Passeggiare aiuta a trattare alcuni sintomi della depressione. E’ quanto sostiene una ricerca della scozzese University of Stirling pubblicata sulla rivista Mental Health and Physical Activity. L’indagine ha analizzato otto studi per un totale di 341 pazienti, per verificare il ruolo che può svolgere l’attività fisica nel trattamento di questa malattia che affligge una persona su dieci per tutta la vita.
Quando le donne hanno le mestruazioni cambia l’attività dei nervi che mandano segnali ai muscoli. Lo ha scoperto uno studio dell’Università di Austin, nel Texas, che verrà presentato al Integrative Biology of Exercise meeting in Colorado, e che potrebbe spiegare la maggiore propensione agli infortuni, soprattutto al ginocchio, nelle femmine.
Il sistema cardiovascolare dei pazienti con il diabete di tipo 2 invecchia precocemente, ma può essere “ringiovanito” con l’attività fisica. Lo ha scoperto uno studio dell’Università del Colorado che verrà presentato al meeting Integrative Biology of Exercise.
Piccole variazioni in alcuni geni potrebbero essere legate a un maggior rischio di ammalarsi di disordine bipolare, una malattia mentale che colpisce circa sei milioni di americani ogni anno. Lo studio proviene dallo Scripps Research Institute ed è stato pubblicato sulla rivista ‘Translational Psychiatry’.
Le bugie hanno un background biologico. Almeno secondo uno studio dell’Università di Bonn secondo il quale dietro l’onestà e la tendenza a dire la verità si nascondono livelli maggiori di testosterone. L’ormone sessuale maschile per eccellenza generalmente accostato all’aggressività e alle prese di posizione svela un inedito aspetto: e’ un promotore dei comportamenti sociali positivi.
Le brutte notizie che si leggono sui giornali, come quelle su crimini e omicidi, ‘stressano’ più le donne degli uomini. Uno studio pubblicato sulla rivista ‘Plos One’, ha rilevato infatti come tali notizie alterino il modo in cui le donne rispondono a situazioni stressanti, producendo più cortisolo, l’ormone dello stress.
Nuove cause alla base dell’invecchiamento precoce della pelle, individuate dai dermatologi negli ultimi anni, mostrano in autunno i loro segni. Sono le microinfiammazioni, innescate dal sole e accumulate quindi nella stagione appena passata, a presentare adesso il conto sulla pelle.
Morfina e cocaina agiscono in modo molto diverso nel cervello per indurre le sensazioni piacevoli. A scoprirlo, un team di scienziati guidato da Ja Wook Koo della Mount Sinai School of Medicine di New York, che ha pubblicato i risultati del suo studio su ‘Science’.
La genetica potrebbe rendere alcune donne più suscettibili alle “pressioni” sociali che le incoraggerebbero a diventare più snelle. La ricerca della Michigan State University è stata pubblicata sulla rivista International Journal of Eating Disorders.
Il consumo di cannabis porta a pensieri suicidi. Questo il risultato di uno studio neozelandese (Cannabis use and suicidal ideation, The University of Melbourne, Department of Economics, Research Paper Number 1155) presentato nei giorni scorsi alla seconda Conferenza Nazionale sulla Cannabis, che si è svolta in Australia.
Ciò che si indossa è in grado di influenzare il modo in cui una persona si percepisce e come si pone davanti agli altri. Lo assicurano due studiosi americani, Hajo Adam e Adam Galinsky della Kellogg School of Management presso la Northwestern University. Stando alle loro riflessioni, i vestiti avrebbero il potere di condizionare i […]
L’Istituto Regina Elena di Roma, all’avanguardia nella diagnosi e cura dei tumori colon-retto, coordina il nuovo Studio POCHER-2, frutto di un precedente progetto AIRC (pubblicato su British Journal of Cancer nel 2010), finalizzato al trattamento dei pazienti affetti da metastasi epatiche non-operabili e da neoplasie colo rettali.
La prima gravidanza, per le donne, è quella più difficile. Dopo questo “esordio”, infatti, la gestazione diventa molto più agevole da affrontare.
Più potere corrisponderebbe a meno stress perchè si sa di non dipendere dal comportamento altrui. Secondo uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, infatti, avere un piu’ alto rango comporterebbe piu’ bassi livelli dell’ormone dello stress. In passato, scienziati della Stanford University hanno misurato i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, in alcuni babbuini scoprendo che quelli che appartenevano ai ranghi piu’ elevati avevano le minori quantita’.
Anche un trapianto con midollo osseo “compatibile a metà” può essere efficace contro l’anemia falciforme. Lo ha scoperto uno studio su 17 pazienti pubblicato dalla rivista ‘Blood’.
Il ciuccio sembra essere la soluzione ideale per calmare i bimbi quando piangono, ma occorre fare attenzione, soprattutto per chi ha un maschietto, perchè potrebbe limitarne lo sviluppo emotivo.
Non solo l’acido folico andrebbe aggiunto alla dieta delle donne incinte ma anche la colina, nutriente essenziale incluso nelle uova e nella carne capace di abbassare il rischio che il bebè sia vulnerabile alle patologie correlate allo stress, come i disturbi mentali e le condizioni croniche come l’ipertensione.
Tutti i paesi europei dovrebbero considerare la possibilità di garantire un servizio sanitario che permetta di partorire in casa. Il servizio dovrebbe prevedere un percorso informativo per le donne incinte a basso rischio che potrebbero così scegliere a favore dell’opzione “parto domestico” consapevolmente.
Per perdere peso è meglio l’esercizio fisico moderato. Lo ha scoperto uno studio dell’Università di Copenhagen, pubblicato dall’American Journal of Physiology, secondo cui si hanno migliori benefici da mezz’ora di esercizio al giorno rispetto a un esercizio doppio.
Ci sono degli individui avidi di novità pronti ad esplorarle, temerariamente proiettati verso l’esterno; e ci sono degli individui timorosi di quelle stesse novità, prudenti e timidi.
Quando si mangia il cibo viene “condiviso” con una serie di batteri, che contribuiscono a variare la quantità di calorie estratte dai grassi. Lo ha scoperto uno studio pubblicato dalla rivista Cell Host and Microbes, che potrebbe dare indicazioni sul fenomeno dell’obesità.