Finite le grandi abbuffate è l’ora di disintossicarsi
Il ruolo essenziale della flora batterica intestinale
Nella migliore delle ipotesi, durante le feste natalizie abbiamo mangiato qualcosa in più solo nei giorni “più importanti”, e cioè la vigilia e il giorno di Natale, Santo Stefano, San Silvestro, Capodanno e l’Epifania, quindi sei giorni di eccessi concentrati in un periodo molto breve che è di due settimane. L’aumento di qualche chilo è solo l’effetto finale di un’alimentazione eccessiva.
I sintomi più fastidiosi e che spesso non sappiamo come risolvere sono la flatulenza, gonfiore addominale, coliche, borborigmi intestinali. Dopo le abbuffate (dipende da cosa abbiamo mangiato), possiamo avere attacchi di diarrea o al contrario di stipsi. E quando una parte del nostro corpo non funziona bene, spesso abbiamo sintomi diversi che sembrano non collegati. Per esempio potremmo riscontrare mal di testa o stanchezza.
Cosa possiamo fare per rimettere in forma il nostro organismo? La prima cosa è quella di assumere un probiotico. Personalmente consiglio di chiedere al farmacista dei probiotici con più di 100 miliardi di fermenti vivi, in modo che faccia davvero effetto e non sia come bere un bicchiere d’acqua. L’effetto desiderato dei fermenti è quello di riequilibrare la flora batterica intestinale, ma perché è così importante? I batteri che colonizzano il nostro intestino crasso hanno un rapporto simbiotico con il nostro corpo, noi gli procuriamo (con il cibo indigerito) il necessario per vivere e loro, in cambio, svolgono alcune funzioni utili all’uomo. Per prima cosa hanno una funzione trofica, cioè di nutrimento per le cellule dell’intestino, producendo acidi grassi volatili (butirrico, propionico e acetico). Ha inoltre una funzione protettiva, rendendo difficile ai batteri patogeni di attaccarsi alla parete intestinale. Inoltre è responsabile della produzione di vitamina K e vitamina B12, favorisce i processi digestivi, produce alcuni amminoacidi e previene allergie, coliti, diarrea e stipsi.
Altra cosa importante è assumere anche degli alimenti con “prebiotici“, da non confondere con i primi, visto che hanno nomi simili. Cosa sono? Se i primi sono quegli organismi vivi che vanno a colonizzare l’intestino costituendone di fatto la flora intestinale, i secondi ne sono il cibo. Si tratta di carboidrati non direttamente digeribili (più nello specifico sono degli oligosaccaridi) che favoriscono la crescita e l’attività delle specie di batteri (bifidobacterium e lactobatteri) importanti per il nostro organismo. Prebiotici e probiotici assieme riducono il rischio di malattie cardiovascolari e di cancro al colon, oltre a rafforzare nel suo insieme il sistema immunitario. In commercio si trovano bevande arricchite con prebiotici oppure (come i probiotici) sotto forma di bustine o capsule.
Alla fine, dobbiamo parlare anche di qualche alimento che per le sue caratteristiche ci aiuta a raddrizzarci ed è bene non manchi dalle nostre tavole. Partiamo dal cavolfiore e dal broccolo, potenti anti-ossidanti. Il pompelmo, ricco di vitamina C e di fibre, aiuta a ridurre l’assorbimento di colesterolo e la formazione di calcoli renali. Il cetriolo, formato quasi totalmente di acqua, aiuta ad aumentare la depurazione attraverso i reni. Il carciofo, invece, ci aiuterà a “pulire” il fegato, grazie alle capacità di stimolare la diuresi e la secrezione biliare. Ricordo che, tuttavia, le sue proprietà si perderanno con la cottura che quindi è consigliabile ridurla al minimo.
Questi sono solo alcuni alimenti da preferire per cominciare un lavoro di “detossificazione” del nostro corpo che abbiamo stressato molto in pochi giorni. Naturalmente non bisogna mai dimenticarsi di bere molto anche lontano dai pasti e sopratutto che una buona alimentazione non può sostituire ma dovrà sempre essere accompagnata da una continua attività fisica.
Fabio Barbato
Dietista – educatore alimentare
Web: dietistabarbato.altervista.org
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