Menopausa e rischio cardiologico
La malattia cardiovascolare rappresenta in Europa la più frequente causa di morte e morbilità nelle donne, in particolare in quelle post menopausa.Intorno ai 60 anni donne e uomini hanno le stesse probabilità di essere colpiti da un problema vascolare acuto, cardiaco o cerebrale.
“L’uomo dai 40 anni in su – afferma il cardiologo Carlo La Calce – ha già un rischio elevato la donna, invece, ha un rischio basso finché è fertile. Dopo i 60 anni, però, questo rischio aumenta proporzionalmente con l’età. In realtà, durante la menopausa, aumenta il rischio cardiologico perché intervengono modificazioni che predispongono al rischio”.
Ovvero?
“Modificazioni del profilo lipidico, aumento del peso corporeo, ipertensione, intolleranza glucidica o diabete e viene anche a mancare la protezione dovuta agli ormoni nel periodo fertile”.
Ci sono studi che confermano l’efficacia protettiva degli estrogeni?
“I primi studi erano incoraggianti, successivamente alcuni studi dimostravano che, in realtà, gli estrogeni non riducevano il rischio o addirittura svolgevano un’azione negativa. Studi in corso, invece, ridimensionano i potenziali effetti negativi degli estrogeni. Questi ormoni, infatti, migliorano l’assetto lipidico ed endotelio vascolare”.
Quali sono le strategie da adottare per evitare il rischio cardiovascolare in menopausa?
“Intanto comprendere che la menopausa non è una malattia. E’ soltanto una fase fisiologica della vita di una donna dovuta a cambiamenti nell’assetto ormonale. Poi, sicuramente, bisogna attuare una corretta prevenzione, sia primaria che secondaria. Correggere i fattori di rischio, fare un’attività fisica regolare, tenere sotto controllo il peso, adottare corretti stili di vita e mantenere una dieta sana”.
Fare anche un trattamento con estroprogestinici?
“Ad una donna in menopausa non giovanile con fattori di rischio cardiovascolari non si consiglia una terapia con ormoni, così come alle donne che presentano delle controindicazioni. Invece, per le quelle in menopausa precoce si consiglia, purché sia iniziato subito. Cominciare questa terapia dopo qualche tempo, infatti, può essere controproducente. Comunque, non si può assolutamente affermare che gli estrogeni facciano bene a tutte le donne in menopausa. Per prescriverli bisogna valutare bene il rischio-beneficio. L’ideale sarebbe un approccio multidisciplinare alla menopausa. Sono, infatti, diversi i medici coinvolti: ginecologo, cardiologo, diabetologo, angiologo e ortopedico”.
E’ possibile contattare il dott. Carlo La Calce tramite e-mail: clacalce@hotmail.it