Spagna al top per longevità nel 2040, Italia al sesto posto

di oggisalute | 22 ottobre 2018 | pubblicato in Attualità
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La vita media nei prossimi 20 anni sembra destinata ad allungarsi in molti Paesi del mondo, ma non in tutti. Almeno secondo un nuovo studio di scenario sull’aspettativa di vita e le principali cause di morte nel 2040. E le classifiche dell’aspettativa di vita nei prossimi 20 anni cambieranno volto. Ad esempio la Cina, con un’aspettativa di vita media di 76,3 anni, nel 2016 si è classificata al 68° posto su 195 nazioni, ma se i recenti trend sanitari continueranno potrebbe raggiungere il 39° posto nel 2040 con un’aspettativa di vita media di 81,9 anni, e un incremento di 5,6 anni. E’ quanto emerge da uno studio su ‘Lancet’, che nel 2040 piazza la Spagna al primo posto (con 85,8 anni), surclassando il pur longevo Giappone (85,7 anni). E l’Italia? In questo scenario, con una vita media di 84,5 anni, si colloca al sesto posto della classifica mondiale, guadagnando una posizione rispetto al 2016.

Scorrendo la top ten del 2040, troviamo sul terzo gradino del podio Singapore (con 85,4 anni), seguono Svizzera (85,2) e Portogallo (84,5). Dopo l’Italia c’è Israele (84,4 anni), all’ottavo posto la Francia (84,3), poi il Lussemburgo (84,1) e l’Australia (84,1). E gli Stati Uniti? Nel 2016 si erano classificati al 43° posto con una vita media di 78,7 anni, ma nel 2040 l’aspettativa di vita salirà di appena un anno (79,8) tanto che il paese scivolerà al 64° posto. In confronto, il Regno Unito, con 83,3 anni, salirà dal 26.mo al 23.mo posto nel 2040.

Lo studio prevede inoltre un aumento significativo delle morti per malattie non trasmissibili, tra cui diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), malattia renale cronica e cancro ai polmoni, così come il peggioramento dei problemi legati all’obesità.

“Il futuro della salute del mondo non è preordinato, e c’è una vasta gamma di traiettorie possibili”, avverte Kyle Foreman, direttore Data Science presso l’Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme) dell’Università di Washington e autore principale dello studio. “Ma se vediamo progressi significativi o una stagnazione, ciò dipende da quanto bene o male i sistemi sanitari affrontano i principali fattori di salute”.

A segnare il futuro saranno 5 fattori chiave: l’ipertensione, l’alto indice di massa corporea, l’alto livello di zucchero nel sangue, l’uso di tabacco e l’uso di alcool, ha detto Foreman. L’inquinamento atmosferico è ‘solo’ al sesto posto. Tra i Paesi che, secondo lo scenario, scivoleranno nella classifica della longevità, oltre agli Usa anche il Canada (dal 17.mo al 27.mo posto) la Norvegia (dal 12.mo al 20.mo), il Belgio (dal 21.mo al 28.mo) e l’Olanda (dal 15.mo al 21.mo).

La buona notizia per i magnifici 10 è, invece, che anche nel peggior scenario possibile l’aspettativa di vita resterà al di sopra degli 80 anni. In altri Paesi come il Lesotho e la Repubblica Centrafricana, invece, tra il migliore e il peggiore scenario ci potranno essere fino a 30 anni di differenza. Insomma, anche nel 2040 “le disuguaglianze continueranno ad essere notevoli”, afferma il direttore dell’Ihme Christopher Murray.

(Fonte: Adnkronos)

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