Nuove strategie contro la fibrillazione atriale
È la forma più diffusa di aritmia e colpisce soprattutto gli anziani. Alle nuove strategie nella gestione dei pazienti con fibrillazione atriale non valvolare è dedicato un incontro che si svolgerà alle Officine Baronali di Palermo, venerdì 22 aprile. Si tratta di un evento formativo rivolto a cardiologi e medici di medicina generale, che fornirà gli strumenti utili alla corretta gestione dei pazienti con fibrillazione atriale, patologia che, se sottovalutata, può portare gravi complicanze, come ischemie e ictus.
Al centro dell’incontro, la nota Aifa 97 che ha aperto la prescrivibilità dei nuovi anticoagulanti orali (Nao) ai medici di famiglia. Un’innovazione terapeutica per cui si è resa sempre più necessaria una sinergia tra specialisti e medici di base. Più nel dettaglio, essendo frequente la gestione di pazienti anziani che sono soggetti a più patologie, un momento importante del corso sarà dedicato alla procedura interventistica di chiusura dell’auricola sinistra, alternativa terapeutica per la prevenzione del rischio ischemico nei pazienti che non possono assumere i nuovi farmaci.
Responsabili scientifici dell’evento sono Rosalba Muratori, medico di famiglia e referente per la Sicilia della Fismu, Federazione italiana sindacale dei medici uniti, e Andrea Roberta Pennacchio specializzanda in medicina interna a Policlinico “Giaccone” di Palermo. “Davanti a pazienti sempre più anziani e con diverse patologie – sottolinea Muratori – abbiamo bisogno di fare gioco di squadra per gestire una patologia diffusa come la fibrillazione atriale, che se non affrontata come si deve, può dare corso a gravi complicanze. Dobbiamo avere uno sguardo d’insieme, sia dal punto di vista cardiologico, ma anche per capire quali possono essere le interferenze e gli effetti collaterali in pazienti costretti ad assumere molti farmaci”.
“Per questo la nostra carta in più, qualora i nuovi anticoagulanti orali non siano utilizzabili, è l’interventistica percutanea, ovvero la chiusura dell’auricola che potrebbe evitare gli effetti collaterali dei farmaci. Per scelte del genere, è necessario fare rete tra gli specialisti e i medici di famiglia, tra ospedale e territorio. Un gioco di squadra – conclude Muratori – che porterebbe a meno ricoveri, riducendo i costi per il sistema sanitario, a tutto vantaggio per i nostri pazienti”.
Provider e segreteria organizzativa del corso sono a cura di Biba Group.