Dal modo in cui si utilizza Internet potrebbe essere possibile sapere se si è depressi. E’ quanto emerge da uno studio dei ricercatori della University of Missouri,
La sigaretta elettronica può non solo aiutare a smettere di fumare, ma può anche migliorare la memoria. Lo sostiene una ricerca di Lynne Dawkins della University di East London presentata durante la British Psychological Society’s Annual Conference.
Il travaglio indotto può ridurre le complicazioni alla nascita senza incrementare i parti cesarei. L’induzione del travaglio dopo le 37 settimane di gestazione può ridurre la mortalità perinatale senza aumentare la probabilità del parto cesareo.
La stagione in cui si nasce influenza il rischio di sviluppare malattie mentali con l’avanzare dell’età. E’ quanto suggerisce un nuovo studio pubblicato sulla rivista ‘PLoS ONE’.
“Le cliniche e i medici generici prescrivono sempre più antidolorifici e gli adolescenti hanno cominciato ad abusarne per sballarsi o per altri effetti non previsti dalle prescrizioni”, ha detto il ricercatore a capo dello studio, James C. Anthony. ( La ricerca ha analizzato dati provenienti da censimenti nazionali 2004 e 2008 sull’uso di farmaci.
Affrontare il problema dell’obesità da un punto di vista psicologico? Fondamentale nelle donne ma meno nell’uomo, secondo uno studio dell’Instituto Medico Europeo de la Obesidad presentato dall’autore Ruben Bravo. La ricerca dimostrerebbe come nelle donne il problema sfoci in ansia, a differenza degli uomini che lo considererebbero semplicemente connesso all’alimentazione.
Un nuovo studio del Massachussets Institute of Technology negli Stati Uniti suggerisce che le linee guida che i governi utilizzano per stabilire un’evacuazione nel caso di incidenti nucleari potrebbero essere troppo allarmiste. Le radiazioni atomiche, infatti, potrebbero
non essere così dannose per il Dna come inizialmente previsto.
Le persone affette da Hiv hanno un rischio di morte cardiaca improvvisa quattro volte superiore al resto della popolazione. E’ quanto sostengono Priscilla Hsue e Zian Tseng, due ricercatori della University of California San Francisco.
Un primo sguardo è capace di dare molte informazioni, perfino sulle preferenze sessuali di un’altra persona. Una ricerca effettuata dall’University of Washington negli Usa rivela infatti che molte persone sono in grado di stabilire se una persona è gay o etero semplicemente guardandola per meno di un secondo.
I disordini di tipo ansioso potrebbero essere legati al metabolismo cellulare e ad un gene. In una ricerca della University of Chicago pubblicata sul “Journal of Clinical Investigation” è infatti emerso un nesso fra un gene che codifica per il Glyoxylase 1 (chiamato GLO1) e l’incremento dell’ansia, secondo un meccanismo che tuttavia non è ancora ben chiaro.
In particolare, le donne tenderebbero a preferire l’odore del maschio dominante e sarebbero particolarmente sensibili a questo profumo durante il periodo più fertile del ciclo mestruale.
La prima reazione ai trattamenti con farmaci in seguito alla diagnosi di epilessia può prevedere la probabilità di attacchi epilettici in seguito. Come rivela una ricerca pubblicata sulla rivista Neurology, un gruppo di ricercatori dell’University of Melbourne in Australia ha infatti scoperto un pattern nell’epilessia che emerge nelle prime fasi della malattia. La risposta di un paziente ai primi due cicli […]
Ansia da prestazione? Tutta colpa della posta in palio, specie se è in denaro. E’ quanto scoperto dai ricercatori del California Institute of Technology (Caltech). Secondo questo studio, quanto più è alto l’incentivo finanziario in gioco, maggiore sarebbe la paura inconscia di non riuscire ad ottenerlo, con il risultato che a risentirne è la prestazione stessa.
La Divisione di Diabetologia dell’ospedale “Civico” di Partinico, nel palermitano ha ottenuto il premio “Endo”, istituito dalle Scuole italiane di endocrinologia e malattie metaboliche per i centri di eccellenza italiani.
Un piccolo bioreattore esterno contenente cellule umane, inserito in un ratto con infiammazione acuta da batteri, ha prodotto una proteina dalla grande capacità antinfiammatoria, per prevenire danni agli organi e altre complicazioni della setticemia.
Lo afferma una ricerca promossa su un campione di 10 mila ragazzi italiani con la collaborazione di oltre 100 dermatologi sparsi su tutto il territorio nazionale da “IHRF, fondazione di ricerca per la patologia sui capelli” presieduta dal Prof. Fabio Rinaldi, dermatologo a Milano.
Circa il 4 per cento degli americani adulti, quasi 8 milioni e mezzo di persone, soffre di sonnambulismo, il disturbo caratterizzato non soltanto da “passeggiate notturne” durante il sonno, ma anche da depressione e ansietà. I dati provendono da una ricerca della Stanford University School of Medicine pubblicata sulla rivista “Neurology” che ha mostrato che questo fenomeno è molto più diffuso di quanto di pensasse finora.
Da tempo gli scienziati sospettano che gli esseri umani non vedono il mondo in maniera continua, ma in rapidi “scatti” isolati che messi in fila ci danno l’impressione di una visione continua. Ora, un nuovo studio dei ricercatori dell’University of Glasgow in Scozia
rivela che il corpo umano effettivamente fa esperienza della realtà in brevissimi cicli ritmici di attività cerebrale.
Gli oligosaccaridi (Hmo) contenuti nel latte materno producono acidi grassi a catena corta che esercitano un effetto positivo sulla flora batterica dell’intestino dei neonati, determinando anche quei cambiamenti batterici intestinali di cui il bambino ha bisogno man mano che cresce.
Le donne e i giovani sono gli atleti che impiegano una maggiore quantità di tempo a riprendersi da un trauma. E’ quanto sostiene una ricerca della Michigan State University pubblicata su American Journal of Sports Medicine. Nei test di memoria visiva le sportive hanno avuto performance peggiori dei loro colleghi maschi e hanno riportato maggiori sintomi postraumatici. Allo stesso tempo gli atleti delle scuole superiori hanno avuto risultati peggiori nei test verbali e di memoria visiva rispetto agli universitari.
I pazienti sono consapevoli dei potenziali benefici dei test genetici di tipo privato, che si possono facilmente acquistare anche su Internet. Tuttavia, sono anche preoccupati di come i risultati potrebbero essere utilizzati a loro insaputa, e non sono comunque disposti a spendere più di 15 euro per un singolo test.