Amianto killer: un morto a settimana in Sicilia
Il presidente della commissione Urps (Unione regionale per le province siciliane), Giuseppe Regalbuto, lancia l’allarme dei morti per mesotelioma in Sicilia. I dati, secondo il registro regionale dei mesotoliomi, evidenzierebbero che ci sarebbe un morto a settimana per amianto.
“Il numero dei casi e l’incidenza media – afferma Regalbuto – sono probabilmente sottostimati”. La Sicilia ha uno dei tassi più alti di decessi, e il picco più alto è atteso dal 2020. Gran parte dell’amianto presente in Sicilia è ancora da censire, ma le sue conseguenze sono già drammaticamente misurabili. Lo dicono i dati per incidenza del mesotelioma nell’Isola, una patologia collegata all’esposizione da amianto, e il tasso di mortalità che ne deriva.
Al centro del rischio ci sono le ex aree industriali e, com’è noto, Biancavilla nel Catanese, Pasquasia nella provincia di Enna, Bosco Palo di San Cataldo nella provincia di Caltanissetta. Prima che la parabola dei casi possa diventare discendente bisognerà attendere – dicono gli esperti – ancora il 2020, ma intanto la Sicilia dovrà aver avviato la mappatura del suo territorio e anche le bonifiche, visto che, stando all’ultimo censimento realizzato dal Ministero, non c’è ancora un sito regionale contaminato che si possa definire restituito agli usi legittimi.
Anche l’ultima legge regionale, approvata nella primavera del 2014, risulta ancora largamente inapplicata. Il presidente della commissione Urps, Regalbuto, inoltre, denuncia che sia nelle scuole che nelle carceri in Sicilia la presenza dei manufatti in amianto è eccessivo.