Epatite C, il 2016 sarà l’anno della grande svolta?
Una malattia che in tutto il mondo colpisce 160 milioni di persone (quattro volte più dell’HIV), di cui 1,5 milioni in Italia. A circa 25 anni dalla scoperta del virus HCV, e dopo la rivoluzionaria introduzione dei primi antivirali ad azione diretta (DAAS), le prospettive terapeutiche continuano a essere sempre più incoraggianti: con i farmaci di nuova generazione, l’obiettivo eradicazione diventa possibile.
Nel 2016 è prevista l’introduzione di nuovi regimi terapeutici più semplici, di minore durata, in grado di ottenere una risposta virologica sostenuta in appena 12 settimane di trattamento anche su pazienti difficili da trattare con gran parte delle opzioni terapeutiche disponibili. Alta l’attenzione sui costi, ma è possibile curare i pazienti già diagnosticati mantenendo la sostenibilità economico-finanziaria del sistema.
Questo quanto è emerso nel Corso di Formazione Professionale “Epatite C. Il ruolo di informazione e comunicazione tra progressi della ricerca e vissuto dei pazienti”, promosso dal Master di I livello “La Scienza nella Pratica Giornalistica” (SGP) de La Sapienza Università di Roma e realizzato grazie al supporto incondizionato di MSD Italia.