La sfida dell’Istituto europeo di oncologia
ai tumori cervico-facciali

di oggisalute | 21 gennaio 2016 | pubblicato in Attualità
ieo

Mantenere la voce se è colpita la laringe, evitare di prendere farmaci per tutta la vita se si ammala la tiroide, conservare la propria qualità di vita anche nei casi dei più temibili tumori orofaringei: la Divisione di Chirurgia Cervico-facciale dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) dimostra che si può fare, mantenendo i massimi livelli raggiungibili di efficacia nella cura.

«Nell’area testa-collo risiedono funzioni vitali non solo per la nostra sopravvivenza, come respirare e mangiare, ma anche per la nostra vita di relazione, come parlare o gustare – spiega Mohssen Ansarin, Direttore Otolaringologia e Chirurgia cervico facciale dell’IEO – Per questo noi ci siamo impegnati a creare una cultura, nuova per l’Italia, per il trattamento conservativo di tutti i tumori che colpiscono questo delicato distretto».

Ed ecco i risultati. IEO emerge come uno dei primi centri in Italia per le malattie oncologiche della laringe. Qui è iniziata 15 anni fa la tecnica di “microchirurgia con Laser CO2” che oggi permette a oltre il 90% dei pazienti con neoplasia iniziale una guarigione completa, senza necessità di radioterapia e con la conservazione della propria voce.

Anche nel trattamento della tiroide IEO spicca nel panorama nazionale per la chirurgia conservativa. Vent’anni fa infatti la Divisione di Chirurgia cervico facciale ha iniziato, per prima in Europa, ad effettuare l’asportazione parziale della tiroide (emitiroidectomia) per i tumori iniziali: oggi questo intervento è realizzato nel 34% dei casi, contro una media nazionale del 7%. L’emitiroidectomia ha il vantaggio di conservare la funzionalità della ghiandola e ridurre le complicanze, a parità di risultati oncologici. IEO risulta il centro con il più alto numero di interventi al cavo orale e orofaringe grazie all’applicazione di tecniche innovative, come la chirurgia compartimentale, che ha permesso di ottenere i migliori risultati oncologici a livello mondale in specifici casi di neoplasie avanzate della lingua. IEO inoltre è stato il primo ospedale in Europa ad applicare, nel 2007, la tecnica robotica ai tumori dell’orofaringe e laringe.

I tumori maligni orofaringei sono in aumento, in controtendenza rispetto alla diminuzione degli altri carcinomi del distretto cervico-facciale e si stima che fino all’80% dei casi siano legati all’infezione del virus HPV (Human Papilloma Virus), lo stesso che può provocare il tumore del collo dell’utero. IEO è stato un pioniere negli studi su questo virus e fra i maggiori promotori della vaccinazione per le ragazze.

«Stiamo ora applicando – conclude Ansarin – il grande bagaglio di conoscenza ed esperienza della Ginecologia e della Genetica Oncologica IEO anche all’orofaringe, per contribuire a mettere a punto, anche per questi tumori, strategie di prevenzione adeguate che considerino il ruolo dei vaccini, come è successo per il tumore del collo dell’utero».

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