In arrivo linee guida per uniformare i controlli ai migranti
In arrivo la Linea guida per uniformare i controlli sanitari ai migranti, con le raccomandazioni sugli accertamenti da eseguire su profughi e richiedenti asilo intercettati dal sistema di accoglienza italiano. L’obiettivo è “fugare tutte le incertezze in materia”, spiega il ministero della Salute, Beatrice Lorenzin. L’iniziativa è stata annunciata oggi nella Sala Agostini dell’Istituto nazionale salute migrazioni e povertà-Inmp di via San Gallicano 25/a.
Si tratta del “primo importante contributo scientifico a livello europeo su un tema estremamente attuale”, si legge in una nota del dicastero. Il documento ‘Controlli sanitari all’arrivo e percorsi di tutela per i migranti ospiti nei centri di accoglienza’ è stato elaborato nell’ambito del Programma nazionale Linee guida salute migranti, sviluppato dall’Inmp in collaborazione con l’Iss, a partire dall’esperienza maturata nell’ambito del Sistema nazionale Linee guida, e con la Simm quale unico network scientifico specificamente volto alla tutela della salute degli immigrati e impegnato a sostenere le buone pratiche nell’assistenza sia a livello nazionale sia locale, attraverso i propri gruppi immigrazione e salute (Gris).
La Linea guida è rivolta ai decisori, agli enti gestori dei centri di accoglienza e agli operatori sociosanitari – precisa il ministero della Salute – e fornirà un pratico ausilio “a fronte dell’incertezza ed eterogeneità nei comportamenti adottati sul territorio nazionale”. All’elaborazione delle raccomandazioni ha lavorato un panel multidisciplinare e multiprofessionale di esperti, scelti in rappresentanza delle principali società scientifiche interessate e delle istituzioni sanitarie nazionali e internazionali. E’ stata seguita una “metodologia rigorosamente evidence-based”, che ha previsto una ricognizione sistematica della letteratura biomedica sui temi d’interesse. Un totale di “1.059 documenti reperiti e valutati criticamente”.
Sono state prese in considerazione le principali malattie infettive e diffusive (tubercolosi, malaria, epatiti B e C, Hiv, parassitosi, infezioni sessualmente trasmissibili) e alcune patologie cronico-degenerative (diabete, anemie, ipertensione, carcinoma della cervice uterina) la cui diagnosi precoce si associa a una riduzione degli esiti negativi per la salute e dei costi per il Servizio sanitario nazionale. Sono state anche considerate alcune condizioni, come la gravidanza, meritevoli di particolare tutela e in grado di modificare il percorso di accoglienza. Alla luce delle evidenze emerse, per ciascuna delle patologie e condizioni individuate gli esperti del panel hanno elaborato delle “raccomandazioni di taglio clinico-organizzativo” – si legge ancora nella nota da Lungotevere Ripa – incardinandole all’interno di “un percorso modulato e progressivo che va dalla valutazione iniziale in fase di soccorso alla visita medica completa in prima accoglienza, fino alla presa in carico vera e propria nella seconda accoglienza”.
Prima della pubblicazione, il documento è stato sottoposto a revisione aperta mediante consultazione pubblica via web, al fine di favorire “un confronto trasparente, partecipato e costruttivo tra gli stakeholder e gli operatori sociosanitari”, e costruire un consenso intorno alle raccomandazioni, che ne agevoli l’implementazione.
Alla Linea guida faranno seguito altri documenti evidence-based su temi relativi alla salute dei migranti, selezionati come prioritari a partire dalle indicazioni dei rappresentanti regionali della rete nazionale coordinata dall’Inmp, di esperti del settore e di qualificati stakeholder. “L’insieme di tali documenti e raccomandazioni – conclude il ministero della Salute – concorre alla definizione delle politiche pubbliche a tutela della salute dei migranti in un’ottica di evidence-based public health e alla diffusione di modelli clinico-organizzativi che garantiscano appropriatezza e continuità delle cure”.
(Fonte: Adnkronos)