ISS “assolve” il MUOS, ma non convince
“I risultati delle misure sperimentali effettuate dall’Ispra indicano che tutti i limiti previsti dalla legislazione italiana in materia di protezione della salute umana dai campi elettromagnetici sono attualmente rispettati in larga misura“.
L'”assoluzione” al sistema Muos arriva dalla relazione conclusiva dell’Istituto Superiore di Sanità.
“L’impatto delle antenne (collocate dagli Usa a Niscemi, in provincia di Caltanissetta) presso la stazione Nrtf – si legge nella relazione – può essere considerato separatamente da quello delle antenne attualmente in funzione”.
“Non sono prevedibili rischi – scrive l’ISS – dovuti agli effetti noti dei campi elettromagnetici” e “anche nell’ipotesi, poco probabile, di un puntamento delle antenne paraboliche a livello del terreno, o comunque nelle direzioni di persone che potrebbero essere esposte al fascio principale, si ritiene che tali rischi possano essere considerati del tutto trascurabili”.
L’Istituto interviene anche sulle possibili interferenze su apparecchiature elettromedicali “non sono prevedibili particolari problemi, connessi alla messa in funzione delle antenne Muos in quanto i livelli di campo elettrico nei luoghi dove è possibile la presenza di tali apparecchiature sono inferiori a 0,6 V/m, compatibili quindi con i normali livelli di campo elettromagnetico di fondo”.
Non esisterebbe nessun rischio anche per dispositivi come “pacemaker e defibrillatori cardiaci impiantati”.
L’Istituto superiore di Sanità sottolinea, però, che “la natura puramente teorica delle valutazioni qui riportate impone comunque la necessità di verifiche sperimentali, successive alla messa in funzione delle antenne del sistema Muos, qualora quest’ultime vengano affettivamente installate’’.
E, quindi?