Animali, controlli dei Nas: 95 milioni euro di sanzioni per illeciti
Scarse condizioni igieniche delle strutture e dei mangimi, utilizzo di farmaci fuori legge. E ancora maltrattamento e abbandono di animali e macellazione di carni non autorizzata. Sono alcuni degli illeciti riscontrati dai carabinieri dei Nas che dall’inizio dell’anno hanno eseguito 1.496 ispezioni presso allevamenti intensivi, macelli, canili su tutto il territorio nazionale per verificare il benessere degli animali da reddito e d’affezione. Nel corso dei controlli, eseguiti di concerto con il ministero della Salute, sono state elevate sanzioni per oltre 95 milioni di euro.
Del totale dei controlli effettuati nel 2017, 482 sono risultati non conformi, 367 persone sono state segnalate alle autorità amministrative e 127 a quelle giudiziarie. Le sanzioni penali evidenziate sono state 258 e 750 quelle amministrative per un importo complessivo di 95.615.818 di euro. Sono stati sequestrati 50.691 animali da reddito e 465 d’affezione, 77 le strutture chiuse o sequestrate per un valore complessivo di 37.424.000 euro.
L’operazione mirava a verificare il rispetto delle condizioni igienico-sanitarie delle strutture utilizzate; trattamenti farmacologici illeciti (sia attraverso farmaci veterinari regolarmente registrati che sostanze farmacologicamente attive vietate); eventuali situazioni di sovraffollamento; stato di nutrizione e di salute degli animali; utilizzo di mangimi deteriorati; corretta identificazione degli animali; attuazione delle previste profilassi; condizioni di trasporto.
Gli illeciti più ricorrenti hanno riguardato: inosservanza sulla corretta identificazione degli animali; carenze igienico-strutturali; inosservanza delle norme sull’uso dei farmaci veterinari; irregolarità dei criteri di protezione negli allevamenti e nei trasporti e delle norme sulla produzione e l’igiene dei mangimi. Sono stati riscontrati anche illeciti di natura penale, quali il maltrattamento di animali, la produzione e macellazione di carni non autorizzata e l’abbandono di animali.
Tra le operazioni di rilievo, quella eseguita dai Nas di Padova a marzo 2017: una persona è stata denunciata per avere detenuto 19 cani in condizioni incompatibili alla loro natura in un’abitazione civile, inidonea e non autorizzata, in pessime condizioni igieniche e sanitarie. Gli animali sono stati affidati al competente canile comunale. Nello stesso periodo, sempre i Nas di Padova, hanno sequestrato due strutture contigue a un allevamento cinofilo, abusivamente adibite a ricovero di 50 cani di razza e sprovviste di autorizzazione sanitaria.
Ad aprile i Nas di Taranto hanno invece denunciato il titolare di un’azienda agricola per aver adibito a discarica abusiva un’area di 1.000 metri quadri, attivato un laboratorio per la produzione di prodotti caseari in assenza delle prescritte autorizzazioni e detenuto 8 cani di varie razze in condizioni incompatibili alla loro natura, peraltro tutti sprovvisti di microchip. Il mese successivo i carabinieri hanno denunciato il sindaco di un Comune e il legale responsabile della società gerente un canile comunale poiché ritenuti responsabili di abbandono d’animali per aver ospitato più animali di quelli consentito. Sequestrata la struttura d’accoglienza e 125 cani ospitati molti dei quali privi di microchip.
E ancora, a maggio i Nas di Livorno hanno denunciato il responsabile di una stalla di sosta per aver detenuto in gravi condizioni igienico-sanitarie 3 asini risultati affetti da parassiti (rogna sarcoptica), patologia non trattata farmacologicamente che ha causato nel tempo lesioni sul mantello e debilitazione. Gli equini sono stati isolati e sottoposti a vincolo sanitario ed ai necessari trattamenti medici.
Tra i mesi di maggio e giugno i Nas di Perugia hanno sequestrato, sino al ripristino dei requisiti minimi strutturali, 2 canili gestiti da aziende private convenzionate con vari comuni, a causa delle carenze igieniche strutturali accertate (mancanza di zone d’ombra, oggetti pericolosi per l’incolumità degli animali, mancanza di griglie di copertura nei canali di raccolta dei liquami, recinzioni non idonee). Il valore delle strutture, che si estendono su superfici superiori ai 5.000 metri quadri con oltre 490 cani ospitati, ammonta a circa 2 milioni euro.
Sempre a giugno sono stati segnalati dai Nas di Cosenza all’autorità sanitaria e amministrativa i titolari di un canile per aver avviato un’attività di ricovero di cani e gatti in assenza di autorizzazione, peraltro interessata da gravi carenze strutturali. La struttura abusiva è stata sequestrata insieme ai 32 cani e gatti ospitati, il cui valore ammonta a circa 250 mila euro.
Al termine di un’indagine sul maltrattamento di animali da compagnia e con l’ausilio di personale del Centro di riferimento regionale per l’Igiene urbana veterinaria, i Nas di Napoli nel mese di luglio hanno denunciato 47 persone tra medici veterinari, allevatori e proprietari di animali d’affezione per aver arbitrariamente sottoposto cani di razza a interventi di ‘conchectomia bilaterale’ e ‘caudoctomia’ senza giustificato motivo e per soli fini estetici (compilando certificazione medico-veterinaria falsa), in quanto parametro valutativo favorevole nelle manifestazioni cinofile.
Di conseguenza sono stati sequestrati 15 cani di razza pit bull terrier e american stafforshire terrier, per un valore complessivo di 44 mila euro, nonché varia certificazione medica, farmaci cortisonici e dispositivi medici.
Infine, sempre a luglio i Nas di Ragusa hanno denunciato un funzionario di un Comune della provincia di Siracusa, ritenuto responsabile di uccisione di animali, per aver consentito il ricovero, all’interno dell’ambulatorio veterinario comunale, di 11 cuccioli di cani randagi, successivamente deceduti, sebbene non fosse assicurata la prescritta assistenza sanitaria e i locali risultassero in pessime condizioni igienico-strutturali, disattendendo alle segnalazioni del Servizio veterinario della Asl competente sulla necessità di trasferire gli animali in idonea struttura assistenziale veterinaria, poiché affetti da gastroenterite emorragica, parassitosi intestinale e rogna.
(Fonte: Adnkronos)