Osteonecrosi delle ossa mascellari: assistenza al Policlinico di Palermo
L’osteonecrosi delle ossa mascellari associata a farmaci (Osteonecrosis of Jaws-ONJ- dall’acronimo inglese più utilizzato in letteratura) è certamente la più severa tra le patologie odontoiatriche emergenti: nel corso di circa un decennio siamo passati da casi isolati a migliaia di pazienti interessati dalla malattia. La comunità scientifica e successivamente la sanità pubblica hanno riconosciuto da anni la gravità del problema, e con esso la necessità di definire delle regole di comportamento per la tutela del diritto alla salute del paziente che ha fatto o fa uso di tali farmaci, nell’interesse dell’intera collettività.
Con queste premesse, nel 2007 l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico (AOUP) “P. Giaccone” di Palermo, con il patrocinio dell’assessorato Regionale alla Sanità, ha deciso di investire professionalità e risorse in un progetto che ha previsto la realizzazione di un percorso di assistenza e ricerca clinica dedicato alla ONJ, il primo di questo genere nella Sanità Siciliana.
Il progetto, finalizzato alla prevenzione e alla cura della ONJ e denominato PROMaF (Prevenzione e Ricerca sull’Osteonecrosi dei Mascellari da Farmaci) è stato costituito allo scopo di creare una task force interdisciplinare, diretta dall’unità operativa di Medicina Orale (responsabile la professoressa Giuseppina Campisi), capofila del percorso assistenziale e rivolta sia agli operatori sanitari prescrittori di tali farmaci, quali gli specialisti di Oncologia Medica, Ematologia, Medicina Interna, Ortopedia -operanti nell’AOUP e non- sia ai medici di Medicina Generale e agli odontoiatri distribuiti nel territorio e deputati principalmente alla prevenzione nonché al precoce riconoscimento della ONJ.
La patologia secondo la definizione più aggiornata della Società Italiana di Patologia e Medicina Orale (SIPMO) e della Società Italiana di Chirurgia Orale e Maxillo-Facciale (SIOCMF), è una reazione avversa farmaco-correlata, caratterizzata dalla progressiva distruzione e necrosi dell’osso mandibolare e/o mascellare di soggetti esposti sia al trattamento con amino-bisfosfonati che ad altri farmaci con attività antiriassorbitiva (e.g. denosumab) o antiangiogenetica (e.g. bevacizumab), in assenza di un precedente trattamento radiante.
Gli aminobisfonati, maggiormente implicati nella eziologia dell’ONJ, sono farmaci largamente impiegati da circa un ventennio per il trattamento dell’osteoporosi post-menopausale e, in oncologia, per la prevenzione ed il trattamento delle metastasi ossee nei pazienti con tumori solidi (e.g. mammella, colon, prostata) e con mieloma multiplo.
Spesso l’evento scatenante dell’ONJ è una patologia dento-parodontale e la susseguente estrazione dentaria, che purtroppo, in una percentuale (bassa ma non sempre ben definita) di pazienti esposti al farmaco, non esita nella guarigione dell’alveolo post estrattivo (nel paziente “sano” la guarigione avviene nell’arco di un paio di settimane): tutto ciò è essenzialmente correlato ad un alterato turn-over delle cellule ossee e alla frequente e facile esposizione dell’osso alveolare con sua conseguente sovrainfezione batterica.
La patogenesi della ONJ è, ad oggi, tutt’altro che definita: non sono tuttora ben chiariti i meccanismi che portano allo sviluppo della reazione avversa (fattori legati al farmaco, in termini di potenza e durata della terapia; fattori legati alle caratteristiche del paziente, in termini di predisposizione individuale, comorbidità e fattori di rischio locali). Un’ulteriore elemento di criticità è la terapia dell’ONJ, trattandosi di una condizione cronica e progressiva, non sempre responsiva alla terapia medica e chirurgica e che ha un impatto negativo notevole sulla qualità di vita dei pazienti affetti. Sebbene la ricerca scientifica abbia consentito negli ultimi anni di conoscere in maniera più approfondita nuovi dati, l’esistenza delle incertezze sovradescritte ha generato negli operatori sanitari operanti nel territorio (e.g. odontoiatri, medici curanti, ortopedici, medici internisti, oncologici) un clima di generale allarmismo e di disinformazione a discapito dei pazienti.
In tale panorama, gli obiettivi del percorso PROMaF sono: i) ottimizzare la collaborazione attiva degli operatori sanitari coinvolti nella gestione dei pazienti a rischio di ONJ e/o che ne sono affetti al fine di contribuire a minimizzare il fenomeno; ii) mantenere un ottimale rapporto costo-benefici nell’utilizzo dei farmaci associati all’ONJ, nelle patologie (oncologiche e non) in cui si sono dimostrati utili; iii) fornire utili indicazioni per la prevenzione, la diagnosi e la terapia dei pazienti con ONJ o a rischio di tale complicanza, e costantemente cercare di ottimizzare i percorsi assistenziali e la qualità dei servizi erogati.
In considerazione della esiguità sul territorio nazionale di Centri di II livello con competenze dedicate, PROMaF rappresenta una piattaforma di ricerca clinica e di divulgazione/formazione per gli operatori del SSN della Sicilia Occidentale.