Ipertensione, tra dubbi e certezze: se ne discute a Verona
Le nuove frontiere diagnostiche e terapeutiche chirurgiche per la cura delle ipertensioni secondarie saranno al centro del congresso che si svolgerà a Verona sabato 20 ottobre, nelle sale dell’Hotel Villa Quaranta. L’evento scientifico “Malattia ipertensiva secondaria e resistente: certezze con qualche dubbio”, comprenderà tre sessioni di lavoro, con altrettante tavole rotonde, durante le quali numerosi esperti si confronteranno sull’inquadramento delle patologie, l’analisi del paziente e, per finire, le soluzioni chirurgiche in campo.
Responsabili scientifici del congresso sono Paolo Brazzarola, a capo dell’Unità di Chirurgia Endocrina del Dipartimento di Chirurgia ed Oncologia dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria Integrata Verona, e Pietro Minuz, professore di Medicina interna della Scuola di medicina e chirurgia dell’Università di Verona e responsabile del Centro per le ipertensioni secondarie, eccellenza di riferimento nazionale.
“L’ipertensione arteriosa secondaria – spiega Brazzarola – rappresenta ipertensioni non legate primitivamente ad aterosclerosi, non legate ad una malattia primitiva delle arterie, ma sono da cause secondarie di solito da malformazioni vascolari, renali o da tumori benigni o maligni delle ghiandole surrenaliche. Questo congresso servirà a chiarire alcune problematiche che esistono e permangono tuttora nella gestione di questa tipologia di pazienti. Per questo motivo abbiamo deciso di fare il punto fra professionisti del settore, dagli specialisti ai medici di base, che poi hanno in cura nei loro ambulatori fino al 50-60 per cento dei loro pazienti con ipertensione”.
“Verranno discussi i piani anestesiologici che portano all’intervento, – conclude il chirurgo – per poi prendere in considerazione tutti quei trattamenti che sono oggi sostanzialmente per via laparoscopica, ma che possono essere anche per via posteriore o in alcuni casi per via robotica”.
Provider e segreteria organizzativa sono a cura di Biba Group.