A Palermo cardiologi interventisti da tutta la Sicilia
Arriveranno da tutta la Sicilia per confrontarsi sulle nuove cure delle malattie cardiovascolari. Sono attesi a Palermo circa sessanta specialisti impegnati nei laboratori di emodinamica (cardiologia interventistica), disciplina che si occupa delle problematiche riguardanti il flusso del sangue nel cuore e all’interno del sistema vascolare. L’occasione è il congresso dal titolo “Emodinamica 2022, approfondimenti in interventistica vascolare e strutturale non valvolare”, organizzato dall’Unità operativa complessa di Cardiologica con Utic ed Emodinamica dell’ospedale Ingrassia di Palermo, che si svolgerà alle Officine Baronali giovedì 26 e venerdì 27 maggio, con il patrocinio dell’Asp di Palermo e dell’Italian Council of Cardiology Practice.
“Il programma scientifico di questo congresso è molto stimolante e nello specifico accanto a tematiche sicuramente innovative approfondirà argomenti di consolidata tradizione cardiologica che necessitano di una puntuale disamina alla luce delle novità tecnologiche attualmente presenti che nei ultimi tempi hanno fatto passi da gigante”, dichiara Sergio Fasullo, primario dell’Unità di Cardiologia dell’Ingrassia, che fa parte del comitato organizzatore del congresso, insieme a Sergio Cannizzaro, Debora Cangemi e Marianna Rubino. “Questo prorompente cammino – prosegue Fasullo – testimonia dell’incisivo apporto che l’emodinamica ha fornito in questi ultimi anni allo sviluppo delle scienze mediche e al miglioramento dei livelli di salute e di benessere della popolazione. I fruttuosi approfondimenti di questa giornata ci consentiranno di rendere un più efficace servizio alla comunità”.
“La cardiologia interventistica – prosegue il cardiologo – rappresenta l’evoluzione naturale della cura delle patologie cardiovascolari in un’era che diventa sempre più mininvasiva. L’evoluzione delle tecniche, associata alla passione e alla competenza del personale dedicato, ha permesso nel tempo di affrontare patologie che sembrava fosse impossibile curare con un approccio interventistico. La possibilità d’interventi tempestivi, la riduzione delle complicanze e dei tempi di ricovero rendono questa nostra missione un emozionante viaggio che riunisce passato, presente e futuro. E così, in un momento in cui la nostra vita e le nostre professionalità vengono così pesantemente condizionate dalla pandemia, questo congresso vuole essere un momento di rinascita”.
Le malattie cardiovascolari costituiscono ancora oggi la più importante causa di morte nei Paesi industrializzati. Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha compiuto enormi progressi fornendo allo specialista cardiologo dei validi strumenti, idonei a ridurre considerevolmente la mortalità e morbilità legate alle malattie cardiovascolari. “Le procedure si evolvono offrendo sempre più soluzioni nuove – aggiunge il cardiologo Antonio Rubino, che fa parte del comitato scientifico del congresso insieme a Daniele Pieri, Elio Pieri e Pietro Pieri – . Lavoriamo su interventi che possono prevenire gli ictus, agiamo su tutte le arterie come quelle delle gambe o sulle carotidi, siamo un po’ come gli idraulici del corpo umano, cercando di portare il sangue lì dove non arriva. Tra le innovazioni recenti c’è anche l’impiego del laser o di altri strumenti come gli ultrasuoni, che fino a qualche anno fa si usavano in modo meno sicuro di adesso”.
“Torniamo dopo due anni di pandemia con questo atteso appuntamento – sottolinea infine Daniele Pieri, cardiologo interventista dell’ospedale Ingrassia –. È un convegno strutturato con relazioni brevi e legate a specifici casi clinici, con tematiche che possano interessare i medici di base, di territorio e gli emodinamisti. Le evoluzioni sono state tante in questi anni, oggi con il nostro gruppo di lavoro siamo in grado in 20 minuti di intervenire sulle carotidi, liberando le arterie con il cosiddetto ‘palloncino’, un traguardo molto importante per i nostri pazienti”.
Provider e segreteria organizzativa del congresso sono a cura di Biba Group.