Bambino Gesù, inaugurato parco giochi per piccoli pazienti
Inaugurato il nuovo parco giochi inclusivo destinato ai piccoli pazienti ricoverati presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Santa Marinella. Un’area di 110 metri quadrati tutta dedicata a gioco e movimento, in grado di accogliere al meglio anche i bambini con disabilità.
L’evento, al quale hanno presso parte Mariella Enoc, presidente del Bambino Gesù, il cardinale Francesco Coccopalmerio e le autorità locali, rappresenta l’atto conclusivo di una campagna di raccolta fondi che ha coinvolto attivamente la cittadinanza e le associazioni del territorio.
Il parco è stato dedicato alla memoria della duchessa ‘Maria Salviati’, che a partire dall’immediato primo dopoguerra gestì e in seguito ricevette in donazione dalla principessa Elena di Savoia la colonia di Santa Marinella, destinata “ai bambini poveri del Gianicolo che necessitano di cure marine”.
L’area ludica, la cui superficie è completamente rivestita di pavimentazione in gomma anti-trauma, è caratterizzata tra l’altro da un gioco a forma di nave, che consente l’accesso ai bambini su sedia a rotelle. Prevista anche una ‘casetta delle attività’ senza barriere: utilizzabile sia dall’interno che dall’esterno, permette il gioco di più piccoli in contemporanea.
La sede di Santa Marinella è un centro di eccellenza per il trattamento riabilitativo multidisciplinare di pazienti con patologie del sistema nervoso centrale innate o acquisite, oltre ad essere una struttura di riferimento per la progettazione e l’utilizzo di sofisticati sistemi robotici per la riabilitazione delle disabilità. Nel 2014, presso la sede di Santa Marinella sono stati seguiti 482 pazienti con disabilità neurologica e neuromotoria (91%) e affetti da disturbi cognitivo-comportamentali (9%).
«Realizzare il parco giochi in un presidio di eccellenza scientifica e sanitaria come quello di Santa Marinella – dichiara Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù – significa porre ancora più attenzione verso la cura e l’accoglienza del piccolo paziente. L’elemento ludico, infatti, non è un aspetto accessorio nella terapia del bambino ospedalizzato, ma un elemento fondamentale. Nel corso di un’ospedalizzazione, infatti, rendere accessibile il gioco a tutti i bambini consente di sostenere l’intero nucleo familiare e gli stessi operatori sanitari in un processo di cura sempre più ampio. Quest’area rappresenta anche il segno della collaborazione positiva con le associazioni e le famiglie che abitano il territorio».