGE – I genitori, siano essi biologici o acquisiti dovrebbero riconoscere quanto sia fondamentale la trasparenza, nonostante non siano più uniti da un contratto legale. Appare funzionale discutere su ogni cambiamento familiare anche con l’ex coniuge in quanto ogni variazione nella vita di un figlio riguarda indirettamente anche l’altro genitore.
6) NON IMPORRE AL FIGLIO DI CHIAMARE MAMMA O PAPA’ IL TERZO GENITORE – Per il bambino deve essere chiaro che l’attuale compagno della mamma non sarà il nuovo papà in quanto ne ha già uno. Lo stesso vale per la nuova partner del padre. Saranno semplicemente nuovi affetti, valori aggiunti che arricchiranno la sua vita. All’inizio saranno un amico adulto del bambino, ossia, un adulto capace di costruire una relazione calda e amorevole all’inizio e assumere- solo in seguito e con il tempo- un ruolo maggiormente direttivo e centrato anche sul rispetto delle regole. Sarà il bambino stesso a decretare il ruolo del nuovo adulto e il tempo che occorre nell’accoglierlo come nuova figura parentale.
7) IL TERZO GENITORE NON DEVE PRENDERE POSIZIONI ASSOLUTISTICHE – In tutte le relazioni capita che vi siano dei conflitti tra genitori e figli. Appare funzionale non rivestire il ruolo del “terzo genitore” come colui che si schiera o si assume la responsabilità di prendere posizione davanti ai figli del compagno. Opportuno parlarne da soli col partner e poi con estrema delicatezza cercare di risolvere il conflitto.
8) IL TERZO GENITORE VS GELOSIA DEI FIGLI – I figli… so’ pezzi ‘e core diceva il titolo di un film- quanto di più vero per un genitore. I figli hanno un ruolo fondamentale nella vita del genitore e nessuno può avere la pretesa di competere con tale ruolo. L’amore genitoriale è un legame viscerale che va oltre un rapporto tra adulti o una passione carnale. Il terzo genitore dovrebbe comprendere che si tratta di rapporti affettivi molto differenti e che non dovrebbe mai incorrere nell’errore di mettersi sullo stesso piano dei bambini né provare gelosia.