“Topi dietro le sbarre”, un libro fa il punto sulla sperimentazione animale
La ricerca scientifica è il motore propulsore di ogni società moderna e sviluppata. Da questo presupposto è partito l’allarme lanciato con la lettera pubblicata su “Nature” dal fisico Giorgio Parisi per denunciare i quasi inesistenti investimenti dell’Italia nel settore della ricerca, trasformata poi in una petizione da 69 scienziati, alla quale hanno aderito i rappresentanti provenienti dal mondo della scuola, della ricerca e dell’università.
Il paradosso a cui assistiamo, come afferma Piero Angela in un video per contribuire al dibattito, è che i fondi europei vengono elargiti a scienziati italiani ma operanti in istituti esteri, paragonando la realtà vigente nel mondo della ricerca a una macchina con degli ottimi piloti ma privi di benzina.
In questo contesto, “Topi dietro le sbarre” di Federico Baglioni, il secondo volume della collana Scientia et causa del Gruppo C1V edizioni, a cura di Armando De Vincentiis, con presentazione di Lisa Vozza e prefazione di Roberta Villa, pubblicato il 14 Marzo 2016, ha riscosso un successo immediato, tale da indurre a una prossima ristampa, grazie alla chiarezza con cui per la prima volta si affronta un tema così delicato, che crea perplessità e reazioni emotive piuttosto forti, facendo luce sulla realtà scientifica, coi suoi pregi ed i suoi limiti, da cui farsi un’opinione personale basata su informazioni corrette, lontano da bufale e sensazionalismi.
La sperimentazione sugli animali è una tematica troppo importante per la salute degli uomini e degli animali stessi per non porsi domande con cui tutti abbiamo fatto i conti nel corso della vita. Senza comprendere l’aspetto scientifico è impossibile farsi un’idea completa, col rischio di affidarsi a mezze verità e notizie decontestualizzate.
Federico Baglioni ben riesce ad accompagnare il lettore in un percorso, che inizia dalla necessità di distinguere notizie, proclami e pareri dai dati disponibili e verificati a livello scientifico. Dopo una panoramica sull’utilizzo degli animali per la ricerca, il biotecnologo e divulgatore scientifico chiarisce la differenza tra la vivisezione del passato e la sperimentazione di oggi, spiega poi i principi guida che i laboratori devono seguire, quali sono state le ricadute nella vita reale e cosa sono i metodi sostitutivi, con i relativi punti di forza e debolezza. La sezione finale del libro affronta i principali miti sulla sperimentazione animale e i casi diventati “famosi” che continuano a influenzare pesantemente l’opinione pubblica, senza però tralasciare lacune ed errori del mondo scientifico. Un capitolo a parte servirà come breve riassunto dei punti salienti e delle falsità più utilizzate, in buona e cattiva fede.