Celiachia, le ostie ammesse dal Vaticano sono sicure
Le ostie a basso tenore di glutine ‘ammesse’ dal Vaticano sono sicure per chi soffre di celiachia: “I fedeli celiaci possono comunicarsi assumendo ostie contenenti quantitativi di glutine idonei per i pazienti e riconosciuti dalla Santa Sede”. La precisazione arriva dall’Aic, Associazione italiana celiachia, dopo “l’inutile allarmismo” generato a seguito della ‘Lettera circolare ai vescovi sul pane e il vino per l’Eucaristia’, diffusa dalla Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Un documento che “non aggiunge nulla di nuovo rispetto a quanto già noto in tema di eucarestia e presenza di glutine nelle particole”, puntualizza l’associazione che coglie invece l’occasione per rilanciare un altro appello: la comunione dovrebbe essere consentita ai celiaci in tutto il mondo, mentre oggi in alcuni Paesi sembrano resistere degli ostacoli.
La nuova circolare ai vescovi, spiegano dall’Aic, “ribadisce quanto definito dalla ‘Circolare ai presidenti delle Conferenze episcopali circa l’uso del pane con poca quantità di glutine e del mosto come materia eucaristica’ nel luglio 2003, e a sua volta anticipato dalle norme stabilite dalla Congregazione per la dottrina della fede nel 1995: ‘Le ostie completamente prive di glutine sono materia invalida per l’Eucaristia. Sono materia valida le ostie parzialmente prive di glutine e tali che sia in esse presente una quantità di glutine sufficiente per ottenere la panificazione senza aggiunta di sostanze estranee e senza ricorrere a procedimenti tali da snaturare il pane'”.
Dunque “stabilito che le ostie, per essere conformi alle norme ecclesiastiche, devono contenere glutine, seppur in minimi quantitativi, l’Aic intende “rassicurare i fedeli celiaci chiarendo che, tenuto in considerazione il quantitativo di particola assunta, sono considerate idonee al celiaco sia le ostie garantite ‘senza glutine’ (contenuto massimo di glutine di 20 mg/kg) sia le ostie ‘con contenuto di glutine molto basso’ (contenuto massimo di 100 mg/kg)”.
“La Congregazione per la dottrina della fede è intervenuta in modo altamente proficuo – commenta il presidente dell’Aic, Giuseppe Di Fabio – dando facoltà agli ordinari di autorizzare l’uso di ostie con ridotta quantità di glutine per i fedeli celiaci e garantendo, di fatto già dal lontano 1995, la possibilità per i celiaci cattolici italiani di accostarsi al Sacramento dell’Eucaristia nella forma del pane e del vino, senza rischi per la propria salute”. Una “garanzia importante” alla quale l’associazione ha voluto “conferire ulteriore efficacia diffondendo una serie di indicazioni rivolte a quanti sono coinvolti nel ministero liturgico e riferite in particolare alle attenzioni necessarie a garantire l’idoneità delle particole nella loro conservazione e somministrazione ai fedeli”.
“Niente allarmismi – ribadisce quindi l’Aic – almeno per quanto riguarda L’Italia”. Ma “non è così – segnala l’associazione – per numerosi altri Paesi nei quali non è ancora possibile comunicarsi con ostie a basso contenuto di glutine, non pericolose per chi soffre di celiachia, ma valide per la Celebrazione Eucaristica”. Come esempio l’associazione cita “la Spagna”, dove fra l’altro “sembra che risulti ancora interdetto il Sacramento del Sacerdozio agli uomini affetti da celiachia”. Per sanare la questione, l’Aic ricorda di avere “recentemente inviato una lettera al Papa su incarico dell’Aoecs, la Federazione delle Associazioni celiachia europee”.
“Abbiamo indirizzato una lettera al Santo Padre a nome degli oltre 12 milioni di fedeli cattolici nel mondo, la cui terapia prevede la rigorosa esclusione del glutine dalla dieta per tutta la vita – riprende Di Fabio – Attraverso la nostra istanza chiediamo che in ogni luogo della Terra sia possibile, per il fedele celiaco, accostarsi in sicurezza al Sacramento Eucaristico”. Non solo. L’Aic invoca “un’ulteriore segnale di attenzione da parte della Chiesa nei confronti dei fedeli affetti da una patologia che colpisce l’1% della popolazione mondiale, attraverso la diffusione di Linee guida per la Comunione che possano suggerire, per i momenti della Prima Comunione e della Cresima in cui siano presenti minori celiaci, che il Sacramento venga somministrato con ostie per celiaci a tutti i fedeli riuniti in assemblea”. Di Fabio auspica in questo senso “un nuovo, forte, segnale di normalizzazione per i bambini e i ragazzi celiaci che avrebbero l’opportunità di vivere i momenti fondamentali del loro percorso spirituale senza conseguenze emotive in seguito alla diversità di trattamento dovuta alla loro condizione”.
(Fonte: Adnkronos)