Cannabis e terapia del dolore,
medici e cittadini a confronto
Promossa da Advanced Algology Research, associazione per la ricerca scientifica senza scopo di lucro, si svolgerà sabato 4 ottobre, alle ore 15:00, presso l’Hotel Holiday Inn di Viale Vespucci a Rimini, la tavola rotonda, aperta alla cittadinanza, dal titolo “La Medicina del Dolore nel terzo millennio”, durante la quale verranno trattate tematiche di grande attualità, tra cui le applicazioni terapeutiche e la prescrivibilità dei farmaci cannabinoidi. È recente, infatti, la notizia dell’accordo siglato fra Ministero della Salute e della Difesa per l’avvio di un progetto pilota che consentirà la produzione di cannabis terapeutica, in linea con il nuovo disegno di legge che si prefigge di semplificare e agevolare il regime di produzione, importazione, prescrizione e dispensazione dei farmaci cannabinoidi.
Ma a circolare è anche molta confusione e disinformazione, pertanto l’obiettivo dell’incontro del 4 ottobre è proprio quello di fare chiarezza grazie all’intervento di medici ed esperti che illustreranno l’utilità di questa particolare categoria di farmaci per tutti i pazienti affetti dalle diverse forme di dolore cronico. “L’utilizzo della cannabis, o degli oppioidi e di futuri principi attivi, può e deve implementare le possibilità terapeutiche della medicina del dolore”, dichiara il dottor Gilberto Pari, medico algologo, Presidente di Advanced Algology Research. “Il rischio è che si sollevi del ‘fumo’ sull’argomento per mascherare i tanti limiti che la cura del paziente affetto da sofferenza ancora presenta”.
La tavola rotonda si inserisce all’interno del corso di approfondimento organizzato annualmente da Advanced Algology Research. L’evento, intitolato quest’anno “Aggiornamenti in Medicina del Dolore: Integrazioni ed Interazioni terapeutiche”, si svolgerà dal 2 al 4 ottobre, è accreditato ECM e chiamerà a raccolta medici e infermieri del Centro-Nord Italia, interessati alla tematica del dolore persistente e cronico.
Le novità d’interesse per i tanti pazienti che soffrono – il 25% della popolazione – non finiscono qui. Per rispondere più adeguatamente alle esigenze di cura del territorio, infatti, nel 2015 a Rimini, in Via Montefeltro, verrà attivato un nuovo Poliambulatorio di Medicina del Dolore, che ambisce a diventare un vero e proprio punto di riferimento in tutto il riminese. Sarà caratterizzato da un approccio multidisciplinare e si occuperà delle diverse forme di sofferenza: dal dolore acuto (ad insorgenza improvvisa, come nelle patologie acute del rachide), a quello persistente tipico di una serie di patologie tra cui fibromialgia, osteoporosi, artrosi, artriti croniche. Verranno trattati anche i dolori neuropatici (neuropatie, dolore centrale, post–ictale, radiocolopatie, nevralgia del trigemino, nevralgie post-erpetiche). Tutte queste patologie necessitano di un servizio integrato e per tale motivo si è costituto un team multidisciplinare di specialisti per la diagnosi e la terapia delle diverse sindromi algiche.
Un’ulteriore iniziativa che coinvolge i pazienti riminesi è quella della Fondazione per la Qualità di vita, ente senza fini di lucro il cui obiettivo è promuovere progetti che favoriscano l’assistenza sanitaria e/o riabilitativa gratuita nel campo della Medicina del Dolore. In collaborazione con Advanced Algology Research e Università di Siena, la Fondazione ha infatti avviato lo studio: “Alimentazione e dolore”, che intende valutare gli effetti della dieta sul dolore e sulla qualità di vita in pazienti affetti da mal di schiena (Low Back Pain). Recentemente sempre più attenzione è stata rivolta allo studio dell’interazione fra nutrizione e patologie croniche. Attraverso il cibo ogni individuo assume le sostanze indispensabili per il proprio metabolismo e le proprie funzioni vitali ed è ormai noto che una cattiva alimentazione sia uno dei fattori principali nell’insorgenza e nel mantenimento di svariate patologie (ipertensione, diabete, malattie dell’apparato cardiocircolatorio, per citare gli esempi più conosciuti). Ad oggi esistono invece pochissimi dati sulla relazione fra cibo e dolore persistente e cronico. Lo scopo del progetto è proprio quello di verificare se la dieta regolarmente assunta dai pazienti sofferenti di mal di schiena sia equilibrata e se la sua semplice regolamentazione possa, e in quale misura, migliorarne la qualità di vita.