Arriva la mini-laparoscopia:
i buchini diventano punti
I buchini della laparoscopia oggi diventano punti – di 3 millimetri di diametro, meno della metà di prima – almeno negli interventi di urologia eseguiti dai chirurghi con maggiore esperienza. Così è stata appena operata una ragazza di Catania di 22 anni: era destinata ad urinare a vita con un tubo interno, le è stato ricostruito l’uretere utilizzando l’appendice, evitando anche il taglio e la cicatrice di oltre 20 centimetri previsti dalla chirurgia tradizionale.
La mini laparoscopia urologica è anche salvavita: gli urologi di Peschiera del Garda, nel Veronese, effettuano operazioni umanitarie in Palestina dove è stato salvato un bimbo nomade di 8 anni affetto da tumore del rene. E questo organo non si asporta più, nel 70% dei casi, a differenza di quanto avveniva fino a poco tempo fa.
Sono alcuni dei nuovi traguardi raggiunti dagli urologi della Clinica Pederzoli di Peschiera del Garda, convenzionata con il Ssn, diretta dal dottor Gaetano Grosso, che vanta la maggior esperienza di chirurgia urologica mininvasiva in Italia, con oltre 10.000 interventi eseguiti negli ultimi 20 anni.
E proprio la mini laparoscopia è al centro di numerose presentazioni del 31° Congresso Europeo di Urologia, in programma fino al 15 marzo a Monaco di Baviera. Ma anche del Congresso di chirurgia urologica in programma proprio a Peschiera del Garda dal 6 all’8 aprile 2016.
RICOSTRUITO URETERE A UNA RAGAZZA DI 22 ANNI
Si chiama Elena, è di Catania ed ha 22 anni, affetta da una fibrosi che bloccava l’uretere e le impediva di urinare. La sua vita sembrava segnata: per urinare avrebbe dovuto utilizzare a vita un tubo che le è stato inserito nell’addome. L’alternativa? Ricorrere ad un’operazione che l’avrebbe sfigurata, con una cicatrice di oltre 20 centimetri. L’equipe del dottor Grosso, attraverso alcuni micro buchini di 3 millimetri di diametro, in 2 ore e mezzo le ha ricostruito internamente l’uretere utilizzando 10 centimetri dell’appendice. Dopo una settimana di degenza e due di convalescenza oggi Elena sta bene.
SALVO BIMBO DI 8 ANNI AFFETTO DA TUMORE DEL RENE
Gli urologi della Clinica Pederzoli di Peschiera del Garda aderiscono ad Aispo, Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli che promuove l’organizzazione di missioni mediche salva vita nelle zone più povere del mondo. Proprio nell’ambito di questa attività i medici specialisti sono volati in Medio Oriente, nelle città cisgiordane e palestinesi di Nablus e Ramal. Qui hanno salvano la vita di un bimbo nomade di 8 anni. L’equipe diretta dal dottor Grosso ha effettuato una ricostruzione plastica del rene del piccolo paziente.
SINDROME DELLO SCHIACCIANOCI: OPERATO RAGAZZO DI 17 ANNI
La sindrome dello schiaccianoci è una malformazione congenita per la presenza di un vaso sanguigno anomalo, in particolare una compressione della vena renale con conseguenti sanguinamenti e dolori. Finora i pazienti venivano sottoposti ad interventi con tagli di oltre 20 centimetri, lunghe degenza e convalescenza. Per la prima volta al mondo, l’equipe del dottor Grosso ha eseguito un intervento di mini laparoscopia su un ragazzo di 17 anni. IN pochi giorni il paziente si è ripreso dall’operazione ed oggi sta bene.