Alcuni neonati sono piu’ inclini a sviluppare problemi respiratori pericolosi per la vita dopo la nascita a causa di rare ed ereditate caratteristiche genetiche secondo un nuovo studio della Scuola di Medicina dell’Universita’ di Washington. La ricerca e’ stata la prima a identificare l’associazione tra un singolo gene – l’ABCA3 – e un numero significativo di casi di malattia respiratoria del neonato pretermine.
Il feto sbadiglia gia’ quando e’ nell’utero e, inoltre, sbadigliare rappresenta un processo che potrebbe potenzialmente indicare lo stato di salute di un feto. La ricerca della Durham University e’ stata pubblicata su PLoS ONE. In passato, mentre alcuni scienziati sostenevano che il feto sbadigliasse, altri non concordavano e ritenevano che, semplicemente, aprisse la bocca.
Il fumo fa male non solo al cuore e alle arterie ma puo’ fare “marcire” anche il cervello, danneggiando la memoria e le capacita’ logiche e di apprendimento. Non solo: il rischio di infarto o di ictus e’ “significativamente associato al declino cognitivo”, addirittura fino alla demenza o all’Alzheimer.
Dimostrare meno anni di quanti ne indichi la carta d’identita’ e’ una questione molecolare: il segreto e’ nel processo di modificazione chimica del Dna chiamato metilazione. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’universita’ della California, che sulla rivista Molecular Cell spiegano come basti un semplice esame del sangue per determinare la vera eta’ biologica di una persona e come questo offra la possibilita’ di battere sul tempo le malattie legate all’invecchiamento.
Un potentissimo sonnifero naturale ancora sconosciuto è stato trovato nel cervello di persone con un disturbo del sonno che li fa dormire tantissimo, l’ipersonnia. La scoperta, grazie a una ricerca pubblicata sulla rivista Science Translational Medicine, potrebbe aiutare a far luce sull’origine di questo strano disturbo del sonno e anche a trovare delle cure adeguate, ad oggi non ancora disponibili.
Sviluppato un nuovo trattamento per combattere la bulimia nervosa che ha mostrato ottimi risultati. La ricerca proviene dalla University of North Dakota. La nuova terapia e’ di natura psicologica ed e’ stata sviluppata su un periodo di oltre 10 anni con 80 pazienti trattati in un trial condotto presso il dipartimento di psichiatria della University of Minnesota. ”Abbiamo registrato il piu’ basso tasso di ricadute fra tutti i trial scientifici mai tentati con la popolazione” ha spiegato Stephen Wonderlich, che ha condotto lo studio.
Un nuovo studio statunitense ha dimostrato che partecipare a un programma di meditazione di otto settimane puo’ avere effetti misurabili sul cervello anche quando non si e’ piu’ attivamente coinvolti nella meditazione.
Un’indagine sulle cause molecolari delle condizioni debilitanti della sindrome del dolore cronico ha permesso ad un team di ricercatori dell’Universita’ di Yale di sviluppare una strategia che portera’ alla realizzazione di terapie del dolore personalizzate e alla previsione delle risposte dei pazienti al trattamento.
Le complicazioni in gravidanza e alla nascita sono molto piu’ frequenti e probabili se la neomamma soffre di disordine bipolare. E’ il risultato di un nuovo studio della Uppsala University e del Karolinska Institutet in Svezia pubblicato sul British Medical Journal. La ricerca ha dimostrato che i neonati generati da mamme con disturbo bipolare hanno un rischio maggiore di nascere pretermine – prima di trentasette settimane – e di sviluppare problemi relativi a riduzioni della crescita fetale.
Identificati i sintomi e le basi biologiche della pelle sensibile. Sottovalutata dai dermatologi, la pelle reattiva e’ caratterizzata da prurito, rossore e sensazione di fastidio e trova per la prima volta una collocazione diagnostica, seppure non rappresenti una singola condizione cutanea ma racchiuda in se’ una serie di cause.
Per la prima volta un pomodoro geneticamente modificato ha dimostrato di riuscire a produrre un peptide che mima le azioni del colesterolo ‘buono’ una volta introdotto nell’organismo. Le qualita’ dell’ortaggio modificato sono state presentate alla sessione del 2012 dell’American Heart Association.
Gli integratori multivitaminici non servono a ridurre il rischio di patologie cardiovascolari, infarto e ictus. La bocciatura arriva dai ricercatori della Harvard Medical School di Boston che hanno effettuato uno studio randomizzato su 15.000 uomini di mezza eta’ (tutti medici di eta’ media 64 anni) che assumevano regolarmente integratori multivitaminici a scopo preventivo.
Due dosi al giorno di Lactobacillus reuteri, batteri normalmente presenti nell’intestino, abbassano il colesterolo cattivo dell’11,6%, gli esteri del 6,3 % e gli acidi grassi saturi del colesterolo dell’8,8%. Lo sostengono i ricercatori della facolta’ di medicina della McGill University di Montreal in uno studio, condotto su 127 uomini adulti con alti livelli di colesterolo contro placebo, presentato oggi al congresso della American Heart Association in corso a Los Angeles.
Per almeno un’ora alternare tre minuti di intenso sforzo fisico a tre minuti di stimoli intellettivi. Sono i test condotti nell’ambito di una ricerca delle Universita’ di Verona, Losanna e Liverpool finalizzata ad elaborare una nuova metodologia che consenta di ottimizzare la prestazione fisica degli atleti utilizzando particolari aree cerebrali legate alla gestione della fatica.
Scienziati australiani hanno creato un test genetico accurato e di facile esecuzione per diagnosticare il cancro all’intestino. Gli studiosi dell’Ente nazionale di ricerca Csiro, dell’Università Flinders di Adelaide e della ditta medica Clinical Genomics hanno individuato un gruppo di geni che rivelano la presenza di tumori intestinali e anche di significative lesioni precancerose, identificando cambiamenti nel sangue dei pazienti.
Un team di scienziati canadesi della McMaster University di Hamilton ha scoperto la causa del colesterolo alto. Il team ha rilevato che una proteina chiamata ‘resistina’, secreta dai tessuti adiposi, causa alti livelli di colesterolo ‘cattivo’ – quello delle lipoproteine a bassa densità – aumentando il rischio di patologie cardiache.
Le persone esposte alla muffa nelle loro case potrebbero essere a rischio sarcoidosi, una malattia cronica infiammatoria dei polmoni. Un gruppo di ricercatori da Svezia e Slovenia, ha testato 62 pazienti non fumatori con sarcoidosi, 34 dei quali avevano manifestazioni extrapolmonari della patologia.
Una dieta povera di calcio nelle donne e’ associata a un rischio maggiore di sviluppare una condizione chiamata iperparatiroidismo, che può portare a fragilità ossea e fratture. Lo afferma uno studio pubblicato dal ‘British Medical Journal’. L’iperparatiroidismo è una malattia in cui la tiroide produce troppo ormone paratiroideo, che colpisce una donna su 800 ed è molto piu’ frequente quando si entra in menopausa.
L’uso di alcuni popolari antidepressivi è legato a un rischio aumentato di ictus causato da sanguinamenti del cervello, anche se molto basso. Lo studio pubblicato sulla rivista ‘Neurology’ è stato realizzato dalla Western University in London, Ontario. Per la ricerca, gli scienziati hanno analizzato l’uso di antidepressivi e la ricorrenza di ictus vagliando 16 studi che coinvolgevano un totale di 500mila partecipanti.
Pillole di complessi multivitaminci prese quotidianamente farebbero diminuire i rischi di sviluppare una serie di tumori di almeno l’8% in uomini in buona salute.
Se si sta troppo seduti aumenta il rischio di sviluppare il diabete, malattie cardiovascolari e morte. Lo afferma uno studio dell’università di Leicester pubblicato dalla rivista ‘Diabetologia’, e basato su una analisi di 18 studi precedenti.