Catania, l’allarme del Cni: “Mancano infermieri al Policlinico”
“Senza nuovo personale l’ospedale rischia la paralisi”. L’affermazione di Calogero Coniglio segretario regionale del Cni Coordinamento Nazionale Infermieri aderente alla Federazione Sindacati Indipendenti e delegato regionale Fsi, sembra rovinare la festa al nuovo direttore generale. “Perché nell’azienda ospedaliera universitaria ‘Policlinico Vittorio Emanuele’ – continua Coniglio – l’unica notizia attesa è lo sblocco del turnover, che significa superare il blocco alle assunzioni e dare il via libera a nuova forza lavoro infermieri, medici e personale di supporto”.
“I problemi strutturali e del personale sono in quasi tutti i reparti – spiega Coniglio – a cominciare dal Pronto soccorso, dove la confusione regna sovrana. Alla base c’è carenza di personale infermieristico e una cattiva amministrazione delle poche risorse”.
“Grave la situazione dell’ematologia, uno dei reparti migliori della Sicilia, dove si curano terribili patologie come le leucemie, che dovrebbe contare su un’ottima equipe di medici, specializzandi e Infermieri. “E’ vergognoso – continua Coniglio – che si possa bloccare per carenza di personale infermieristico umiliando la città. Questa situazione, non è più tollerabile perché porta a casi di malpractice”.
“Ho avuto parenti ricoverati – dichiara Calogero Coniglio – ed ho toccato con mano professionalità, eccellenza e soprattutto le migliori cure internazionali all’avanguardia che adottano nel reparto. È da incoscienti trascurare un reparto così vitale per i pazienti, quindi cogliamo l’appello coraggioso lanciato oggi all’opinione pubblica del dott. Milone ai cittadini e come organizzazione sindacale, prendiamo da subito l’impegno di portare la problematica sui tavoli aziendali e regionali. Quando invece, alla regione, tutto è fermo, solo annunci e delle promesse, mentre chi lavora ogni giorno in ospedale deve far fronte a turni massacranti”.
“Le criticità sono soprattutto in alcuni reparti come pronto soccorso del Vittorio Emanuele – spiega Coniglio – dove si raggiungono anche 250-300 accessi al giorno, nell’osservazione breve intensiva (Obi) che dipende dal pronto soccorso mancano all’appello 4 infermieri, inoltre grave carenza anche in clinica medica, blocco operatorio, chirurgia generale e d’urgenza; nel presidio ospedaliero del S.Bambino la carenza pesa sulle due unità operative di ostetricia e ginecologia e in sala operatoria; nel presidio ospedaliero del Ferrarotto nei reparti specialistici di cardiochirurgia, cardiologia e l’ematologia. Nel presidio ospedaliero policlinico ‘Rodolico’, sono tre reparti in cui la situazione è critica: la pneumologia, l’urologia e la medicina d’urgenza, è materialmente impossibile ed illegale che uno o due Infermieri, addirittura senza personale di supporto, possano gestire da soli qualsiasi avversità o emergenza sanitaria. Tutto ciò contrasta con i livelli essenziali di assistenza (Lea) e con il d.lgs 81/2008”.