Al via in Sicilia progetto per migranti in stato di choc psicologico
Un approccio innovativo e sperimentale per aiutare alcuni fra i soggetti più vulnerabili, ovvero i migranti vittime di traumi psicologici, favorendone il reinserimento sociale nel territorio siciliano. È questo, in estrema sintesi, il progetto Silver, acronimo che sta appunto per “soluzioni innovative per la vulnerabilità e il reinserimento sociale dei migranti”, che attinge al Fami 2014-2020, il Fondo asilo, migrazione e integrazione, e che si colloca all’interno dell’obiettivo nazionale Accoglienza e asilo e, in particolare, nelle azioni di potenziamento del sistema di prima e seconda accoglienza.
Il progetto, che vede coinvolte le Asp siciliane e un network di 11 enti del privato sociale già operanti in tutto il territorio siciliano, godrà di uno stanziamento di 2.668.359,73 euro. Silver verrà inaugurato oggi a Palermo, nella sala conferenze dell’assessorato regionale della Salute in piazza Ottavio Ziino. Saranno presenti l’assessore Baldo Gucciardi, il direttore generale dell’Asp di Trapani Fabrizio De Nicola, il responsabile del progetto Antonio Sparaco, il coordinatore di Salute pubblica e migrazione dell’Ufficio regionale europeo dell’Oms Santino Severoni, l’assessore alla Cittadinanza sociale del Comune di Palermo Agnese Ciulla, i prefetti della Sicilia e i direttori generali delle Asp siciliane.
Al progetto offriranno supporto anche l’Organizzazione mondiale della sanità, le prefetture, l’assessorato regionale della Salute e l’assessorato regionale della Famiglia, delle politiche sociali e del lavoro. Sotto la guida dell’Asp 9 Trapani, le azioni saranno ultimate il 31 marzo 2018, quando la struttura messa in piedi e le prassi avviate potranno camminare sulle proprie gambe. L’obiettivo è colmare un gap nel servizio di assistenza sanitaria, dovuto alla rapida emersione di un fenomeno nuovo. “Alla crescita del flusso migratorio – spiega Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’Asp 9 – si aggiunge il contesto sempre più drammatico da cui questa gente proviene, spesso in fuga da persecuzioni, guerre civili e violenze di ogni tipo, affrontando per altro viaggi della speranza fortemente traumatici. E qui – conclude – che interviene la rete Asp attraverso la formazione di figure ad hoc e con azioni di monitoraggio e supervisione del personale, coordinandoci virtuosamente con il privato sociale al fine anche di semplificare il lavoro degli operatori”.
“I flussi migratori hanno negli ultimi anni sollecitato un impegno straordinario delle istituzioni pubbliche e del volontariato impegnati in un’azione di accoglienza e soccorso senza precedenti – sottolinea l’assessore alla Salute della Regione siciliana Baldassare Gucciardi – L’assessorato regionale della Salute e le Aziende sanitarie sono stati e sono tutt’ora in prima linea per salvaguardare la salute dei migranti e dei cittadini. Il progetto – continua Gucciardi – rappresenta certamente un ulteriore contributo ad un percorso di solidarietà, accoglienza e integrazione, frutto della sinergia fra le istituzioni pubbliche nazionali e regionali con le organizzazioni del volontariato”.
“L’innovazione principale – prosegue Antonio Sparaco, responsabile del progetto – sta nell’utilizzo di un approccio nuovo, la psicologia transculturale e l’antropologia socioculturale, per formare figure specifiche per l’identificazione, l’emersione e il trattamento dei disagi psico-sanitari degli stranieri provenienti da contesti socioculturali spesso diversissimi dal nostro e diversi fra loro. Dal punto di vista operativo – aggiunge – formeremo delle equipe multidisciplinari ad hoc e unità mobili che si sposteranno in tutto il territorio per offrire la migliore assistenza possibile in modo capillare ed efficace”.
Al termine del progetto, la Sicilia avrà dunque consolidato una rete di supporto al migrante con disagio psichico, ma anche protocolli operativi condivisi, che potranno eventualmente essere adottati come linee guida dall’assessorato e fare da modello virtuoso, un software unico e uno strumento automatizzato di chiamata dei mediatori culturali per semplificare il lavoro degli operatori.