L’ansia “paralizza” il cervello delle donne, al punto che anche attività apparentemente semplici diventano improvvisamente difficili, come barriere insormontabili. E’ quanto dimostra uno studio della Michigan State University pubblicato sull’International Journal of Psychophysiology.

Questa scoperta, secondo i ricercatori del Berkeley Stem Cell Center negli Stati Uniti, potrebbe rivoluzionare i trattamenti contro i problemi cardiovascolari.

Lo stress potrebbe influenzare lo sviluppo cerebrale dei bambini durante l’infanzia, alterando la crescita di specifiche aree del cervello e le abilità a loro connesse.

Una nuova ricerca pubblicata sulla rivista PLoS ONE rivela infatti che lo starnutire guardando il Sole è più comune di quanto si pensi. Inoltre sembrano esserci delle basi genetiche per questo fenomeno.

Lo studio, pubblicato sul British Medical Journal, suggerisce che l’attività fisica nella terapia tradizionale rivolta agli adulti non riduce i sintomi della depressione più di quanto non faccia la cura da sola, anche aumentando i livelli di esercizio corporeo.

La Fda sta accelerando l’iter per testare dei nuovi farmaci contro il tumore alla mammella, nella speranza di trattare in maniera più aggressiva la malattia nello stadio precoce, per avere maggiori possibilità di guarigione delle pazienti.

Aumentare la spaziatura tra le lettere di una parola e tra le parole in un testo migliora la velocità e l’accuratezza della lettura nei bambini dislessici, in modo immediato e senza alcun trattamento specifico.

“Le donne si sentono più sicure dopo la procedura e possono avere pù fiducia che questo migliorerà altri aspetti della vita”.

Uno psicofarmaco si è rivelato efficace nel ridurre gli effetti collaterali della chemioterapia nei malati di tumore, effetti a volte molto debilitanti come nausea e vomito. E’ quanto emerso in uno studio di fase III dell’Indiana University School of Medicine.

L’esperimento del Codacons condotto da un docente della Sapienza, nel cortile interno della sede del Ministero della Salute a Roma, per dimostrare che ”una sigaretta inquina di più del gas di scarico di un’automobile”.

Partirà all’inizio di giugno, con l’arruolamento dei pazienti, la sperimentazione clinica sull’uomo basata sull’utilizzo di cellule staminali mesenchimali adulte contro la sclerosi multipla (Sm).

I bambini esposti al fumo delle dei genitori possono subire danni irreversibili alla salute molto più tardi in età adulta, con più alto rischio di attacchi cardiaci e ictus.

Creato al pc e poi rifinito e potenziato un farmaco contro l’influenza, una proteina che attacca molti dei virus influenzali più temuti e che quindi potrebbe gettare le basi per farmaci contro potenziali pandemie influenzali.

Emerge dall’indagine “Satisfacts”, una ricerca condotta on line in sei Paesi su 6.315 uomini tra i 18 e i 75 anni, con o senza problemi di disfunzione erettile.

Almeno per certe persone è difficile resistere alle tentazioni a tavola, poichè è scritto nel loro Dna che sono golosi di cibi grassi, dolci e snack e che sono predisposti ad abbuffarsi

Le donne che usano pillole anticoncezionali, cerotti o anelli vaginali hanno una probabilità 20 volte superiore di restare incinta, rispetto a quelle che ricorrono ad apparecchi intrauterini (IUD) o impianti sistemati sotto la pelle delle braccia.

I videogiochi violenti trasformano i giocatori in aggressivi “spara-tutto”, migliorando la precisione di tiro e influenzando la capacità a puntare la testa quando si usa una pistola reale.

Tutte le coppie sposate litigano, ma i litigi si basano più sullo stato attuale del rapporto tra i due partner che non sull’evento che ha scatenato il litigio o l’abitudine. La rabbia in un litigio infatti non emerge sul momento ma si accumula nel tempo ed è legata al contesto generale della relazione, secondo quanto emerge da una ricerca di […]

Individuati, dopo vent’anni di approfondimenti, i rischi effettivi – fino adesso sconosciuti – dei raggi infrarossi, componenti, insieme agli Uva e agli Uvb, dello spettro solare.

Il 30% dei bimbi italiani è obeso o in sovrappeso, ma un altro 10% di quelli che hanno un peso all’apparenza normale sono sulla stessa ‘cattiva strada’.

L’HDL, o colesterolo buono, non è risultato essere quel campione anti-infarto come a lungo creduto. Infatti uno studio di genetica pubblicato sulla prestigiosa rivista Lancet smentisce che il colesterolo buono riduca effettivamente il rischio cardiaco.