Petizione online per gli infermieri in trincea

di oggisalute | 1 aprile 2020 | pubblicato in Attualità
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Sono oltre 10mila le firme raccolte dalla petizione del sindacato Nursing Up, che ha lanciato un appello online il 16 marzo scorso per gli infermieri in trincea sull’orlo del collasso. “In queste ore continuiamo a ricevere da parte di infermieri impegnati nelle attività di contrasto al coronavirus nelle aziende sanitarie delle regioni del nord Italia, valanghe di segnalazioni sulle pessime condizioni in cui si trovano costretti ad operare. Vi sono realtà dove nonostante si venga a contatto con persone infette, sulla base delle decisioni di fonte istituzionale, i colleghi sono costretti a lavorare come nulla fosse, in attesa dell’effettuazione dei tamponi, e i tamponi arrivano anche dopo una settimana”. Con queste parole inizia la petizione del Nursing Up Lombardia.

Dispositivi “di fortuna, per di più erogati con il contagocce – prosegue – e in alcuni casi vengono addirittura fornite mascherine ben lungi dal garantire la qualità che si deve, fatte con materiali che nulla hanno a che vedere con quelli delle mascherine Ffp2 o Ffp3 che invece gli infermieri dovrebbero usare, in svariate condizioni di esposizione a rischio, e non solo in caso di aerosolizzazione. A tutto questo, se già non fosse abbastanza, si aggiunge anche la previsione, contestata dal nostro sindacato, contenuta nell’ articolo 7 del D.L. 9 marzo 2020 n.14, con la quale viene previsto che i dipendenti soggetti alla sorveglianza sanitaria debbano continuare a lavorare come nulla fosse, anche se potenzialmente infetti, con il pericolo di essere loro stessi vettori di infezione verso le famiglie ed il resto del mondo. Tale previsione è pericolosa e deve essere cancellata senza indugio in sede di conversione”.

Nella petizione gli infermieri spiegano: “Non è la prima volta che in Italia si danno incarichi a breve scadenza, ma questo non è quello che serve al nostro Ssn ora. Come sindacato siamo profondamente convinti che sarà molto difficile reperire colleghi disponibili a farsi assumere in un momento delicato e pericoloso come questo, stante la loro consapevolezza di ritrovarsi a casa con un solenne ben servito dopo sei mesi di trincea oppure di trovarsi comunque disoccupato a distanza di due anni”. In definitiva, “noi infermieri vogliamo continuare a fare il nostro lavoro con coscienza e professionalità. Abbiamo sino ad ora messo a disposizione la nostra competenza e dedizione in favore dei cittadini per mero spirito di civico servizio, ma abbiamo il sacrosanto diritto di farlo in sicurezza”. Nursing Up ha chiesto al Governo “di attivarsi immediatamente per risolvere le gravi carenze denunciate mettendo in sicurezza infermieri ed altri operatori sanitari impegnati nella lotta al coronavirus”.

La petizione sulla piattaforma Change.org si conclude sollecitando gli organi di stampa a sostenere gli infermieri dando loro una mano per sensibilizzare le istituzioni perché “proteggere gli infermieri significa proteggere sé stessi”, mentre ai cittadini rivolgiamo l’invito a rimanere a casa, nella consapevolezza che ognuno può fare la sua parte per sconfiggere il virus.

(Fonte: Adnkronos)

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