Più “smart” e felici con fitness, meditazione e piccoli piaceri
È semplice, forse un po’ impegnativa all’inizio, ma tutto sommato piacevole e anche divertente la ricetta che arriva dagli Usa per incassare in un colpo tre vantaggi: essere più smart, più attivi e anche più felici, imparando a sfruttare al meglio le potenzialità della nostra mente. Anche grazie a una battaglia con i cuscini. Parola di Wendy Suzuki, la neuroscienziata americana che, insieme a Billie Fitzpatrick, firma ‘Happy Brain – più intelligenti, più attivi, più felici: il metodo che risveglia e potenzia la mente’ (Sperling & Kupfer). Un po’ manuale e un po’ autobiografia, che arriva in questi giorni nelle librerie italiane. “E’ una ricetta che ho testato personalmente: nel libro condivido le scoperte ricavate dal continuo esperimento su di me e sulla mia plasticità cerebrale”, spiega con un gran sorriso l’autrice all’AdnKronos Salute.
Una felicità che arriva dopo un periodo ‘no’. Grandi riconoscimenti professionali a parte, “ci sono sempre stati, la mia vita era tutta solo lavoro”. La neuroscienziata, alla soglia dei quarant’anni, era single, sovrappeso e senza amici. “Vivevo in laboratorio, non avevo una vita sociale”, ricorda. Insomma, non era felice. Così decide che deve cambiare qualcosa nella sua vita e inizia un esperimento su se stessa.
“Intere aree del mio cervello erano inutilizzate, soprattutto quelle sensoriali. Il primo passo è stato quello di riconnettere il cervello al corpo, praticando attività fisica regolare e adottando un regime alimentare più sano”. Scopre così che più fa movimento più cresce la motivazione, il corpo si rafforza e si tonifica, cala il peso e aumenta l’energia. “Un cambiamento drastico, ma la cosa più affascinante è stata un’altra”. Inaspettatamente, si accorge di avere anche una memoria migliore e un’intelligenza più pronta, tanto che diventa più creativa, rapida ed efficace sul lavoro. E da ex timida, si rivela persino brillante a livello sociale.
“Il miglioramento inaspettato della memoria ha acceso in me la curiosità di scienziata, volevo capire che cosa stava succedendo – prosegue Suzuki – L’arma segreta per attivare il cervello e sfruttare il potere della connessione mente-corpo, che è fondamentale, è sempre neuroscienza. Sono l’esempio vivente dell’importanza di questa disciplina: tutto ciò che facevo con il mio corpo, infatti, modificava il mio cervello rendendolo migliore”.
“L’atteggiamento mentale, poi, è fondamentale dobbiamo essere convinti di fare qualcosa di utile e benefico per il nostro organismo e per la nostra vita”, aggiunge la ricercatrice che regala anche dei mini-allenamenti da 4 minuti per ‘sbloccare il cervello’, da fare con amici e familiari. “Tutti hanno 4 minuti di tempo, vi assicuro che esercitarsi divertendosi tutti i giorni aiuta a cambiare le cose. Io ne sono la prova”.
Fra questi mini-esercizi, tutti molto curiosi, la studiosa suggerisce: “Fate una battaglia di cuscini di 4 minuti con qualcuno che amate; sfidate un amico a braccio di ferro; mettete la vostra canzone preferita e ballatela da soli; giocate con il vostro cane o gatto saltando e correndo con lui”.
Da neuroscienziata, Wendy ha indagato le ragioni biochimiche dietro questi mutamenti repentini. E attraverso la propria esperienza descrive un percorso facile e “valido per tutti, bambini, ragazzi, adulti e anziani”, arricchito da consigli pratici per migliorare la memoria, la concentrazione, le capacità cognitive e di apprendimento.
“Non sono trucchi ma scienza, perché i meccanismi che regolano la connessione corpo-cervello sono universali e comprovati: basta una scintilla per innescare una reazione a catena che cambierà per sempre il vostro benessere, la vostra mente e la vostra vita”, promette Suzuki che dirige un laboratorio alla New York University, con il quale ha vinto numerosi riconoscimenti per i suoi studi. Le sue ricerche si incentrano sui meccanismi cerebrali che controllano la memoria a lungo termine e, di recente, sull’importanza dell’esercizio fisico per migliorare la memoria, l’apprendimento e le capacità cognitive.
“L’atteggiamento mentale fa la differenza”, conclude la studiosa che dal suo breve viaggio in Italia si prepara a rientrare negli Stati Uniti “sicuramente più felice, dopo aver sperimentato la bellezza del vostro Paese e la bontà di cibo e vino”.
(Fonte: Adnkronos)