Le malocclusioni nel bambino, genetica e cattive abitudini. Il ruolo del genitore e dell’odontoiatra
La figura del dentista è stata negli anni, per bambini e adulti, una figura che ha sempre suscitato ansie e timori non indifferenti; anche il solo pensiero di un’imminente visita odontoiatrica può causare paure e tremori. Sono soprattutto i bambini i più restii e i più spaventati all’idea di un controllo dentale. Questo vissuto negativo gioca spesso a sfavore della prevenzione delle patologie del cavo orale. Al contrario una tempestiva diagnosi permette di intercettare non solo le patologie più ricorrenti ma anche quelle più rare. Assecondando le resistenze del bambino si corre il rischio di non modificare mai l’immaginario negativo rispetto alla figura del dentista, ma anche di non attenzionare modi di fare o di essere del bambino stesso che, invece, sono spesso disfunzionali.
Infatti, molti atteggiamenti viziati che il bambino presenta, e che dai genitori non sono direttamente ritenuti riconducibili a problemi dell’apparato stomatognatico, o registrabili come elementi “sintomatici”, hanno invece una stretta correlazione con la genesi delle malocclusioni ortognatodontiche. I fattori che causano le malocclusioni possono essere ereditari e ambientali. Tra i fattori ambientali possiamo annoverare i vizi orali, quali il tenere il dito in bocca, avere difficoltà a ingerire cibi di una particolare consistenza, serrare i denti (bruxismo), mangiarsi le unghie (onicofagia), mangiucchiare il tappo della penna, la postura linguale anomala, la respirazione orale, i traumi ai denti, al viso, la perdita prematura dei denti decidui o permanenti, l’avere difficoltà nell’articolare correttamente i fonemi. Non sono soltanto comportamenti emotivi che possono segnalare una fatica o una difficoltà di crescita del bambino, ma anche e soprattutto delle “abitudini viziate” che devono essere attenzionate e dai genitori e dal dentista.
Pertanto è consigliabile, come previsto dalle “Raccomandazioni cliniche in odontostomatologia” del ministero della Salute, pubblicate nel marzo 2014, sottoporre il bambino a una accurata visita con la valutazione complessiva dei diversi fattori genetici, familiari e ambientali che possono concorrere a influire su crescita e sviluppo del complesso dento-maxillo-facciale, favorendo l’instaurarsi di malocclusioni. Importante è una disamina delle alterazioni funzionali nel bambino, affermano sempre le Raccomandazioni del ministero, che rappresentano i fattori ambientali maggiormente implicati nel determinismo delle malocclusioni, in quanto sono in grado di sostenere alterazioni tra muscolatura intraorale ed extraorale con conseguenti cambiamenti morfo-funzionali a livello dento–alveolare e/o scheletrico. È fondamentale, per un sano sviluppo generale psicofisico del bambino e, in particolare, del suo apparato stomatognatico, inquadrare e risolvere precocemente le alterazioni funzionali.
L’interazione dei fattori genetici con i fattori esogeni ambientali può determinare l’insorgenza di diversi quadri clinici di malocclusione quali:
- l’insufficienza trasversale del palato
- la latero-deviazione mandibolare
- le alterazioni sagittali con maggiore sviluppo della mandibola (malocclusioni di classe III)
- le alterazioni sagittali con maggiore sviluppo del mascellare superiore associata o meno a iposviluppo mandibolare (malocclusioni di classe II)
- le alterazioni sul piano verticale caratterizzate da aumento della dimensione verticale (open bite)
- le alterazioni sul piano verticale caratterizzate da una evidente diminuzione della dimensione verticale (deep bite)
Le raccomandazioni cliniche su citate affermano che: “La precocità delle manifestazioni cliniche suggerisce l’adozione di terapie che possono opporsi alla tendenza di crescita e favorire il controllo delle alterazioni posturali e funzionali, che tendono ad accentuare l’evoluzione sfavorevole dell’anomalia, con possibili implicazioni estetiche. Un intervento precoce può ripristinare condizioni ambientali e funzionali corrette ed una fisiologica crescita dei mascellari. Nel trattamento delle alterazioni verticali risulta fondamentale una diagnosi ed una correzione precoce dell’anomalia con l’eliminazione delle abitudini viziate eventualmente presenti, l’individuazione e successiva risoluzione di problematiche respiratorie e con una rieducazione della muscolatura e della funzione linguale”.
Nel trattamento delle suddette problematiche, è consigliabile utilizzare la Terapia miofunzionale ortognatodontica biodinamica. Quest’approccio terapeutico, che integra contemporaneamente la terapia ortognatodontica e la terapia miofunzionale, mira a correggere le alterazioni funzionali nel bambino e nell’adolescente trattando nel contempo la malocclusione, così come sostenuto dall’Associazione italiana miofunzionale ortognatodontica biodinamica, tramite l’utilizzo di apparecchiature ortognatodontiche funzionali quali la PFGB e la contemporanea messa in atto di esercizi di terapia miofunzionali.
La combinazione della PFGB e degli esercizi di terapia miofunzionale ristabilisce l’equilibrio tra la muscolatura intra ed extra-orale, la corretta deglutizione linguale (con riposizionamento della lingua allo spot palatino), la respirazione nasale, l’abbandono progressivo delle parafunzioni e la correzione della malocclusione dento-scheletrica.
Gli effetti della terapia ortognatodontica biodinamica, grazie all’utilizzo della placca, possono essere così riassunti: buona collaborazione del paziente; facilitazione della deglutizione, della fonazione e della respirazione; significativa riduzione dei tempi della terapia per l’effetto combinato delle potenzialità terapeutiche proprie dell’apparecchiatura e dell’azione stimolante la corretta funzione muscolare intra ed extraorale. Inoltre, permettendo l’azione terapeutica combinata della lingua e dei bite dell’apparecchiatura sull’arcata mascellare, si migliora la malleabilità del mascellare e la mobilità delle suture craniche favorendo la vascolarizzazione, il fisiologico equilibrio cellulare dell’osso, la fisiologia dei seni mascellari, la migrazione e l’impianto dei denti, favorendo una crescita armonica e ben strutturata di tutto l’apparato stomatognatico, come si può vedere dalle foto.
Tuttavia, al di fuori degli “addetti ai lavori”, concetti come deglutizione atipica, parafunzione o abitudini viziate non sono molto diffusi, come non è conosciuta l’importanza che essi rivestono in età evolutiva. I genitori, quindi, devono essere adeguatamente informati e messi nelle condizioni giuste per attenzionare alcuni comportamenti dei propri figli e ricorrere allo specialista prima possibile.