Alberto Fiorito

“Il 35% delle patologie croniche deriva dall’alimentazione”

di valerio droga | 26 maggio 2014 | pubblicato in
fiorito

Mangiar bene per stare bene. La buona salute passa necessariamente anche dalla tavola, per questo serve una maggiore consapevolezza alimentare, per poter scegliere se vivere a lungo e in salute o poco e con acciacchi e malattie varie, perché non si è realmente liberi di scegliere se prima non si è correttamente informati. Per affrontare questi temi e migliorare la nostra conoscenza sull’argomento abbiamo incontrato Alberto Fiorito, medico omeopata nutrizionista, presidente della Senb, la Società europea di nutrizione biologica, e autore del libro Progetto: salute (Mandragora Edizioni), un vero e proprio manuale di buona salute a partire dai comportamenti quotidiani.

A tavola si può fare solo prevenzione o si può anche curare e guarire da una malattia?

“Beh, intanto è importante sottolineare che a tavola si debba fare prevenzione. Col cibo si fa quella che si chiama prevenzione primaria, ovvero con i comportamenti saggi e attenti nel corso della nostra vita quotidiana abbiamo la possibilità di incidere sulla salute e prevenire l’insorgenza di varie patologie. Questo tuttavia non esclude che, in presenza della malattia, l’alimentazione assuma un aspetto importante anzi probabilmente superiore, perché è proprio grazie alla giusta utilizzazione dell’energia da parte dell’organismo che si raggiunge la guarigione completa”.

Come mai si parla oggi sempre più di consapevolezza alimentare? A tal proposito, toccando il campo dell’etica e dell’eco-sostenibilità, ritiene che il consumatore debba essere responsabilizzato solo verso la propria salute o anche verso quella degli altri esseri viventi e dell’ambiente in generale?

“Si potrebbe rispondere parlando di ecologia della salute, che comprende un po’ tutto. Bisogna stare attenti alla salute a partire dalle scelte alimentari. La scienza vuole che almeno il 35 percento delle patologie croniche e cronico-degenerative sia strettamente collegato alle scelte alimentari e, più in generale, allo stile di vita che conduciamo. Stare attenti all’alimentazione significa anche avere un occhio di riguardo per la natura e la vita in generale. Non a caso chi sta attento all’alimentazione ha di solito anche uno stile di vita più accorto, fa attività fisica, come suggerisce l’Organizzazione mondiale della sanità, e non si può negare che con l’attenzione anche semplicemente alle scelte alimentari si faccia implicitamente una scelta di pulizia ambientale”.

Per chi segue una dieta vegetariana o vegana quali potrebbero essere le raccomandazioni?

“Si tratta di scelte essenzialmente etiche, anche se è pur vero che sempre più persone le compiano per preservare al contempo la propria salute, in particolare da un po’ di tempo si parla, con sempre maggiore attenzione, dei rischi derivanti dall’assunzione di carne. In ogni caso sono scelte di vita prima ancora di scelte alimentari. Se condotte in maniera equilibrata e attenta non ci sono particolari controindicazioni per la condizione fisica e le proprie performance: molti atleti di grande valore sono da sempre vegetariani”.

Al di là delle nostre scelte alimentari quali sono gli alimenti che non devono mai mancare dalla nostra tavola e quali vanno assolutamente banditi o comunque ridotti?

“Io sarei contrario a scelte di tipo assolutistico accompagnate da parole come “sempre” o “mai”, però se si guardano le nuove piramidi alimentari, al primo posto ci sono sempre i cereali e preferibilmente cereali integrali, con molta attenzione alla varietà e alla rotazione, alternando riso, orzo, farro e non mangiando solo grano e derivati, comprendendo anche nomi che non siamo abituati a sentire, come il miglio, l’avena, la quinoa o il grano saraceno. Tra le proteine vanno poi privilegiate quelle di origine vegetale, quindi in particolare i legumi, anche in questo caso variando molto e recuperando varietà spesso dimenticate. Poi, non dimentichiamo frutta e verdura, se possibile non solo in grande quantità (almeno una porzione a pasto) ma anche di qualità e di stagione. Molto spesso, al fine di evitare una produzione assicurata e durante tutto l’anno, subiscono dei trattamenti che potrebbero ripercuotersi sulla salute. Quanto alla carne direi di ridurla il più possibile e, quando la si consuma, consumarla di qualità, evitando se possibile quella di allevamento”.

A questo punto l’obiezione che faranno i lettori è: tutto ciò comporta costi elevati, in tempi di crisi è spesso impossibile pensare pure alla qualità, il primo fine è riempire la pancia. Come risponde?

“In effetti è l’obiezione più comune, ma basterebbe pensare che un consumatore che mangia carne quotidianamente potrebbe consumarne al massimo due razioni a settimana e tutto quello che risparmia in quantità lo potrebbe reinvestire in qualità, quindi senza costi aggiuntivi per la propria tasca ma con notevole guadagno per il proprio benessere”.

Quali sono le regole per una corretta igiene alimentare, in particolare riguardo all’idratazione? Si raccomanda sempre di bere molta acqua, ma l’acqua è tutta uguale?

“Purtroppo le acque non sono tutte egualmente salutari. Tra le due offerte principali che abbiamo, ovvero l’acqua degli acquedotti e quella in bottiglia, bisognerebbe distinguere caso per caso. Adesso sta emergendo una terza scelta, che è quella dell’acqua controllata a disposizione della popolazione grazie a distributori dotati di filtri. Questa può essere forse al momento la soluzione migliore”.

Nella salute di una persona, infine, incidono anche fattori sociali. Quanto questi possono essere condizionati da una scelta alimentare, dato che alcune diete particolarmente rigide possono minacciare l’elemento conviviale?

“Un filosofo contemporaneo, Alfred Adler, ha affermato che lo stile di vita non può essere disgiunto dal nostro atteggiamento mentale e psicologico nei confronti della vita, quindi tutto ciò che ci circonda incide sul nostro comportamento e le nostre scelte. Questo succede in senso negativo e deve succedere necessariamente anche in senso positivo. Per esempio, è importante prendersi cura degli altri, che siano i pazienti, come nel mio caso, o i propri figli, nel caso di un genitore, suggerendo loro l’esistenza di un mondo sostenibile per l’ambiente e al tempo stesso compatibile con la propria salute. Per questo ritengo che valga la pena fare comunque qualche sacrificio”.

Ricalcando il sottotitolo del libro: come i comportamenti quotidiani possono incidere positivamente o negativamente sulla nostra salute: alzandosi da tavola a cos’altro dobbiamo prestare attenzione?

“All’attività fisica, certamente adattandola all’età e allo stato contingente di salute ma senza escludere nessuno: tutti dovremmo fare almeno 30 minuti al giorno di movimento, come prescrive l’Oms. A questo aggiungerei dei comportamenti saggi: evitare l’uso dell’ascensore, dell’automobile e dei mezzi pubblici per brevi spostamenti. Insomma, muoversi e farlo con gioia e quotidianamente. Altro punto fondamentale è il riposo. È assolutamente importante concedersi una giusta quantità di riposo. Purtroppo non sempre possiamo farlo per il tenore di vita che siamo costretti a seguire: in questi casi, ahinoi, presto o tardi e spesso in modo ricorrente i problemi di salute bussano alla nostra porta. Terzo elemento è la gioia di vivere. Sarebbe bello che in qualche modo, o perché siamo fortunati o perché ci sforziamo di trovare il buono e il bello della vita, che anche il sentimento, la mente e la capacità di giocare fossero alimentati come il nostro corpo”.

Un’ultima domanda: la Società europea di nutrizione biologica cosa sta facendo in questi anni su questa direzione?

“Da quando ne sono presidente, ovvero da circa due anni, sto cercando, insieme alla diffusione dei principi di alimentazione corretta, appoggiandomi ai dettami del World Cancer Research Fund, ho voluto dare una svolta formativo-educativa. Il mio obiettivo è rendere divulgativa questa conoscenza scientifica, portarla nelle scuole di tutti i livelli, metterla a disposizione delle nuove generazioni, perché tutto quello che forse alla mia generazione veniva insegnato dalle nonne che ci accompagnavano a raccogliere asparagi, adesso è quasi del tutto dimenticato: si è spezzato il legame con la stagionalità e la natura e si è sottovalutata l’importanza stessa che questo legame ha per l’uomo, come se non facesse parte della natura e potesse vivere a prescindere da essa. Quello che un tempo ci insegnava l’esperienza, oggi spetta alle scuole, per tornare a un cambiamento che ci avvicini sempre più alla natura che ci circonda, alla nostra natura biologica e quindi alla nostra salute”.

Commenti

  1. Concepita Spinelli scrive:

    Post molto interessante,spiegazione chiara

  2. Franco Nacucchi Presidente Associazione 3p ( Partecipare, produrre e progredire ) scrive:

    Attenzione all’ ALIMENTAZIONE e alla DIGESTIONE, si propone l’installazione di cartelli presso scuole, studi medici ecc. per evidenziare l’importanza dell’ attenzione all’ Alimentazione corretta, con prodotti agroalimentari genuini, possibilmente prodotti in zona e attenzione alla DIGESTIONE con attività fisica da fare ogni giorno per qualche ora, da evitare attività fisica settimanale o periodica con notevole sforzo in cui si rischia di avere notevoli disturbi. Con piacere sono stato invitato ultimamente a UNA CENA BIOLOGICA presso l’ agriturismo Sant’Angelo di Giovanni Marchetti in agro di Gravina, con 1° piatto la CIALLEDDA DI GRAVINA, preparata con fette sottile di pane di Gravina in Puglia, con olio extra vergine di oliva di Gravina, con pomodori, cipolla , aglio e verdure gravinese, veramente speciale. Sono convinto che la corretta alimentazione, serve per prevenzione di alcune malattie e anche per curare.

  3. Annalia Caldarelli scrive:

    Partecipato ad alcuni seminari del dott. Fiorito grazie all’azienda con cui lavoro. Molto interessanti gli argomenti e spiegati in modo semplice e comprensivo per tutti.. La consapevolezza degli errori che commettiamo è un buon inizio per correggere lo stile di vita …

  4. Vittoria scrive:

    Tutto quello che il Dottor A. Fiorito propone, origina da anni di studio e impegno personale, che finalmente, oggi, sta trovando risposta nell’attenzione delle persone ma che rimane “sottotono” a causa dell’informazione “urlata” attraverso i canali adibiti al raggiungimento della massa. Possibile che chi lavora in favore dell’uomo debba restare oscurato dai filtri dell’interesse economico dei “grandi” produttori alimentari? E il denaro rispose …
    Ringrazio personalmente quest’ Uomo per spendere la sua vita remando, amorevolmente, contro un sistema che vuole fagocitare tutto!

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