“Allattami”, un anno di successo per la banca del latte del Sant’Orsola
Buon compleanno! Compie un anno “Allattami“, la banca del latte donato di Bologna, la prima nata in Italia da un’alleanza pubblico-privato e la più tecnologica con tracciabilità e controlli garantiti.
L’iniziativa è nata da una partnership tra l’azienda sanitaria Sant’Orsola di Bologna e la Granarolo Spa, un’alleanza che si è rivelata vincente, come mostrano i numeri: 3.618 biberon raccolti che hanno consentito non solo di mantenere attivo per 365 giorni il servizio nel Policlinico bolognese ma di estenderlo anche al Maggiore di Bologna e, da poco più di un mese, al Sant’Anna di Ferrara.
“I risultati ottenuti in questo primo anno – commenta il direttore generale del Policlinico di Sant’Orsola Sergio Venturi – hanno confermato la validità di un’alleanza nella quale ognuno svolge i propri compiti specifici, con il massimo grado di specializzazione. Con un costo per il pubblico prossimo allo zero, riusciamo a garantire un servizio sicuro e di qualità, nel quale anche il volontariato vede garantito un ruolo determinante. In un campo così delicato stiamo sperimentando insieme una soluzione che può rivelarsi utile in tanti altri casi”.
Ma come funziona Allattami? Le potenziali donatrici, reclutate dall’associazione Il Cucciolo, dopo gli esami al Sant’Orsola, vengono ammesse al programma. Il latte in eccedenza viene ritirato a domicilio da Granarolo. Ogni biberon viene controllato, sigillato, pastorizzato e conservato nella banca allestita presso la sede bolognese del gruppo industriale, che garantisce la tracciabilità di tutto il percorso e la consegna dei quantitativi di latte richiesti direttamente alle Terapie intensive neonatali degli ospedali coinvolti.
Un servizio fondamentale: il latte umano – è dimostrato – aumenta la possibilità di sopravvivenza dei neonati prematuri che lottano ogni giorno contro mille difficoltà, infezioni e gravi complicanze. Spesso, però, le madri dei bambini nati prima del termine, sottoposte a grandi stress fisici e psicologi, subito non hanno latte a sufficienza.
“L’aiuto ricevuto da Allattami – spiega Luigi Corvaglia, responsabile della Terapia intensiva neonatale (Tin) del Policlinico di Sant’Orsola – rende più serene anche le mamme dei prematuri, che possono stimolare e attendere la propria montata lattea con maggior tranquillità. Risultato: da quando esiste Allattami anche l’incidenza di utilizzo del latte della propria madre non solo non è calato ma è aumentato del 10 per cento. Prossimamente analizzeremo il gradimento da parte delle mamme donatrici e dei genitori i cui figli hanno ricevuto il latte tramite un apposito questionario. Nei prossimi anni sarà possibile valutare le ricadute positive sul versante sanitario, ad esempio sulla diminuzione delle infezioni nei prematuri, visto che l’alimentazione con il latte donato consente di rimuovere prima cateteri e sondini”.
Le madri arruolate a oggi per donare il proprio latte sono state complessivamente 44 e 3.618 i biberon raccolti, equivalenti a circa 416 litri di latte materno. I biberon già utilizzati sono stati 2.980 di cui 874 nella Terapia intensiva neonatale e 1.254 nella neonatologia del Sant’Orsola. Il buon funzionamento del percorso ha consentito di estenderlo prima alla Neonatologia dell’Ospedale Maggiore di Bologna, dove sono già stati utilizzati 852 biberon, e da un mese al Sant’Anna di Ferrara, dove sono arrivati i primi 20 biberon, pur essendo il bacino di raccolta ristretto sempre a Bologna e ai Comuni limitrofi.
Per maggiori informazioni è consultabile il sito www.allattami.org.