Procreazione assistita, centri medici
siciliani diffidano Borsellino
Domani, alle 10.30, nei locali del Municipio di Palermo, presso la sala Rostagno, i Centri Medici che si occupano di Procreazione medicalmente assistita e tutte le Associazioni italiane di Pazienti (“Aidagg” di Roma, “Amica Cicogna” di Salerno, “Gemme dormienti” di Roma, “Hera” di Catania, “Madre provetta” di Roma, “Sos Infertilita’” di Milano) terranno una conferenza stampa per esporre i motivi della diffida legale che sarà notificata lo stesso giorno all’assessore alla Salute della Regione siciliana, Lucia Borsellino.
“L’iniziativa della diffida si rende necessaria – spiegano i promotori – a causa dell’inadempienza dell’Assessorato, sia rispetto l’attuazione di proprie disposizioni, sia riguardo l’adozione del deliberato della Conferenza delle Regioni dello scorso 4 settembre. In particolare l’assessore, con proprio decreto del 29 gennaio 2014, aveva previsto alcune misure finalizzate ad arginare il fenomeno dei pagamenti indebiti ad altre Regioni per prestazioni di Pma e l’istituzione di una Commissione che avrebbe dovuto collaborare al monitoraggio e al miglioramento della disciplina di settore. Malgrado il tempo trascorso, tali misure sono rimaste inattuate con grave danno per le casse della Regione. Altrettanto penalizzante si è rivelato – aggiungono – il mancato recepimento del deliberato della suddetta Conferenza delle Regioni, sottoscritto peraltro anche dal Presidente Crocetta; deliberato che prevede l’inserimento della riproduzione assistita omologa ed eterologa nei Lea”.
“La sua ricezione – proseguono i promotori -, come già avviene in altre Regioni, avrebbe garantito in Sicilia una concreta tutela ai cittadini interessati a ricorrere alla riproduzione assistita, e in particolare alle tecniche che richiedono donazione di gameti (eterologhe), dando attuazione alla Sentenza della Corte Costituzionale n. 162 del 9 aprile 2014. L’inerzia dell’Assessorato, oltre a danneggiare ulteriormente le casse regionali, è ormai intollerabile per i pazienti e per i Centri Medici, che si vedono privati di prerogative di cura, di spazi di rappresentanza e collaborazione amministrativa, nonché di risorse economiche”.