In arrivo al Pronto Soccorso il “codice rosa”
“Estendere alcuni progetti-pilota di tipo socio-sanitario che si stanno perseguendo in alcuni ospedali, a tutti i Pronto Soccorso“.
E’ questa l’idea del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin “di fronte a un’escalation di violenza contro le donne, che è un problema profondo e culturale”.
Tra questi c’è il progetto “Codici rosa” già attivato in Toscana.
“Il Pronto soccorso – ha spiegato il ministro – è infatti il luogo dove nel front-office si individua la violenza, e non solo quella contro le donne, ma pure contro i bambini e gli anziani. Quando intervengono nei Pronto Soccorso, queste unità composite – ha sostenuto Beatrice Lorenzin – spesso riescono ad accompagnare la vittima nel percorso che porta a denunciare la violenza, si registra addirittura un raddoppio delle denunce, e da qui scattano anche misure di assistenza e di accompagnamento”.
Nel Pronto soccorso di Grosseto ci sono come volontari anche personale della questura, assistenti sociali e psicologi, tutti in camice, e quando c’è una persona che potrebbe aver subito violenza, viene aiutata e assistita in questa prima fase.
Sono modelli di progetti socio-sanitari che – come ha precisato il ministro – “sono attivi anche a Roma e Torino, non richiedono fondi aggiuntivi, bensì modelli organizzativi a livello regionale con il coinvolgimento degli enti locali”.
Secondo il ministro della Salute, poi, “bisogna veramente agire molto sul tema della differenza e del dialogo, soprattutto in una fase in cui la crisi può comportare un aumento delle tensioni pure all’interno delle dinamiche familiari”.