Roma, nuova procedura mininvasiva per il trattamento della vescica neurogena
Una procedura mininvasiva innovativa per il trattamento della vescica neurogena è stata eseguita per la prima volta in Europa dai chirurghi dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma su un bambino di 12 anni. La vescica neurogena è una disfunzione del meccanismo di riempimento-svuotamento della vescica, che può essere presente in diverse condizioni patologiche quali la spina bifida, malformazioni e traumi del midollo, malattie rare e sindromi cromosomiche, paralisi cerebrali infantili.
Più in generale, i disturbi della minzione (che vanno dall’incontinenza alla ritenzione urinaria: e cioè all’incapacità della vescica di svuotarsi) sono una condizione patologica presente non solo negli adulti, ma anche in età pediatrica. I dati statistici riportano una incidenza media del 6% nei bambini sotto i 7 anni e del 3,5% in quelli di età compresa tra i 7 e i 18 anni. Le cause possono essere funzionali, malformative o neurologiche: come in questo caso.
La spina bifida è la causa più frequente di vescica neurogena in età pediatrica con ogni anno 360 nuovi casi, che si vanno ad aggiungere alla popolazione esistente che può essere stimata in circa 6000 persone.
La mancata capacità di svuotamento della vescica viene trattata normalmente con il ricorso al cateterismo intermittente, vale a dire lo svuotamento ripetuto della vescica attraverso un catetere inserito nell’uretra. In alcuni casi tuttavia (malformazioni, dolore, traumi, etc) è necessario trovare una via diversa da quella naturale per inserire il catetere. La soluzione è la creazione di un condotto tra la cute dell’addome e la vescica utilizzando l’appendice (appendicovescicostomia) al fine di permetterne lo svuotamento.
Questo genere di intervento è sempre stato eseguito per via chirurgica tradizionale, cioè in modo invasivo e, di conseguenza, doloroso per il taglio chirurgico del bisturi di almeno 10 cm. Presso la struttura di Neuro-urologia del Bambino Gesù, recentemente questo intervento è stato effettuato con successo per la prima volta a livello europeo per via mininvasiva-laparoscopica, cioè attraverso 4 piccoli fori di pochi millimetri: il decorso post operatorio è stato rapido, privo di complicanze e di dolore e, a distanza di alcuni mesi, è confermata l’ottima riuscita dell’intervento,
La struttura di Neuro-urologia del Bambino Gesù, punto di riferimento per il trattamento dei disturbi della continenza urinaria, esegue ogni anni circa 200 interventi su bambini e adolescenti con problematiche di vescica neurogena: «Il nostro obiettivo – spiega il dottor Giovanni Mosiello, responsabile della Neuro-urologia del Bambino Gesù – è quello di preservare la funzione renale , ma anche di migliorare la qualità di vita delle persone utilizzando procedure sempre più innovative, mininvasive e quindi meno dolorose per il trattamento della loro disabilità».