Virus del Nilo, due persone contagiate a Lodi
Sarebbero ormai fuori pericolo i due pazienti di Lodi colpiti dal virus del Nilo occidentale, ricoverati nel Reparto di Malattie infettive e tropicali dell’ospedale di Sant’Angelo Lodigiano. Si tratta di due anziani, uno ricoverato il 10 agosto scorso e l’altro pochi giorni fa. Lo rende noto Marco Tinelli, direttore del Reparto. “Si tratta di casi sporadici, che non devono destare allarme – spiega – . In Europa gli Ecdc segnalano 13 casi di virus del Nilo occidentale questa estate, di cui 4 in Italia: ora i casi nel nostro Paese salgono a 6”.
La febbre del Nilo occidentale è un flaviviridae del genere Flavivirus, una malattia virale acuta trasmessa dalle zanzare che colpisce principalmente gli uccelli e i cavalli, ma anche alcuni altri mammiferi (come ad esempio i bovini, gli ovini, i cani e i gatti) e l’uomo, causando in casi estremi encefaliti e decessi.
Il principale veicolo del virus sono gli uccelli selvatici; il virus si trasmette quando una zanzara punge un volatile infetto: il virus entra nel circolo sanguigno della zanzara e vi rimane alcuni giorni, prima di installarsi nelle sue ghiandole salivari. Se la zanzara infetta punge un altro animale o un uomo, gli trasmette il virus e la persona o l’animale colpito possono sviluppare la malattia. Normalmente essi non sono in grado di diffondere a loro volta il virus perché la sua concentrazione nel loro sangue è insufficiente. Nell’uomo, tuttavia, il virus può essere trasmesso da trasfusioni di sangue (per questo bisogna controllare attentamente le donazioni di sangue), trapianti di organi o per via placentare. Il periodo di incubazione varia da 2 a 14 giorni dall’infezione.