Incontinenza urinaria, in Sardegna al via il tavolo tecnico regionale
Creazione di una rete integrata di centri per la prevenzione, diagnosi e cura dell’incontinenza urinaria suddivisi in più livelli; predisposizione di una Carta dei servizi con informazioni per i cittadini; predisposizione di interventi volti a migliorare le modalità di prescrizione e distribuzione dei presidi monouso (i pannoloni assorbenti), adeguati alle esigenze specifiche del paziente, e di quelli più sofisticati (i cateteri). Questi in sintesi gli obiettivi del Tavolo tecnico regionale per la continenza – promosso dall’assessore della Sanità Simona De Francisci – che si è riunito nei giorni scorsi a Cagliari. Coordinato dal capo di gabinetto dell’assessorato, Antonino Dessì, l’organismo è composto oltre che dai rappresentanti della Regione e della Fondazione italiana continenza, anche da esperti e medici di varie realtà regionali: gli ospedali Santissima Trinità, Marino e Brotzu di Cagliari, San Francesco di Nuoro, Asl Sassari, oltre che dell’ospedale Bambin Gesù di Roma.
L’incontinenza – è stato ricordato – è una patologia che in Sardegna interessa circa 100mila persone (6 milioni in Italia), con una percentuale tra l’8 e il 10 per cento negli uomini e tra il 20–25 per cento nelle donne sotto i 65 anni, mentre passa al 50 per cento in entrambi i sessi oltre i 65 anni. Un problema – come ha sottolineato l’assessore De Francisci – non solo di natura sanitaria ma anche sociale, perché può limitare la vita relazionale dei pazienti. Nelle prossime settimane la Regione inizierà a raccogliere e ad analizzare nei dettagli – attraverso la somministrazione di uno specifico questionario alle direzioni sanitarie delle 11 aziende sanitarie regionali oltre che alle strutture e residenze private convenzionate – approfonditi dati quali-quantitativi relativi alle prestazioni fornite a pazienti incontinenti e alle dotazioni strumentali e di personale dedicato a questa patologia.