Bullismo, ne è vittima la metà degli adolescenti: le ragazze più colpite
Oltre la metà dei ragazzi italiani tra gli 11 e 17 anni è stata vittima di atti di bullismo e le femmine vengono prese di mira più spesso dei maschi. Il fenomeno è più frequente tra chi ha pochi amici e la migliore cosa da fare per difendersi è parlare con i genitori. E’ quanto si legge nel Rapporto Italia 2018 dell’Eurispes che cita lo studio Istat ‘Il bullismo in Italia: comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi’.
I dati, riferiti al 2014, evidenziano che nel 19,8% dei casi gli atti di violenza si sono verificati più volte in un mese, mentre per il 9,1% la cadenza è stata settimanale. La fascia d’età più bersagliata è quella tra gli 11 e i 13 anni: i più piccoli infatti sono stati bullizzati “qualche volta a settimana” nell’11,3% dei casi e “una o più volte al mese” nell’11,2%, a fronte del 7,6% e del 10,3% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni. A essere più spesso vittime di violenza sono gli adolescenti che non hanno una vita sociale intensa: il 48,8% dei ragazzi che quotidianamente incontra i propri amici ha dichiarato di non avere mai subito atti vessatori, dato che scende al 42,7% tra chi invece frequenta meno i coetanei.
Che cosa fare per difendersi? La maggioranza dei giovani ritiene che la cosa migliore sia confidarsi e chiede aiuto ai genitori (69,9% delle ragazze e il 60,4% dei ragazzi). Tentare di “evitare” la situazione appare la migliore strategia al 44,8% dei maschi e al 42,6% delle femmine. Il 47% delle ragazze cerca aiuto tra gli amici, contro il 38,8% dei coetanei. Sempre le ragazze sono più propense a rivolgersi agli insegnanti (44,8% contro il 37,4%). Più di 3 ragazzi su 10 pensano sia meglio “far finta di nulla”, atteggiamento ritenuto più appropriato dal 27,4% delle ragazze. Provano a “riderci su” e a minimizzare il 26,1% dei maschi e il 24,4% delle femmine. Solo il 9,2% dei ragazzi cerca vendetta, ed è ancora più bassa la percentuale tra le adolescenti (4,9%). Bullismo a parte, secondo il rapporto Eurispes, gli studenti italiani sono più a loro agio a scuola rispetto ai loro coetanei nei Paesi Ocse.
I risultati di ‘Pisa 2015’ indicano che i quindicenni italiani godono di un maggior benessere sociale rispetto ai loro colleghi nei Paesi Ocse. I ragazzi italiani provano meno solitudine (10%) e senso di esclusione (11%) rispetto al dato medio rilevato per i giovani degli altri Paesi Ocse (rispettivamente 15% e 17%). Solo il 14% si sente a disagio a scuola, contro una media del 19%. Anche stringere amicizia tra i banchi è più facile per gli italiani (83%), rispetto alla media che si attesta al 78%.
Per quanto riguarda i comportamenti conflittuali, la media Ocse degli studenti che ha subito atti prepotenze è pari all’8,9%. Il 18,7% ha subito atti di bullismo di ogni tipo, il 7,2% è stato vittima di atti di esclusione, il 10,9% è stato preso in giro, il 3,7% ha ricevuto minacce, al 4,3% sono stati rubati o distrutti oggetti in modo volontario, il 4,3 è stato picchiato o maltrattato, l’8,4% è stato oggetto di maldicenze.
(Fonte: Adnkronos)